LIBRO SULL’IDENTITA TURISTICA «ON LINE» IN TOSCANA PREMIA BAZARETRUSCO.IT
Un libro su L’identità turistica on line della Toscana, curato da Giovanni Manetti e pubblicato recentemente dalle edizioni ETS di Pisa, passa in rassegna i principali siti internet della Toscana dedicati al turismo e analizza in che modo un sito turistico può comunicare l’”identità” di un territorio, rendendolo unico e attraente. In questa rassegna si distingue il sito www.bazaretrusco.it realizzato e gestito dal piombinese Giuseppe Trinchini, che viene descritto come un sito “comunitario”, cioè con riferimenti e servizi legati al territorio e alla comunità locale, ma anche con una robusta sezione “Turismo” contenente immagini e informazioni in quattro lingue sul carattere turistico della Val di Cornia.
Il sito bazaretrusco è apprezzato dai curatori della ricerca per il linguaggio, le immagini, la grafica, e soprattutto per l’elevato livello di interattività (chat, forum, contatti, ecc.)
Insieme ad esso sono recensiti altri siti, istituzionali o meno, relativi alla Costa degli Etruschi. Tra questi anche www.parchivaldicornia.it, di cui si evidenziano lo stile chiaro e la buona visualizzazione dei contenuti, e www.turismopiombino.it, che è il sito dell’AVT, del quale si sottolineano i colori e la grafica piacevole, sebbene dotato di un tasso di interattività praticamente nullo.
Nel complesso emerge che la Costa degli Etruschi ha una costruzione identitaria piuttosto recente e ancora debole, in quanto l’area non ha ancora consolidato la propria “riconoscibilità” nel contesto di una comunicazione nazionale e internazionale.
L’assessore provinciale al turismo Fausto Bonsignori conclude così la Prefazione all’opera:
“L’accurata analisi sulla comunicazione on-line presente in siti e portali turistici, pubblici e privati della Costa degli Etruschi, effettuata da Angela Mengoni e da Claudia Mantellassi, e curata da Giovanni Manetti, è uno strumento prezioso per tutti i soggetti che, a vario titolo si interessano del fenomeno economico e sociale legato all’accoglienza turistica. Migliorare l’efficacia delle strategie di comunicazione, anche grazie al loro coordinamento ed alla loro condivisione, è un obbiettivo che dobbiamo perseguire con determinazione”.
Inoltre quest’anno l’autorevole rivista “Time” ha eletto, per far capire l’importanza sempre maggiore che riveste la rete nella vita di ogni giorno, «persona dell’anno» tutti quelli che nel corso del 2006 hanno contributo alla diffusione dei contenuti web, siano essi creatori che lettori.
“Se voi scegliete un individuo dovete giustificare come questa persona ha influenzato milioni di altre persone – ha detto un dirigente di Time – Ma scegliendo milioni di persone, come è accaduto quest’anno, non ci obbliga ad alcuna giustificazione”.
I responsabili del settimanale hanno spiegato che la rosa finale dei possibili candidati al titolo di “Persona dell’Anno” comprendeva il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, il presidente cinese Hu Jintao, il leader nordcoreano Kim Jong-il e l’ex segretario di Stato Usa James Baker (capo della commissione bipartisan sull’Iraq).
Ma alla fine è stato deciso di andare in un’altra direzione celebrando l’esplosione del World Wide Web: tutti coloro che hanno contribuito a questo fenomeno, secondo il settimanale, meritano di essere designati “Persona dell’Anno”. Non è la prima volta che Time sceglie di non premiare una persona precisa: nel 1983 “person of the year” fu il personal computer.
Link: http://www.edizioniets.com/anteprime/turismo_Toscana/
(contiene l’elenco completo dei siti recensiti e la foto del libro)
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QUARTA DI COPERTINA DEL LIBRO «L’IDENTITÀ TURISTICA ON LINE IN TOSCANA»
In che modo un sito turistico comunica l’identità” di un territorio, rendendolo unico?
E l’identità di un territorio è necessariamente basata su caratteristiche “reali” o viene “costruita”? E qual è l’identità della Toscana che viene comunicata in rete?
A queste e ad altre domande cerca di rispondere la presente ricerca, condotta sui siti turistici in Internet (istituzionali e non) della Toscana. Accanto ad una panoramica generale della comunicazione turistica della regione, la ricerca ha scelto di effettuare un approfondimento monitorando e recensendo in dettaglio i siti relativi alla comunicazione turistica della cosiddetta Costa degli Etruschi.
