RNP: «I PIOMBINESI NON VOGLIONO LA CENTRALE A CARBONE»
Se c’è un’azienda che è sorda alla volontà di chi abita sul territorio dove mette le sue “fabbriche” per la produzione di energia elettrica, questa è l’ENEL, che da oltre venticinque anni cerca di trasformare a carbone la centrale di Tor del Sale. Sentiamo questa volta, dopole osservazioni di altri partiti politici, del Sindaco e di altri esponenti della città, quella dello SDI-Rosa nel Pugno.
«In riferimento, all’articolo apparso sulla cronaca di Livorno il giorno 11/01/2007 – commenta Riccardo Marzocchi dello SDI Rosa nel Pugno di Piombino – ci preme intervenire per fare alcune doverose considerazioni. L’Articolo in questione, pubblicato a seguito di un comunicato stampa dell’Enel, tratta della riconversione delle Centrali alimentate attualmente ad olio combustibile, in metano. Si evince che l’Enel non intende riconvertire la centrale di Livorno e di Piombino con il metano bensi’ a carbone. Il Sindaco di Livorno, Cosimi, tra l’altro con il concretizzarsi del progetto Olt aveva auspicato che la riconversione sarebbe stata assai piu’ vicina.
Per quanto riguarda Piombino, l’Enel sostiene che la centrale piombinese affacciandosi sul mare assicura un minor impatto ambientale, paesaggistico e non problematico da un punto di vista viario.
E’ evidente che gli amministratori dell’Enel non tengono minimamente conto che la popolazione Piombinese si e’ schierata a suo tempo contro la riconversione a carbone con un referendum popolare, e che quasi tutte le forze politiche presenti sul territorio manifestarono la loro contrarieta’ all’utilizzo del carbone per la centrale Enel di Piombino.
Ci viene spesso ricordato – continua Riccardo Marzocchi – che sono passati molti anni da allora e che le nuove tecnologie permettono l’utilizzo del carbone cosiddetto “pulito”, molti cittadini non credono piu’ a tali affermazioni, la nostra citta’ ha gia’ dato troppo in fatto di inquinamento ambientale, vedi l’alta percentuale di tumore ai polmoni e altre patologie derivanti da inquinamento atmosferico.
Viene inoltre detto che la centrale avra’ un minor impatto, forse perche’ sara’ collocata nel perimetro aziendale?
Noi della Lista Insieme per lo Sviluppo-SDI vogliamo che venga rispettata la volonta’ della cittadinanza, crediamo fermamente che una centrale a carbone impedira’ la diversificazione nel nostro territorio, ed accentuera’ il gia’ compromesso sistema ambientale».