UDC PIOMBINO: QUESTO GOVERNO ORMAI E’ AL CAPOLINEA
Il segretario dell’UDC di Piombino Luigi Coppola fa delle analisi sul varo della nuova finanziaria 2007 e sul futuro dell’attuale governo nazionale.
«Il varo della Finanziaria del 2007 – inizia Luigi Coppola – sta portando il governo al capolinea, è difficile comprendere il senso reale della manovra, c’è uno stravolgimento continuo del testo originario senza un filo conduttore preciso, nuove tasse che appaiono, poi scompaiono e nuovamente sotto altro nome vengono riproposte.
Nonostante noi dell’Udc abbiamo riconosciuto se pur per pochi voti la sconfitta elettorale fin da subito ed abbiamo cercato d’instaurare un dialogo tra opposizione e maggioranza senza pregiudiziali precostituite, oggi dobbiamo prendere atto definitivamente dei limiti oggettivi di questo esecutivo.
Oramai – continua Coppola – è chiaro che stia attraversando uno stato confusionale pressoché irreversibile, gran parte di coloro che l’hanno votato non sono più così sicuri di aver fatto bene, l’unico collante che univa la coalizione prima delle elezioni, era il dissenso nei confronti di Berlusconi e del centrodestra.
Un po’ poco per poter governare il paese, era prevedibile che le posizioni delle diverse forze politiche presenti nella coalizione di centrosinistra prima o poi si sarebbero scontrate.
La convivenza tra l’area della sinistra radicale ed i centristi ex democristiani della Margherita e dell’Udeur è molto difficile, le controversie sono esplose velocemente.
Certamente – continua il segretario piombinese dell’UDC – non si andrà alle elezioni, bisogna che i parlamentari maturino i 30 mesi minimi di legislatura per assicurarsi il diritto ad una vecchiaia ben remunerata, forse il governo non cadrà ma rimarrà ancora un po’ in bilico con un piede nella fossa, comunque la fine di Romano Prodi è già scritta da qualche parte.
Qualcuno sostiene che la finanziaria che sta debilitando il governo è da imputarsi alla precedente legislatura, questo non è vero al di la di quello che si voglia far credere, nel paese è in atto una ripresa economica dimostrabile anche dal maggior introito fiscale nel primo semestre 2006, inoltre il declassamento sul Rating nasce da un giudizio su questa manovra per l’esercizio del 2007, non su quella del 2006 e non su quella futura del 2008 per intendersi.
D’altronde sono tutti scontenti, i cittadini non hanno apprezzato il teorema dello scontro sociale “ricchi contro poveri”, in realtà come l’ Emilia Romagna e la Toscana, dove per chiare esigenze politiche il ceto medio, finito nel mirino dell’ala più radicale del governo, vota a sinistra ed i primi beneficiari sono i DS.
Il Presidente del Consiglio – conclude Coppola – non ha ben inteso come e con chi abbia vinto le elezioni, credeva forse di avere una maggioranza elettorale e d’opinione nel paese che gli permettese di governare con la spada, invece alla fine ha dovuto optare per la falce e per il martello.
La sinistra vittoriosa il 9 aprile grazie alle sue evidenti incongruenze si è giocata il futuro, anche se questo governo dovesse durare a lungo per ovvi motivi di potere, il paese ha già fatto la sua scelta, è evidente che tutti oramai guardano verso il centrodestra, il problema sarà la sua riorganizzazione e il nuovo assetto che si dovrà dare, nonostante tutto anche se per soli 24.000 voti qualcosa non è funzionato».