Lo scopo è quello di mettere in evidenza un caso specifico di vera e propria costruzione identitaria piuttosto recente e, dunque, ancora in fieri, in quanto l’area non ha ancora del tutto consolidato la propria “riconoscibilità” nel contesto di una comunicazione nazionale e internazionale – come è quella di Internet – a differenza di altre zone della Toscana che risultano pienamente riconoscibili in tutto il mondo, come la zona del Chianti e – seppure in minore misura – quella della Versilia.
La ricerca mette in luce come l’identità turistica della Costa degli Etruschi viene costruita proponendo al destinatario un “contratto enunciativo” sulla base di alcuni parametri, come la coerenza interna dei caratteri che ne compongono la fisionomia, la permanenza della riconoscibilità nel tempo, la distinzione rispetto a tutti gli altri territori con cui entra in relazione differenziale. Ne scaturisce un’identità omogenea, ma complessa, capace di coniugare natura (zona marittima) e cultura (borghi medievali), di richiamarsi al “mito” degli Etruschi non solo per differenziarsi dagli altri territori, ma anche per sostenere i valori del localismo contrapposti ai disvalori di una massificazione globalizzante, di proporre un’esperienza estetica del territorio, centrata sui sapori e gli odori, contro la vacanza di massa che anestetizza il piacere sensoriale.
La ricerca è effettuata dal “Centro Studi e Ricerche sulla Comunicazione — Osservatorio Critico Permanente di Castigliocello”, organismo di collaborazione tra il Comune di Rosignano Marittimo (Li) e le Università di Siena, Pisa e Bologna, diretto da Giovanni Manetti, docente di Semiotica al Corso di Scienze della comunicazione di Siena.
PASSAGGI PRINCIPALI DEL LIBRO CHE PARLANO DI BAZARETRUSCO.IT (Pag. 76-77)
Occorre poi fare una ulteriore considerazione su uno degli strumenti di interazione più diffuso. Se la semplice disponibilità e divulgazione di un indirizzo di posta elettronica pone l’ente o l’istituzione nella condizione di aprire un facile ed economico canale di comunicazione diretta con il proprio ambiente, occorre rilevare come questo canale rappresenti anche un flusso informativo la cui gestione e valorizzazione pone notevoli problemi organizzativi. E in-fatti piuttosto comune osservare casi di enti, istituzioni o imprese che pur investendo ingenti risorse nella costruzione e nella pubblicizzazione del proprio sito web, non si curano poi di offrire tempestive e soddisfacenti risposte agli utenti, dopo averli stimolati a interagire direttamente.
L’utente che decide di comunicare in forma libera, senza cioè rispondere ad alcuna diretta sollecitazione, agisce in conseguenza di uno stimolo proprio, di uno slancio, di una necessità o di una volontà rintracciabili anche a livello emotivo. Si tratta ovviamente di un tipo di navigatore che non vuole perdere tempo, selettivo e attento alla qualità e alla modalità delle informazioni che gli vengono fornite, ma che una risposta tardiva, poco soddisfacente o, peggio ancora, una mancata risposta, potrebbero indurre a non tornare più a visitare quella pagina.
Per queste ragioni, nell’ambito di questa ricerca non ci si è limitati a rilevare la presenza di un indirizzo di posta elettronica – disponibile nella quasi totalità dei casi – ma, in qualche caso esemplificativo, si è voluto verificare quali fossero i tempi e le modalità effettive di risposta inviando una e-mail con la richiesta di informazioni generiche, uguale per tutti questi indirizzi (Un sito interattivo o che comunque offre la possibilità di richiedere informazioni on line al navigatore, deve riuscire a fornire risposte in tempi molto brevi, di massima non oltre le 24 ore).
Nel caso di www.bazaretrusco.it la risposta è arrivata dopo circa quattro ore, senza disattendere le aspettative ispirate dalla home page che lo presenta come una vera e propria comunità virtuale della Val di Cornia e della Costa degli Etruschi di cui gli utenti sono parte integrante «così come gli abitanti sono parte integrante del tessuto civile di una città».
