BENESPERI:«CON SIDERFOR PERSA UNA RISORSA INDISPENSABILE»
Riportiamo un comunicato di Paolo Benesperi,
ex Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Toscana, sul fallimento dell’agenzia formativa SIDERFOR.
«SIDERFOR al fallimento e i dipendenti licenziati o comunque senza lavoro. L’epilogo della vicenda – commenta Paolo Benesperi – si è intrecciato con ipotesi di nuove Agenzie per lo sviluppo che avrebbero ricalcato le finalità e gli scopi della stessa SIDERFOR, di improbabili Agenzie formative disposte a rilevarne le attività, di attività che si dividevano e che venivano vendute in dispregio a logica e giurisprudenza, di imprenditori privati pronti a rilevare, con frasi retoriche ed altisonanti e poi con domande rimaste senza risposta. Vale comunque la pena di ragionare oggi su un problema politico che va chiarito e che si può riassumere con queste parole: “E’ nell’interesse pubblico che ci si sia privati di una struttura come SIDERFOR, che ha rappresentato un elemento di dinamismo e di innovazione del quadro economico-culturale della Val di Cornia e non solo?”. Dalla risposta discende la validità politica o meno dell’operazione portata a termine.
SIDERFOR fino al 2004 è stata una delle più importanti Agenzie formative della Toscana. Ne fa fede tutta la sua molteplice attività ed i campi in cui si è dispiegata.
Non c’è stato campo innovativo che SIDERFOR non abbia percorso, dalla formazione al lavoro alla formazione continua per occupati di aziende e della pubblica amministrazione, dalla formazione per l’apprendistato ai percorsi individuali ed integrati per l’obbligo formativo, dalla educazione degli adulti formale e non formale alla formazione tecnico superiore, fino ai percorsi universitari. E poi le reti tra scuole, agenzie formative ed imprese non solo nella geografia locale. Per non parlare della dimensione europea della formazione fatta di risposte a richieste arrivate dalla stessa Unione Europea e di collaborazioni tra soggetti pubblici ed operatori di diversi Paesi».
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«Se in Toscana dal 1995 al 2005 – continua Benesperi – vi è stato un periodo di importanti risultati raggiunti e di serie innovazioni verso la costruzione del sistema integrato di formazione e lavoro questo è stato dovuto anche a Agenzie formative che come SIDERFOR hanno partecipato attivamente alla costruzione di questo sistema con iniziative e sperimentazioni che hanno permesso a tanti cittadini di acquisire cultura, competenze e professionalità. Tutto questo naturalmente, da parte di SIDERFOR, con un occhio rivolto ai bisogni della Val di Cornia e con l’altro alle opportunità e necessità di altri territori, con un atteggiamento né chiuso né provinciale ma teso a risolvere problemi e nello stesso tempo a dare lustro a questo territorio. Senza protezione alcuna da parte di chicchessia ma conquistando sul campo attività formative e portando lavoro e formando competenze inesistenti. Nemmeno chiedendo agli Enti Pubblici Locali aiuti che magari sarebbero stati utili sia per SIDERFOR che per gli Enti Pubblici stessi. Fu evidentemente anche per tutto questo e cioè per il riconoscimento del ruolo ormai acquisito che nel 2003-2004 anche altri Comuni del Circondario, oltre Piombino, espressero la loro intenzione di entrare in SIDERFOR.
E poi il progetto teso a ridefinire l’identità dell’Agenzia ed il suo ruolo, il suo mercato, i suoi prodotti e complessivamente tutta la mission aziendale, in maniera tale da soddisfare i bisogni formativi delle persone e delle imprese ed al contempo sviluppare capacità di supporto allo sviluppo. Appunto una Agenzia per lo Sviluppo capace di realizzare “una strategia operativa per lo sviluppo locale condotta alla scala adeguata, aggiornata rispetto alle esigenze attuali di crescita, rispettosa dei valori culturali, adeguata rispetto alla durezza della sfida globale”. Un progetto che nasceva da un lato dalla consapevolezza che SIDERFOR aveva raggiunto il massimo della propria capacità e possibilità di realizzare attività formative con le risorse, l’organizzazione, i prodotti, i vincoli, il contesto dato e dall’altro puntava su Identità, Diversificazione, Immagine, Consistenza per garantire una possibilità di ulteriore sviluppo sia come Agenzia formativa che come supporto alla realtà economica locale. Andando oltretutto verso un processo di riorganizzazione, di integrazione e di aumento di sinergie con altri soggetti locali. Cosa che ben compresero allora i Comuni, la Camera di Commercio e non solo loro.
