NOTIZIE DALLA VAL DI CORNIA DEL 20 FEBBRAIO 2007
Vediamo insieme le notizie di oggi dalla Val di Cornia
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LO SBARACCO A PIOMBINO SABATO 24 E DOMENICA 25 FEBBRAIO
Ritorna lo Sbaracco, una manifestazione unica nel suo genere, la più attesa da chi ama andare a caccia di sconti, che trasforma il centro di Piombino in un grande allegro bazar: 140 negozi della zona pedonale allestiranno davanti alle loro vetrine bancarelle e gazebo, in cui offriranno davvero di tutto a prezzi strabilianti, abbigliamento, calzature, casalinghi, occhiali da sole, cancelleria, attrezzature nautiche, erboristeria e molto altro ancora.
L’iniziativa promossa dalla Confesercenti del Tirreno , dalla Confcommercio, dal Centro Commerciale Naturale 150 VETRINE, e dal Comune di Piombino Assessorato al Turismo, si aprirà a Piombino, a partire dalle 9 e fino alle 20.00.
I negozi del centro città apriranno le proprie bancarelle, per ripetere il grande successo del settembre scorso che richiamò centinaia di persone a caccia di sconti, con altre centinaia di esercenti pronti ad offrire a prezzi super la loro merce.
Le vie interessate allo Sbaracco piombinese saranno tutte quelle del centro: Corso Vittorio Emanuele, via Ferrer, piazza Verdi, piazza Cappelletti, piazza Gramsci, Corso Italia, via Lombroso e via Tellini.
Anche negli anni passati furono più di cento le attività commeciali che aderirono, per quelle che non sono in centro ci sarà così la possibilità di posizionare il proprio gazebo nelle vie dello Sbaracco, che per due giorni trasformerà il centro di Piombino in un bazar delle occasioni.
PIOMBINO: «VANDALISMO FENOMENO SOTTO CONTROLLO»
Vandalismo e furti in città. Un fenomeno che comincia a destare alcune preoccupazioni anche a Piombino, ma che non deve creare allarmismi. Una situazione insomma da non sopravvalutare ma neppure da minizzare. Il Sindaco Gianni Anselmi interviene nuovamente in merito agli ultimi avvenimenti di cronaca che hanno visto, nel centro della città, fenomeni di teppismo, furti in alcuni locali e risse.
“Episodi che ricorrono con troppa frequenza – dice il sindaco – non solo in centro ma un po’ in tutta la città, e che devono essere affrontati senza creare inutili allarmismi. Le motivazioni sono riconducibili a fattori diversi. E comunque non basta dire che a Piombino continuiamo a stare sempre meglio rispetto ad altre realtà, noi vogliamo garantire alla città un livello di sicurezza e di qualità della vita uguali a quelli che abbiamo sempre conosciuto. Per questi motivi abbiamo chiesto alla Prefettura di convocare un incontro, per capire quali azioni mettere in atto. Voglio infatti ricordare che la competenza nel coordinamento delle forze dell’ordine è della Prefettura, il comune, a parte l’organizzazione della Polizia Municipale, ha solo un ruolo di sollecitazione e di indirizzo. Oltre a rafforzare il controllo sul territorio da parte delle forze dell’ordine, è necessario poi continuare a lavorare nel lungo periodo in modo mirato e coordinato, sul fronte delle politiche sociali e giovanili.”
FORUM EMAS A SAN VINCENZO
il prossimo venerdì 23 febbraio alle ore 17 presso la sala consiliare all’interno della Torre si terrà un’assemblea pubblica nella quale il sindaco Michele Biagi presenterà l’atto di indirizzo per una nuova pianificazione della Tenuta di Rimigliano.
«Vista l’importanza dell’argomento – commenta l’assessore Cecchini – anche per i risvolti ambientali che lo caratterizzano, abbiamo pensato che fosse utile convocare per lo stesso giorno e alla stessa ora il Forum EMAS del nostro Comune. Per questo vi invio con questa lettera anche copia del volantino di pubblicizzazione dell’assemblea e vi invito a portare il vostro contributo alla discussione di venerdì prossimo».