L’utente è invitato a partecipare a questa comunità attraverso una serie di strumenti che lo rendono soggetto attivo, piuttosto che semplice collettore di informazioni – il portale propone infatti anche il forum etrusco, la chat etrusca e il bazaretrusconews, una sorta di giornale on line sul quale chiunque può pubblicare i propri arti-coli. Nel caso di www.toscanatoscana.it la risposta è arrivata in un tempo ancora più ridotto, addirittura in quindici minuti. Alla rapidità non è corrisposta, tuttavia, la qualità del messaggio.
Nel primo esempio il messaggio non si è limitato a rispondere a quanto richiesto, con l’indicazione di link di riferimento ad altri siti di interesse, ma ci ha fornito anche un valore aggiunto di informazioni non richieste – indicazione di servizi e consigli utili ai fini di una buona permanenza in loco – anticipando così i nostri desideri.
La risposta di www.toscanatoscatoscana.it, pur rapida, non ha esaurito le nostre richieste e ci ha dato l’impressione di essere un messaggio standard preconfezionato per l’utente tipo, per niente personalizzata sulle nostre esigenze. Il messaggio oltretutto era privo di firma e l’indirizzo dal quale proveniva era registrato su un altro por-tale, senza alcun richiamo all’enunciatore al quale ci siamo rivolti.
Nel caso di www.accomodationintuscany.it, la risposta è arrivata addirittura dopo cinque giorni e si riduceva alla mera trascrizione di un paio di link di riferimento a siti commerciali e, per di più, nemmeno troppo interessanti. I tempi di risposta sono piuttosto lunghi anche per le APT a cui ci siamo rivolti per testare i siti istituzionali. Benché in tutti e tre i casi le risposte siano state piuttosto esaustive, il tempo medio di attesa è stato di oltre due giorni (due giorni per www.versilia.turismo.toscana.it, tre giorni per www.livorno.turismo.toscana.it e www.lamaremmafabene.it).
4.2. Il ruolo delle interfacce (pag. 79-80)
Un sito interattivo, come abbiamo già visto, comprende tutta una serie di funzioni, servizi e caratteristiche che ne fanno un sito di tipo friendly ovvero rivolto all’utente, personalizzabile e con un’interfaccia semplice; un sito automatizzato in cui sia possibile registrarsi a servizi, mailing list, effettuare ricerche oppure essere riconosciuti come utenti in maniera semplice e veloce. (…)
Secondo il modello Khaslavsky e Shedroff, se le esperienze che hanno luogo nella fase di relazione conducono alla scoperta di qual-cosa di nuovo, di inaspettato o che soddisfa pienamente le nostre aspettative, si entra nella terza e conclusiva fase dell’adempimento. In essa la promessa finale viene mantenuta, dando luogo a un’esperienza memorabile, che verrà certamente ricordata e servirà a incoraggiare nuove interazioni e nuove connessioni.
Non sempre però le interfacce grafiche riescono a raggiungere una totale capacità persuasiva e si fermano allo stadio seduttivo. Il rischio è allora quello di non veicolare informazione, bensì di appesantire l’interazione e di aumentare i tempi di caricamento della pagina.
Un ottimo esempio di questa terza fase ci viene fornito da www.bazaretrusco.it: attraverso una grafica accattivante, una ricca offerta di informazioni ben strutturate e l’offerta di svariati servizi on line, il visitatore è stimolato a stabilire immediatamente una qualche relazione che concluderà con un’esperienza presumibilmente molto soddisfacente.
Il sito, a partire dall’home page, introduce un’immagine (la nave-piroga accanto al titolo) che evoca il territorio a cui si riferisce e il popolo che lo abitava. Gli Etruschi, esperti di navigazione e dediti agli scambi commerciali su queste coste sono presentati come i padri della comunità che qui risiede. In realtà bazaretrusco.it è qualcosa di più di un sito turistico, è infatti il portale della comunità della costa tirrenica nel quale si trovano anche informazioni per i viaggiatori. Ottimo il grado di interattività, a cui si unisce una elevata velocità nell’eseguire tutte le operazioni. Immediatamente sotto il titolo due comandi invitano l’utente a inserire l’indirizzo tra i preferiti o trasformarlo nella propria pagina iniziale. Forum, chat, newsletter, giornalino on line, sondaggi, data base aggiornati e personalizzabili ne fanno un ottimo esempio di web site nel quale il buon grado di interattività contribuisce a compiere una esperienza di navigazione molto positiva.
