NOTIZIE DALLA VAL DI CORNIA DEL 10 GENNAIO 2007
Vediamo insieme le notizie dalla Val di Cornia di oggi.
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PIOMBINO: TANTI VISITATORI AL CASTELLO PER LA MOSTRA DI RENZO CHINI
Successo della mostra fotografica “Ritratti piombinesi” di Renzo Chini al castello, che, contrariamente a quanto stabilito inizialmente, rimarrà aperta fino a sabato 20 gennaio, su appuntamento, per consentire la visita alle scuole interessate.
L’esposizione, allestita nei locali del castello, ha fatto registrare fino a oggi un numero molto alto di visitatori, oltre 1.500, numero destinato a crescere fino alla sua chiusura. Esaurito anche il numero dei cataloghi in vendita al castello, acquistabili anche nelle librerie di Piombino.
Renzo Chini, critico e maestro del linguaggio fotografico vissuto a Piombino per gran parte della sua vita, realizzò le immagini esposte tra il 1981 e il 1983. Un omaggio alle diverse anime di Piombino, una scoperta dei diversi profili umani e sociali, nei molteplici ambienti di vita e di lavoro.
Le immagini sono accompagnate da testi e commenti dell’autore definiti da Chini stesso “diari di bordo”, appunti sui luoghi e i personaggi ritratti, pubblicati anche nel catalogo della mostra edito da Bandecchi & Vivaldi di Pontedera. Per vedere la mostra le scuole interessate potranno contattare l’ufficio Beni Culturali del comune, tel. 0565 63220, prenotando la visita con almeno due giorni di anticipo.
CAMPIGLIA: RAGAZZI A TEATRO IN MEMORIA DELL’OLOCAUSTO
Nell’ambito delle iniziative organizzate dal comune di Campiglia, quest’anno in collaborazione con la Regione Toscana, per il Giorno della Memoria (27 gennaio), è in programma per le classi terze della scuola media una matinée teatrale che si terrà al Teatro Concordi mercoledì 10 gennaio alle 11.00. Il biglietto d’ingresso per lo spettacolo è a carico dei ragazzi al costo di 4 euro, come contributo alle spese, mentre il servizio di trasporto in autobus per raggiungere il teatro è messo a disposizione dal comune di Campiglia. “Olocausti” è messo in scena dalla compagnia Pandemonium Teatro.
L’appuntamento di Campiglia è il primo di 8 spettacoli programmati in altrettanti centri toscani a cura della Fondazione Toscana Spettacolo: dopo Campiglia sarà la volta di Bagnone, (sempre con Olocausti) e quindi Barberino in Mugello, Arcidosso, Barga, Chiusi,Volterra e Castelfranco di Sopra. Come sempre la parte logistica è curata a Campiglia dal Teatro dell’Aglio.
In scena per Olocausti, coordinati e insieme a Lisa Ferrari, ci saranno Giovanni Labadessa e Gilda Marchesi; musiche del Coro Argonauti diretto da Gabriella Mazza.
Lo spettacolo – è stato pensato e costruito per il pubblico dei più giovani; le generazioni che di questa tragedia hanno sentito parlare solo a scuola o qualche volta in TV. Se le generazioni passate l’ hanno vissuta più o meno direttamente sulla propria pelle o nei racconti diretti delle vittime, le generazioni future conosceranno la Shoa solo da quanto noi saremo capaci di trasmettere, da quanto la nostra memoria sarà chiara, forte e limpida . OLOCAUSTI vuole essere uno strumento utile a questo scopo.
Due ragazzi di fronte all’orrore suscitato dalle immagini dei campi di sterminio tedeschi, si chiedono stupiti come ciò sia potuto accadere. Comincia quindi un lungo dialogo, durante il quale, consultando vari testi, i due ragazzi ricostruiscono le motivazioni storiche, culturali, politico-economiche dell’antisemitismo. Lo spettacolo è un sapiente miscuglio di dialoghi, letture di brani letterari, canti corali e spezzoni cinematografici, attraverso cui si delinea un grande affresco che, nell’incalzare delle leggi antisemite, nel dilagare della violenza contro gli ebrei, alla creazione dei ghetti fino allo sterminio scientificamente programmato, trova una sua logica –seppur delirante- consequenzialità.
Questo però, purtroppo, non fu l’unico olocausto della storia, seppur quello più organizzato ed eclatante, per cui alla fine si sente l’esigenza di ricordare anche i popoli nativi americani, gli africani, asiatici ed europei che hanno subito persecuzioni a causa dell’etnia, della religione o delle idee politiche.
CAMPIGLIA: IL14 GENNAIO SERATA DEL SALUTO AL NUOVO ANNO
Menù di tradizione con il saluto del sindaco, il concerto della Mascagni e premiazione delle associazioni, per il saluto al nuovo anno domenica 14 gennaio.
Gli auguri in musica sono una gradita consuetudine per i cittadini del comune di campiglia che si ritrovano a inizio anno per lo scambio di buoni auspici. E Anche quest’anno non potevano mancare.