CAMBI DI VIABILITÀ A SAN VINCENZO PER L’AURELIA SUD E VIA DELLA VALLE
Due cambi di viabilità interesseranno San Vincenzo nei prossimi giorni. Il primo riguarda una deviazione provvisoria del traffico sull’Aurelia sud. A causa dei lavori di regimazione idraulica del fosso del Bufalone, probabilmente da mercoledì 21, il traffico sull’Aurelia sud all’altezza del fosso sarà interrotto e deviato su una bretella laterale a doppio senso di circolazione, costruita in queste settimane sul lato mare, che consentirà di superare il cantiere e di ritornare sull’Aurelia.
Per consentire a chi entra e esce dalla strada San Bartolo di prendere la deviazione in sicurezza viene realizzata una piccola rotatoria. La seconda modifica alla viabilità riguarda invece via della Valle. Nella sostanza da lunedì 26 febbraio in poi chi deve andare alla zona della Piana non potrà più farlo tramite via della Valle, ma passando dalla rotatoria di via Carducci o utilizzando via Santa Caterina; viceversa chi scende dalla zona della Piana verso l’Acquaviva o verso il centro non potrà più percorrere la via che costeggia il cimitero (via Venanti) e si immette in via della Valle, ma dovrà scendere verso la rotatoria di via Carducci. I lavori di costruzione della Ferrovia legata al cantiere Solvay, infatti, incroceranno nei prossimi giorni proprio il tratto di strada che fino ad oggi ha consentito il collegamento delle zona della Piana e dell’Acquaviva tramite appunto via della Valle e che verrà incorporato nella ferrovia.
LEGAMBIENTE: FORTE PREOCCUPAZIONE SULLE CAVE DI CAMPIGLIA
Riportiamo un interessante comunicato di Legambiente sul Problema delle Cave di Campiglia.
«La liberalizzazione della vendita del calcare e degli inerti – commenta il Circolo Legambiente di Piombino – decisa dal Comune nel 1997 quando il parco di San Silvestro era già aperto, è stato un grave errore perchè ha creato maggiori interessi per lo sfruttamento intensivo della cava. La strada di cava ampliata, i mezzi di trasporto potenziati, le polveri emesse da impianti obsoleti, i rumori, le mine esplose in aree di cava troppo vicine al parco, l’incidente del camion, sono tutti indicatori di un conflitto ingigantito dalla decisione di liberalizzare la vendita dei materiali di cava ben oltre le esigenze dell’industria siderurgica piombinese per le quali la cava era sorta. Il Sindaco attribuisce la responsabilità di questa scelta alla Regione che l’avrebbe imposta con la legge n.78/98. Noi l’abbiamo riletta e non vediamo come si possa fare questa affermazione. Sarebbe il caso che il Sindaco chiarisse ai cittadini, davvero, perchè il Comune ha ritenuto di liberalizzare la vendita di tutti i materiali di cava e l’aumento spropositato delle quantità estratte, ben oltre le esigenze della siderurgia, con ampliamento del fronte di cava.
Non abbiamo mai compreso – continua il comunicato – perché il Comune abbia concesso proroghe alla cava di Monte Calvi: prima al 2014, poi al 2016 e infine al 2018. Addirittura l’ultima proroga, nel 2002, è stata concessa dopo che tra la Società Cave di Campiglia ed il Comune era stata sottoscritta un’intesa, approvata dal Consiglio Comunale, che fissava il termine ultimo per la cessazione al 2016. Non si comprende il perché di queste scelte, ma in ogni caso, visti i conflitti, al Comune doveva interessare più la cessazione dell’attività (come previsto nei programmi elettorali) che le quantità di calcare estratto dalla Società Cave.