RECENSIONI DEI SITI (QUARTO CAPITOLO DEL LIBRO)
(Riportiamo solo le recensioni dei siti presenti in Val di Cornia)
www.bazaretrusco.it
I contenuti
L’identità di chi parla è individuabile attraverso il bottone Chi siamo sulla home page, in cui il sito si presenta come «la prima vera comunità virtuale della Val di Cornia e Costa degli Etruschi», specificando in questo modo anche il destinatario implicito che è molto coinvolto nella comunità – come dimostra la scelta di non tradurre i contenuti in lingue straniere – e cui si attribuisce un ruolo attivo (ad esempio attraverso la «chat etrusca»). Si tratta dunque di un sito che potremmo definire «comunitario» dove i riferimenti e i servizi sono legati al territorio e alla comunità locale. A tale comunità sono indirizzate le informazioni di sezioni come Informa giovani, Bazaretrusco news, Associazioni enti e così via, organizzate nel menu a sinistra e che prevedo-no un coinvolgimento attivo del destinatario (il quale può iscriversi ed aggiungere a propria volta informazioni, segnalazioni, notizie).
Esiste però un secondo destinatario previsto dalla sezione turismo, dalla quale si accede ad una pagina tradotta in quattro lingue straniere con contenuti relativi agli aspetti turistici dell’area; questo ‘doppio registro’ del sito è segnalato anche dalla distinzione tra ‘visitatori’ e ‘utenti’.
La presenza di aziende private è segnalata attraverso il bottone Cerca aziende ma il motore di ricerca rinvia al sito di «Infoimprese.it» che permette di effettuare una ricerca sul territorio nazionale; le strutture ricettive locali sono segnalate sotto la voce links nella medesima sezione turismo: esse sono proposte attraverso elenchi, divisi per tipologia, relativi alle diverse zone della Val di Cornia e non esiste possibilità di effettuare una ricerca.
I contenuti turistici si trovano nella sezione Turismo e sono proposti attraverso una cartina interattiva da cui si accede alle informazioni sulle diverse aree. Largo spazio è dedicato alle immagini, con presenza di foto e video. Il principale strumento di ‘orientamento’ nel percorso turistico è fornito dalla cartina iniziale, le descrizioni delle varie località, poi, non costruiscono dei percorsi di tipo esplorativo, non accompagnano, per così dire il turista virtuale; le immagini illustrano in modo puntuale i contenuti di cui il testo tratta. Le informazioni presenti nelle descrizioni sono soprattutto naturalistico-culturali, quelle relative alle strutture alberghiere si trovano cliccando il bottone link sulla barra relativa alle aree accessibili dalla cartina. I nomi delle strutture non costituiscono links attivi. Numerosi sono gli aggettivi che sottolineano il fascino della zona e che fanno riferimento alla ‘leggenda’ degli Etruschi («i forni fusori…raccontano l’affascinante storia della lavorazione dei metalli», «affascinante viaggio attraverso il tempo»).
Il linguaggio
Il linguaggio della sezione Turismo è chiaro, i periodo brevi e le costruzioni grammaticali presentano un uso limitato di subordinate e incisi. La strategia enunciativa prescelta è quella della terza persona, i testi relativi alle diverse località sono di natura descrittiva. Il coinvolgimento del lettore è affidato soprattutto agli aggettivi («splendida cornice» ecc.). Molto diversa la scelta per le sezioni più ‘comunitarie’: in questo caso prevale l’interpellazione diretta dell’utente cui ci si rivolge con il tu/voi: «non ci conosciamo ancora? Registrati gratuitamente qui», oppure: «potrete contribuire attiva-mente a Bazaretrusco News grazie agli articoli che anche voi potrete aggiungere premendo su ‘Inserisci articolo’». In questo caso è evidente una ‘strategia della complicità’ con l’utente che conosce e vive quotidianamente il territorio.
Il canale
La grafica del sito prevede un frame centrale e due barre di menu: orizzontale e laterale sinistra. I colori prevalenti sono i toni del grigio e del giallo; la sezione turismo ha un impianto grafico diverso nei toni dell’azzurro.
Il sito prevede una presenza massiccia delle immagini, tuttavia nella sezione galleria fotografica esse sono presentate attraverso un’anteprima che ne facilita la consultazione, mentre quelle della sezione turismo prevedono dimensioni e risoluzioni che non le rendono troppo `pesanti’. Sono presenti dei video consultabili in diverse modalità a seconda del collegamento di cui si dispone.
