VERDI: «IL DISTRETTO DELLA NAUTICA MEGLIO NELLE AREE INDUSTRIALI»
Le recenti affermazioni della giunta piombinese sul fatto che Poggio Batteria sarà il vero e solo porto turistico lungo la costa ha subito stimolato i Verdi Val di Cornia che su questo hanno qualche commento da fare. Gli indirizzi della giunta comunale, sui quali si sta sviluppando il lavoro dell’architetto Silvia Viviani, incaricata di redigere il piano del distretto della nautica, mostrano che l’idea di realizzarne uno alla foce del Cornia sembra che sia stata definitivamente abbandonata, soprattutto per problemi di ordine ambientale. Al suo posto la giunta sta valutando di realizzare un approdo molto più modesto, nella zona del Quagliodromo, a servizio di attività produttive legate soprattutto alla cantieristica.
«Le dichiarazioni dell’architetto Viviani sul futuro della nautica a Piombino – commentano i Verdi Val di Cornia – ci danno lo spunto per ritornare su un argomento assai delicato per le implicazioni di carattere ambientale ed economico che esso comporta. In particolare ci interessa approfondire la questione delle previsioni di infrastrutture dedicate alla nautica lungo la costa est.
Come è stato già detto in passato i Verdi sono sostanzialmente favorevoli alla realizzazione di una struttura che possa dare risposte sia alle esigenze della flotta pescherecci che ad uno sviluppo legato alla cantieristica. Diciamo questo pur in presenza di previsioni del Cles, contenute negli allegati al Piano Strutturale, che quantificano le ricadute economiche di un Distretto Nautico in modo piuttosto modesto».
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«La discussione adesso – continua il comunicato dei Verdi – si sposta sulla localizzazione di tale infrastruttura ed è per questo che riteniamo necessario fare chiarezza su alcune questioni. I Verdi pensano che utilizzare le aree comprese tra il Pennello Dalmine e la foce del Cornia, ivi compreso il Quagliodromo, sia incompatibile proprio con gli indirizzi del Piano Strutturale.
Uno dei principi sui quali anche noi abbiamo espresso con tanta convinzione un parere favorevole è proprio la priorità di recuperare le aree industriali dismesse, o non utilizzate, a fini produttivi legati allo sviluppo di piccole e medie imprese. E’ per questa ragione che le aree idonee al Distretto Nautico sono senz’altro quelle comprese tra la Chiusa ed il Pennello Dalmine. Lo stesso Studio Pranzini, più volte oggetto di forzature e strumentalizzazioni, giunge alle stesse nostre conclusioni motivando questa scelta con argomentazioni di carattere ambientale ed urbanistico.
Non c’è logica urbanistica a voler localizzare il Distretto nautico lontano dai collegamenti viari (pensiamo anche al futuro prolungamento della 398), dal tessuto urbanizzato e nel bel mezzo di un’area turistica ed ambientalmente pregevole. Insomma se per la scelta di Poggio Batteria l’architetto Viviani invoca ragioni di “ricucitura del tessuto urbano” non si capisce perché un’area cantieristica non debba essere “ricucita” alle aree industriali ed artigianali. Sono incongruenze che andranno chiarite sino in fondo.
Non è da oggi che ci confrontiamo con l’Amministrazione su questo tema ed è per questo che, nonostante queste dichiarazioni dei progettisti, restiamo fiduciosi affinché si possano fare scelte coerenti e utili al futuro del nostro territorio».