Come affermano Francovich e Tanelli – continua Legambiente – gli effetti dei piani di coltivazione delle cave di monte Calvi e di monte Valerio sono devastanti. Sono decenni che si scava e sono minimi, o nulli su monte Valerio, i ripristini ambientali che la legge impone (questo sì con chiarezza) contestualmente alla coltivazione delle cave. Crediamo di capire, come afferma il “collegio di controllo” che le fasi in alto di coltivazione delle cave sono in ritardo e che quindi è in ritardo anche il ripristino ambientale. Intanto però si sta scavando più in basso e si sta allargando il fronte di cava. In particolare, com’è ben visibile da chiunque, nel corso del 2006 la cava di monte Calvi si è ampliata verso est, avvicinandosi al parco. Questa vicinanza ha provocato l’incidente della mina. Ci chiediamo come e perchè sia stato consentito di lavorare in quel settore della cava, quando non sono stati ancora effettuati i ripristini degli altri settori. Si legge dai verbali del “collegio di controllo” che in quel settore si stava predisponendo il piazzale per consentire la realizzazione dei nuovi impianti di frantumazione (quelli previsti nel progetto industriale per il potenziamento della cava) prima ancora che il Consiglio Comunale avesse approvato la variante urbanistica; variante che poi è stata addirittura sospesa nel novembre del 2006. Perché si concede questo anticipo di coltivazione prima di decidere sulla variante?
Perché si è concesso di scavare e quindi di far brillare delle mine al confine con il parco che è anche sito di interesse comunitario SIC e di interesse regionale SIR? Il sindaco afferma che i controlli vengono effettuati con rigore, ma allora dobbiamo concludere che i piani che ha approvato il Comune non rispettano i principi fondamentali delle leggi vigenti. Forse è il caso che il Comune ponga più attenzione ai piani che approva e ai controlli che effettua.
Va dato atto – continua – in positivo che nel Novembre ’06 il Comune ha stoppato il progetto di variante urbanistica chiesto dalla soc. Cave di Campiglia e forse il vento sta cambiando, ma intanto siamo di fronte ad uno scempio ambientale d’enorme proporzione e il parco subisce dure conseguenze di contraddizioni, negligenze e scelte sbagliate, che ancora si fanno.
Infine, com’è noto – conclude il comunicato – Legambiente non ha mai sostenuto l’opportunità dell’ingresso di ASA nella cordata d’imprese locali che hanno rilevato, la cava della Lucchini. Abbiamo sempre ritenuto anomala quella presenza. Ma visto che il Comune di Campiglia sostenne con forza quella decisione, sarebbe opportuno che il Sindaco chiarisse quali erano gli interessi pubblici che avrebbe dovuto garantire ASA e le ragioni per le quali ne è uscita. E dovrebbe spiegare come e da chi quegli interessi sono oggi garantiti».
DUEMILA GIORNI IN SICUREZZA AD ARCELOR AVELLINO
Lunedì 19 febbraio lo stabilimento di Arcelor Piombino a San Mango sul Calore ha raggiunto l’ambizioso traguardo di duemila giorni consecutivi senza infortuni.
E’ stato tra i primi stabilimenti all’interno dell’Unità Downstream del Gruppo Arcelor Mittal, settore prodotti piani europei, ad avere raggiunto questo risultato.
Questo è stato possibile soprattutto grazie alla competenza, professionalità ed impegno dei dipendenti dello stabilimento di Avellino, agli interinali e alle ditte esterne che hanno fatto così conoscere l’ex Tubisud al grande mondo Arcelor Mittal.
Da quando lo stabilimento di Avellino è entrato a far parte di Arcelor Piombino e quindi del mondo Usinor prima, poi Arcelor ed ora Arcelor Mittal, sono state realizzate molteplici azioni che hanno riguardato gli impianti ed il personale al fine di far divenire la sicurezza uno stile di vita, “una cultura”. Tutto questo è stato possibile grazie ad un investimento specifico per la sicurezza pari circa 2.000.000 euro di cui 1.000.000 euro spesi tra il 2005 ed il 2006. Per la sicurezza questo anno sono stati stanziati 700.000 euro.