Il livello d’interattività del sito è molto alto, esso è anzi il suo carattere peculiare e necessario per costruire la comunità virtuale, per questo sono previsti una chat, un forum, la possibilità di contattare gli webmaster e le informazioni sull’area della Costa degli Etruschi sono costantemente aggiornate. Tale caratteristica non si riscontra invece nella sezione dedicata al turismo.
www.etruscan.li.it
I contenuti
Il dominio non chiarisce all’utente l’identità del destinante se non attraverso la pagina di accesso che rimanda ad Etruscan Net con sede a Venturina, mentre il bottone Help desk rinvia ad alcuni numeri di telefono e ad indirizzi per assistenza e informazioni. Non ci sono sezioni dedicate alla presentazione degli amministratori del sito; in ogni caso, anche da una serie di loghi e banners pubblicitari nella parte sinistra della home page, risulta chiaro che si tratta di un’agenzia di servizi privata.
Il sito non può definirsi a carattere turistico, visto che offre un servizio molto generico che spazia dal turismo ai giochi e passatempi. Pertanto potremmo dire che non solo è generalista, ma si rivolge anche ad altre esigenze dell’utente, forse lontane da quelle che sono le necessità e le curiosità del potenziale visitatore della Costa degli Etruschi. Il nome «etruscan» disattende dunque le aspettative turistiche ed è più un rimando che consente di identificare in modo intuitivo e diretto l’area di riferimento.
Il territorio è rappresentato in una cartina interattiva, dove cliccando compaiono i domini dei comuni della zona geografica interessata.
Il sito fornisce informazioni sulle strutture ricettive, anche se, momentaneamente, la sezione non è attiva. Non sono presenti altre fonti di informazione, eccetto una sezione in cui si informa sugli eventi culturali del mese. Il sito rimane poco specializzato in materia di turismo e povero di informazioni utili e, allo stesso tempo, privo di idee propositive per promuovere il territorio.
Il linguaggio
Risulta uno dei siti visitati più poveri da un punto di vista testuale. Non si può parlare di stile; anche se risulta chiaro per la brevità, non è molto efficace.
Nelle sezioni dedicate al testo, comunque, il sito adotta una strategia della distanza, impiegando la terza persona.
Il canale
La grafica del sito è assai semplice, ma risulta di poco effetto, o meglio, non consona al target e ai temi trattati dal dominio: ad esempio lo sfondo blu notte, con la scelta di fonts e del logo che richiamano il cyber, un mondo rivolto all’ipertecnologico, che ci rinvia per associazione agli scenari di guerre stellari, non mettono a proprio agio l’utente, anzi rinviano a qualcosa di notturno e perciò di oscuro, poco chiaro e negativo, e il blu intenso disturba la vista. La scelta grafica è coerente in quasi tutte le sezioni secondarie.
Il tempo medio di connessione è buono.
Il tempo di caricamento di home page e sezioni secondarie è un po’ più lento. Il sito è dotato di una barra di navigazione, un indice dei contenuti e un bottone, consistente nel logo del domino, per ritornare alla home page. I testi e le immagini risultano entrambi scarsi all’interno del sito.
Il sito è facilmente navigabile, tranne le sezioni in cui sono presenti cartine o immagini, per cui i tempi di caricamento risultano più lunghi.
Gli amministratori del sito sono contattabili attraverso un unico indirizzo e-mail; è presente anche una chat.
Il sito è indicizzato molto bene. Infatti, è stato sempre nella prima posizione tra i motori di ricerca più usati (Google, Lycos, Arianna, Altavista, Virgilio, Yahoo).
www.parchivaldicornia.it
I contenuti
Il soggetto enunciatore del sito è identificabile grazie al logo posto nella parte in alto a sinistra della home page e la sua identità è approfondita attraverso il link nel menu di sinistra La società in cui viene tracciato il profilo della Val di Cornia S.p.A., società per azioni pubblico-privata i cui maggiori azionisti sono i cinque comuni del-l’area (Piombino, Campiglia M.ma, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta) cui i links esterni del sito rinviano (I nostri link, sezione correttamente divisa tra Istituzioni, Turismo, Altre attrazioni del territorio). Si tratta dunque di un sito `semi-istituzionale’, per così dire. Il sito si rivolge ai turisti – anche stranieri grazie alla versione in inglese – interessati al turismo archeominerario.