Sui problemi finanziari – insiste l’Ex Sindaco di Piombino ed assessore regionale – molto è stato detto e molto non è stato detto. Non è affatto scontato che fossero quelli sui quali lungamente si è scritto e detto ma anche se lo fossero stati non c’è dubbio che con una impostazione costruttiva si sarebbero potuti risolvere nell’interesse di tutti, come è stato esplicitamente dichiarato a molti livelli. Ma ciò che conta è di nuovo il problema politico, dal quale siamo partiti: “E’ utile che la Val di Cornia oggi sia senza una struttura come SIDERFOR, quella realizzata negli anni e quella decisa nel 2004 ma successivamente non concretizzata?”. Il quesito ha a che fare con i bisogni formativi della Val di Cornia. Come è noto “…. La popolazione della Val di Cornia evidenzia un livello di istruzione complessivamente inferiore alle medie provinciali, regionali e nazionali. E’ sensibilmente più ridotta la quota di laureati e diplomati, mentre risultano più elevate quelle relative a chi ha solo la licenza elementare o non è in possesso di nessun titolo di studio…”. Naturalmente le ragioni di una simile situazione hanno a che fare con la storia della zona così come con l’attuale struttura demografica della popolazione con tassi di invecchiamento molto elevati, ma è proprio da qui che emerge il tema vero: quali politiche formative realizzare in una prospettiva che da un lato guarda al grande obiettivo della “strategia di Lisbona” e si interroga sulle modalità di partecipazione anche della Val di Cornia a questo processo e dall’altro, più puntualmente, fa propri gli obiettivi europei in materia di formazione? Quegli obiettivi che stabiliscono che entro il 2010 si dia formazione a tutti i disoccupati, che si diminuisca il tasso di abbandono scolastico, che un numero sempre maggiore di ragazzi assolva all’obbligo formativo, che un numero sempre maggiore di cittadini sia impegnato in forme di apprendimento. Il che significa in Val di Cornia costruire un sistema integrato di apprendimento lungo tutto il corso della vita.
Se si pensa bene è proprio ciò che ha tentato di fare SIDERFOR con le proprie attività. Poiché il problema è anche quello di sollecitare e integrare tante risorse individuali e collettive, di scuole, agenzie formative, associazioni ed individui è chiaro che non basta governare le risorse del Circondario. Fare questo significa limitarsi ad amministrare gli spiccioli mentre ben altre risorse e iniziative debbono e possono essere attivate, ma solo un’Agenzia attiva come SIDERFOR lo potrebbe fare. Con un Circondario fortemente impegnato, questo sì, come in certi momenti nel passato è avvenuto. In linea con le attuali politiche regionali per la formazione tese a valorizzare proprio Agenzie importanti come SIDERFOR era. Citare in opposizione il “decreto Bersani” è proprio improprio, come dimostra la realtà effettuale di altre Agenzie toscane simili.
Del resto a questa conclusione si arriva anche per un’altra strada, quella delle esigenze dello sviluppo della Val di Cornia, uno sviluppo qualificato che ha bisogno di indirizzi, sostegni e servizi e dunque di un’Agenzia per lo sviluppo capace di offrire servizi integrati. Era questo il progetto e questa rimane l’esigenza, sempre che naturalmente si pensi ad uno sviluppo qualificato ed in linea con la strategia di Lisbona. La nostra zona ha perso una risorsa indispensabile».