ANCHE FIOM-CGIL A ROMA PER «STOP ALLA PRECARIETA’»
Corrado Lenzi del comitato centrale FIOM-CGIL dell’RSU Magona invita a partecipare alla manifestazione contro la precarietà.
«E’ indiscutibile – commenta Lenzi – che in Italia vi sia la necessità di una nuova legislazione per quanto riguarda il lavoro, i diritti alla cittadinanza, i diritti allo studio. Quando parlo con i lavoratori precari, il mio pensiero va immediatamente all’ articolo 1 della Costituzione dove è scritto che l’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro.
Il problema è: su quale tipo di lavoro? Quale democrazia sul lavoro? Quale dignità e sicurezza?
L’ errore più grande è quello di fare una distinzione tra lavoratori a tempo determinato e quelli a tempo indeterminato, tra lavoratori dipendenti e commercianti».
«La verità è che siamo tutti sulla stessa barca e aimè questa non è una barca molto sicura!
In una città come Piombino dove in particolar modo l’inverno i ristoranti, i bar, le pizzerie, i commercianti tutti, vivono con gli stipendi dei lavoratori dipendenti locali, il problema della precarietà nella nostra zona si sente e purtroppo se non cambierà nulla, lo sentiremo ancora di più.
Quale precarietà?
Quella dei lavoratori interinali, quella degli stagionali, i part time, la precarietà di chi lavora anche con contratto a tempo indeterminato in grosse multinazionali (basta osservare cosa è accaduto a Livorno con la multinazionale Delphi che con una Email ha licenziato 400 lavoratori)…etc».
«Quindi – conclude Lenzi – anche i commercianti che vivono in questo contesto estremamente precario, non possono che soffrire questa situazione.
Quindi è necessari abrogare la legge 30 sul lavoro ed il primo passo è proprio quello di partecipare alla manifestazione del 4 a Roma.
Tutti, anche i pensionati,disoccupati, studenti, immigrati.
Forse per la prima volta nella storia in Italia rischiamo che i figli abbiano meno diritti dei genitori e quando tra non molti anni avremo sia i figli che i genitori precari e i nonni saranno tutti morti…allora cosa accadrà?
Non oso pensarlo!»