I contenuti vengono visualizzati in un frame centrale e articolati da due menu laterali: a sinistra una presentazione generale e le informazioni più propriamente turistiche su eventi e ricettività, a destra le sezioni dedicate ad ognuno dei parchi. La rappresentazione visiva del territorio e dello spazio assume nel sito un ruolo centrale: già la home page offre una mappa tridimensionale che, sebbene non attiva, inquadra la distribuzione sul territorio delle aree protette e dei musei archeologici. Le sezioni dedicate ai singoli parchi prevedono poi la voce Visita virtuale, in cui si visualizzano i sentieri e i percorsi attraverso mappe interattive molto dettagliate e che prevedono indicazioni su come raggiungere il luogo.
Le informazioni su orari di apertura e tariffe sono presenti e dettagliate, come anche quelle relative alla sezione Attività da cui si accede ad una lista di eventi aggiornata e completa. Le informazioni sulle strutture ricettive sono fornite dalla voce del menu di sinistra Accoglienza, il cui menu a tendina prevede poi la scelta tra le strutture all’interno dei parchi (Nei parchi) – suddivise tra i diversi par-chi, ma solo alcune delle quali prevedono un link di approfondimento e di descrizione – e quelle sul territorio (Sul territorio) sotto forma di elenchi divisi per località, con links esterni ai siti delle strutture che ne sono provviste.
I contenuti relativi al paesaggio e alla descrizione del territorio sono articolati dal menu di destra che prevede pagine di approfondimento per ognuno dei parchi e per il Museo archeologicodi Populonia, preceduti da una breve introduzione che evidenzia i tratti di maggior interesse dell’area, a loro volta riassunti in un breve ‘slogan’ che scorre sotto la pagina iniziale di presentazione e che spesso richiama l’idea di un itinerario, di un percorso, anche nel tempo: «un viaggio nel cuore della terra» per il parco di San Silvestro, oppure «un percorso lungo 5000 anni» per il museo archeologico di Populonia.
La peculiarità ed unicità di questi luoghi è costantemente sottolineata, come avviene ad esempio nella sezione de-dicata al parco archeologico di Baratti e Populonia, nella quale si sottolinea la «cornice» naturale che circonda i resti archeologici e la si conferma poi visivamente con l’immagine della pineta e del mare, contigua a quella – un po’ stereotipa – di una famiglia che visita una tomba etrusca. La valorizzazione del territorio avviene soprattutto attraverso le descrizioni ed è improntata all’esaltazione dell’unicità (la foresta del parco della Sterpaia è «rara e preziosa», è «un ambiente incantato»).
Un bottone specifico è dedicato al turismo scolastico (A scuola nei parchi).
Il linguaggio
Lo stile è chiaro; i periodi di giusta lunghezza, tali da non appesantire la lettura. Nei testi prevalgono decisamente la descrizione e la narrazione in terza persona: la scelta di questa ‘strategia’ della di-stanza’ è particolarmente evidente nella sezione introduttiva su I parchi della Val di Cornia, in cui l’enunciatore semi-istituzionale presenta il percorso che ha portato all’istituzione delle aree protette attraverso un linguaggio che si fa tecnico e, a tratti, complesso. Questi aspetti sono tuttavia limitati da elementi passionali veicolati sia dal ricco uso di aggettivi, sia dalla antropomorfizzazione del territorio che diviene `agente’: i boschi e le macchie «nascondono le vestigia minerarie» e le tombe «ci parlano dello splendore di una ci-viltà fiorita sulla lavorazione del ferro».
Il canale
Il primo impatto con la home page in cui campeggia la mappa tridimensionale è molto piacevole; la visualizzazione dei contenuti avviene sempre nel frame centrale della pagina; i caratteri utilizzati sono leggibili; tuttavia la grafica del sito è in parte disomogenea: i caratteri e i colori della home page e dei suoi menu sono del tutto differenti dai testi che di volta in volta vengono visualizzati nel fra-me centrale, i quali non rispettano le dimensioni del frame ed utilizzano un font su fondo bianco.
La quantità di immagini non è eccessiva e la loro qualità buona.
