VAL DI CORNIA: LE OSSERVAZIONI DI LEGAMBIENTE AL PIANO STRUTTURALE
Il circolo di Legambiente Val di Cornia ha recentemente pubblicato un documento nel quale indica tutte le sue osservazioni al recente Piano Strutturale della Val di Cornia, vediamo insieme quali sono.
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«Il principale problema che le osservazioni della Legambiente mettono in rilievo – commenta Adriano Bruschi del locale circolo di Legambiente – e l’indeterminatezza e la mancanza di unitarietà della programmazione urbanistica, soprattutto riguardo al territorio di Piombino e in particolare per l’area che è definita dal piano stesso come strategica: l’Utoe 9 porto e attività produttive».
Vediamo cosa è indicato nelle osservazioni di Legambiente:
«Nell’ Utoe 9 – inizia Adriano Bruschi – sono concentrati molti dei temi strategici del piano strutturale: il recupero e riuso dell’immensa quantità di spazio industriale sotto-utilizzato (almeno 200 ettari); il risanamento ambientale e la rilocalizzazione degli impianti industriali; la risposta alle esigenze di adeguamento del porto commerciale/pescherecci/passeggeri; la risposta alle esigenze della nautica; la risoluzione dei problemi connessi allo stoccaggio ed al trattamento dei rifiuti urbani ed industriali.
Inoltre, come richiama la relazione generale, nell’Utoe 9 permangono aree residuali di pregio ambientale (corridoio ecologico del Cornia).
Questi temi – continua Bruschi – richiedono una maggiore precisazione, poiché la mancanza di riferimenti urbanistici per le diverse attività può creare conflitti e perdita di opportunità economiche. Richiedono infine che siano affrontati unitariamente con il Regolamento urbanistico.”
Infatti nell’osservazione 9, credo la più importante, si chiede che: la programmazione urbanistica di quest’area (localizzazioni, dimensionamenti, interferenze tra le attività) dovrà essere definita in modo unitario e contestuale con la redazione del futuro regolamento urbanistico, sospendendo provvedimenti settoriali come quello avviato per la nautica.
Così come nell’osservazione 5 si chiede che il Piano Strutturale definisca dimensione e criteri di localizzazione delle nuove aree portuali.
Le altre osservazioni – commenta Bruschi – su questa Utoe tendono a definire meglio i criteri delle localizzazioni delle espansioni di impianti industriali, porto e porto turistico definendo priorità e salvaguardie sull’uso del territorio, cercando di salvare quella parte de aree di pregio naturalistico che sono considerate interne di quel territorio.
L’osservazione 10 vuole precisare meglio che alle Fabbricciane va combattuto l’abusivismo edilizio ed evitare di urbanizzare ulteriormente l’area con la scusa della bonifica igienico ambientale.
Nella 11 vogliamo specificare che sulle cave sia ripreso il contenuto del protocollo d’intesa del 2002.
Molto importante – continua il rappresentante di Legambiente – crediamo che sia l’osservazione 12 in cui vogliamo che sia stralciata ogni prospettiva di costruzione della strada Fiorentina – Salivoli
Altro capitolo fondamentale è quello delle strutture turistiche che i più recenti studi contraddicono i dati presi a riferimento per dimensionare i nuovi posti letto e si rileva una grossa contraddizione: affermare che occorre qualificare le presenze turistiche e per questo puntare sul settore alberghiero con 1200 posti letto e poi prevedere di costruire strutture per 2559 posti nel settore extra alberghiero residui del vecchio Piano Regolatore. Per questo chiediamo che sia annullato o fortemente ridotto lo sviluppo del campeggio di S. Albinia, l’annullamento di altri nascenti villaggi turistici e la trasformazione in albergo dell’ Rta (residenza turistico alberghiera) di Salivoli. In particolare su Salivoli è incredibile che quello che doveva essere un albergo si è progressivamente trasformato in una struttura di mini – appartamenti in una zona di pregio a ridosso del parco del promontorio del Falcone. Se si parla di eco- mostri ecco questo è uno di questi.
Nell’oss. 18 si chiede di prevedere l’eliminazione del campo boe a Baratti.
Nell’ultima osservazione si chiede di approfondire la tematica della trasformazione della variante Aurelia in autostrada chiedendo di approfondire i problemi di un possibile nuovo aumento del traffico sulle strade locali».