ZUCCONI: «LA TRASPARENZA E’ IL SALE DELLA DEMOCRAZIA»
Riportiamo in forma integrale un recente commento di Massimo Zucconi sull’attuale situazione politica locale in Val di Cornia.
«Se non fossi stato chiamato in causa – inizia MAssimo Zucconi – dalle dichiarazioni attribuite al Sindaco Anselmi (mai smentite), forse sbagliando, non avrei reso note alla stampa le motivazioni delle mie dimissioni dai DS, avvenute ormai da due anni e che, ovviamente, nulla hanno a che vedere con le sue insinuazioni sulle “poltrone”.
Confesso che, nonostante la pesantezza delle accuse, ho riflettuto a lungo anche sull’opportunità di una replica, concludendo che in democrazia la trasparenza è sempre la scelta migliore».
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«Non commento – continua Zucconi – la caduta di stile e l’impropria interferenza del Sindaco in una sfera che avrebbe dovuto riguardare i rapporti tra me ed i dirigenti di quel partito. Altri lo hanno già fatto. Segnalo solo che in questi anni, salvo l’interessamento di compagni di base che ringrazio per l’amicizia e la stima, né il segretario Tortolini, né il suo predecessore, si sono mai preoccupati di conoscerne le ragioni.
Ragioni che hanno un’incubazione assai lunga e che risiedono proprio nell’affievolimento della vita democratica, dell’elaborazione culturale, della trasparenza nei processi decisionali. Fenomeni che si sono accentuati con la formazione di correnti e circoli ristretti (addirittura all’interno della stessa corrente di maggioranza) di cui, quando va bene, si sa dell’esistenza ma nulla di quello che discutono o fanno. Da qui l’insorgere di ristrette oligarchie, la mortificazione delle unità di base e degli organismi collegiali, la perdita progressiva di legami con gli iscritti e gli elettori, la selezione dei dirigenti più per logiche di fedeltà che per competenze e radicamento nella società. Si tratta di fenomeni ben noti a chi ha un minimo di memoria della nostra recente storia politica nazionale. E quando in un partito vengono meno democrazia e trasparenza in gioco è la sua autonomia, politica e di governo.
Segnali preoccupanti di cedimento – continua Massimo Zucconi – sono state le scelte, errate, di urbanistica contrattata compiute alla fine degli anni 90 per la tenuta di Rimigliano; riprova ne è l’affanno con il quale si tenta oggi di porvi rimedio, ma seguendo le stesse logiche del passato e con il rischio di fare danni ancora peggiori.
Cedimenti sono quelli che hanno portato i DS a non cogliere anomalie nel fatto che alcuni ex sindaci sono andati a presiedere società private con le quali, da sindaci, avevano intrattenuto rapporti su progetti rilevanti, e controversi, come il porto di San Vincenzo; oppure società private che hanno rilevanti conflitti con interessi pubblici, come le cave di Campiglia. Tutto ciò conservando anche influenti cariche di partito e ruoli di amministrazione in società pubbliche.
Cedimento nella trasparenza è stata l’adesione dei DS al tentativo di modificare lo Statuto del Comune di Piombino per eliminare l’obbligo, per chi svolge incarichi pubblici, di dichiarare la propria appartenenza ad associazioni, pubbliche o segrete. Un obbligo rimasto, ma poco praticato.
Si tratta di episodi, non unici, che danno il senso di marcia di un partito.
Aggiungo, oggi, anche una preoccupante incapacità a distinguere tra ruoli istituzionali (garanti delle regole democratiche e delle libertà di chiunque) e ruoli di partito. Ed ancora, l’insofferenza verso le libere opinioni ed il dissenso, compreso quello delle minoranze nelle istituzioni che, come sappiamo, sono l’essenza stessa della democrazia. Quando democrazia e trasparenza vengono meno nella vita di partito è più difficile praticarle nelle sedi istituzionali e nel rapporto con la società.
Tutto questo mentre si dice di voler costruire il partito democratico e l’Unione in Val di Cornia. Per entrambi gli obiettivi c’è bisogno di aperture reali, di confronto, di umiltà. C’è bisogno d’ interagire con la società, con i saperi e con le differenti culture. Per ora, invece, nei DS prevale il ripiegamento in difesa di ruoli e poteri, di una “partitocrazia senza partiti” che sembra tutelare se stessa e che, a mio giudizio, è oggi uno dei problemi della nostra democrazia».