L’interattività è garantita dal contatto e-mail, dalla mailing list e da un motore di ricerca interno al sito; anche le mappe interattive relative ai diversi parchi garantiscono un minimo di interazione con le rappresentazioni spaziali, mentre non è prevista la possibilità di effettuare prenotazioni o acquisto di biglietti, pacchetti o soggiorni.
www.turismopiombino.it
I contenuti
Digitando il dominio www.turismopiombino.it si viene automaticamente inviati al sito della rete civica di Piombino. In effetti turismopiombino.it è il sito della Agenzia per la Valorizzazione Turistica del Territorio (AVT) una «associazione senza fini di lucro» istituita nel 1996, che per la parte operativa si avvale di un gruppo di coordinatori nominati dal sindaco, sotto la guida di un presidente che è l’assessore al turismo. Si capisce dunque che si tratta di un soggetto di natura istituzionale che vede come propria mission quel-la della riqualificazione dell’immagine della città e dell’incremento delle attività turistiche. L’identità del soggetto promotore del sito è dunque ben chiara, sia grazie al profilo accessibile dal link Perché l’AVT, sia attraverso il logo correttamente collocato in alto a sinistra nella home page.
I contenuti del sito si articolano a partire dal menu verticale a sinistra della pagina e vengono mostrati di volta in volta nel frame centrale. Il menu si apre con una presentazione della città che ne sottolinea il legame con il mare, anche grazie alla scelta di foto in cui predominano i toni dell’azzurro e il tema dell’acqua. Si prosegue poi con quello che viene definito Percorso virtuale e che consiste nell’articolazione, su una mappa, di un percorso con otto tappe che vengo-no illustrate da testi al passaggio del mouse. Esistono descrizioni paesaggistiche dei parchi e delle spiagge (Mare e spiagge, Natura e parchi); la sezione dedicata a Sapori e vini è quella che presenta una strategia più spiccatamente sensoriale di seduzione del lettore («frutta dolce e succosa» «profumata») e anche una costante sottolineatura del carattere locale dei piatti e delle tradizioni, ma anche dei pro-dotti. Populonia viene descritta come «città etrusca marinara unica nel suo genere», dato che si affaccia direttamente sul mare; un tratto peculiare che si riflette anche nel connubio `esclusivo’ tra culturae natura, ancora oggi esperibile dal turista che, accanto ai reperti archeologici, può trovare «la soffice spiaggia del golfo di Baratti» – che la descrizione consiglia come tappa conclusiva del percorso archeologico – e «i profumi intensi delle pinete». Se il sito cura molto i contenuti relativi al paesaggio e alla storia e costruisce una strategia seduttiva, non altrettanto approfondite sono invece le informazioni relative alle strutture ricettive, al `poter viaggiare’ del turista virtuale.
Esse si limitano infatti ad un elenco con recapiti di strutture di ristorazione e alberghiere, senza alcuna possibilità di interazione e senza alcun approfondimento.
Diverse sezioni, infine, sono vuote e riportano la scritta «in fase di aggiornamento» (come le News e i Numeri utili).
Il linguaggio
Lo stile è chiaro, predilige periodi brevi e fa abbondante uso di aggettivi. I testi sono a carattere descrittivo, la narrazione è in terza persona, talvolta con l’uso dell’impersonale. Il tono della descrizione tuttavia non è distaccato ma coinvolgente, soprattutto grazie alle sfumature passionali del discorso legate all’aggettivazione («splendide insenature»; «bellissime tombe»), ma anche all’antropomorfizzazione del paesaggio e alle notazioni sensoriali (le pinete «cingono in un verde abbraccio il golfo degli Etruschi», le ombre «offrono refrigerio» e così via).
Il canale
La grafica del sito è semplice e molto piacevole, incentrata su tre colori – verde, azzurro e arancio – che richiamano il mare, la natura e il sole e piuttosto `mossa’, a causa della scelta di frame irregolari. La grafica è omogenea tra le pagine interne. I testi possono essere anche piuttosto lunghi, ma sempre suddivisi tra una pagina iniziale con alcune righe iniziali accompagnate da diverse foto e una seconda pagina in cui si dipana il prosieguo del testo. Le foto sono varie e di buona qualità; talvolta esse rallentano l’operazione di caricamento della pagina, ma sono decisive anche per l’equilibrio compositivo. L’interattività è senz’altro il punto debole del sito: oltre alla possibilità di inviare una mail e a quella di inviare cartoline elettroni-che, non sono previste altre forme di azione per l’utente, tanto meno nella parte dedicata alle strutture ricettive che presentano un tasso di interattività praticamente nullo.