L’Amministrazione comunale di Campiglia M. ma e la Filarmonica Pietro Mascagni di Venturina
Organizzano per Domenica 14 Gennaio 2007 alle ore 21.00 nella Sala della Musica (Piazza Firenze – Venturina)il tradizionale “Saluto al Nuovo Anno”. In programma il concerto della Filarmonica Pietro Mascagni di Venturina che presenterà un nuovo programma musicale, il saluto del sindaco On. Silvia Velo, le premiazioni delle associazioni che nel corso del 2006 si sono distinte per alcune particolari attività. Al termine tutti i presenti potranno brindare insieme e gustare il rinfresco offerto dalla Filarmonica Mascagni.
Il sindaco Velo nel suo saluto ricorderà i principali eventi che hanno caratterizzato la vita della comunità locale nel 2006 e traccerà una previsione per il 2007, accennando anche a temi generali riguardanti la nostra attualità.
Per il concerto sono in programma pezzi di grande fascino interpretati dai quaranta componenti della Filarmonica Pietro Mascagni di Venturina, una vera grande orchestra diretta dal maestro Andrea Lupi, alla ricerca di un sempre maggiore feeling con il pubblico al quale offre ottima musica e spettacolo. La premiazione delle associazioni curata dai vari assessorati comuni è coordinata dagli assessori allo sport Sandro Nocchi e cultura Angiolo Fedeli.
CACCIA: MONTAGNANI REPLICA SUGLI APPOSTAMENTI FISSI
Adalberto Montagnani, della Commissione Attività Venatorie Federazione DS fa alcune precisazioni riguardo gli appostamenti fissi per la caccia.
«Obiettivo primario delle Amministrazioni Comunali redattrici e firmatarie del Documento per la Gestione degli Appostamenti fissi senza richiami vivi – inizia Montagnani – è la tutela e la conservazione del territorio provinciale. La nostra zona infatti, risulta particolarmente compressa sia per l’elevata presenza di aree destinate alla tutela della fauna sia per l’elevata densità di agglomerati urbani che riducono sensibilmente la superficie di territorio cacciabile. Gli appostamenti fissi senza richiami vivi hanno soddisfatto una molteplicità di interessi concorrenti. Essi infatti non soltanto hanno consentito una migliore gestione ed esercizio dell’ attività venatoria verso la selvaggina migratoria, ma hanno altresì contribuito al mantenimento, alla conservazione e alla tutela del sottobosco mediterraneo. Tali operazioni non soddisfano soltanto i cacciatori e con tale espressione intendo il cacciatore come categoria senza alcuna distinzione, che tutela in primis l’ambiente e la fauna che vive nel nostro ambito territoriale, ma anche la collettività
tutta che ha pieno diritto di vivere in un ambiente ben conservato.
La diminuzione degli appostamenti fissi avrebbe, viste le caratteristiche morfologiche del nostro
territorio, un triplice effetto negativo: da un lato si avrebbe un considerevole aumento della
pressione venatoria sull’ esiguo territorio libero disponibile non boscato, dall’ altro verrebbero meno
le opere di conservazione e tutela della flora e fauna locali compiute dai cacciatori titolari di
appostamenti fissi che provvedono a mantenere pulita e in buono stato di conservazione la zona loro
gestita e dall’altro l’eccessiva densità di cacciatori potrebbe determinare non solo un mero disagio
nell’espletamento delle suddette attività, ma anche situazioni molto più gravi.
Occorre precisare – continua Montagnani – che le concessioni per gli appostamenti vengono date sulla base della presentazione di idonea domanda completa di tutta la documentazione necessaria alle competenti amministrazioni (sono circa otto anni che non vengono rilasciate nuove concessioni da parte della Provincia per mancanza di territorio boscato ed essendo presente nella zona un numero elevato di appostamenti fissi); dal momento in cui verranno rilasciate nuove concessioni la richiesta potrà essere presentata da chiunque, senza alcuna disparità di trattamento, purchè in possesso del consenso del proprietario del terreno. Inoltre è doveroso puntualizzare che la maggior parte di quelli che sono definiti “privilegiati” non sono persone giovani, bensì sessantenni o ultrasessantenni. La contestazione mossa è del tutto inopportuna in quanto il nucleo del problema non sono i cacciatori privi o non privi di postazioni fisse, bensì una corretta e idonea gestione del territorio venatorio, in quanto il governo del territorio, quale interesse pubblico, prevale sull’interesse privato dei cittadini, compreso quello dello scrivente.
E’ necessario – conclude – trovare una soluzione che riesca a contemperare l’interesse pubblico con quello dei singoli cittadini. Per questo motivo ci siano schierati come Federazione DS, critici con le modifiche al T.U. del Regolamento in attuazione della L.R. 3/94, perché la soluzione antecedente meglio poteva e può soddisfare gli interessi configgenti. Con questo non si nega la necessità di modifiche e siamo con la Regione aperti al dialogo, ma affinché una modifica sia corretta è necessario, soprattutto in questa materia, tenere conto della effettiva realtà morfologica del territorio e della tipologia di flora su di essa esistente, in quanto non tutta la Toscana è dotata di un rigogliosa macchia mediterranea. Per tale motivo le modifiche dovrebbero
essere effettuate tenendo conto delle singole zone in quanto solo così si può realizzare una corretta gestione del territorio».