POPULONIA: IL PARCO SI APRE ALLA CITTÀ ANTICA

Paesaggi etruschi, romani, medievali e moderni. È il nuovo volto del parco archeologico di Baratti e Populonia, visitabile da aprile 2007, con inaugurazione sabato 31 marzo alle ore 11, frutto di un progetto di ricerca intensiva, che ha visto la collaborazione tra Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana), il Comune di Piombino, una equipe di Università (Siena, Pisa, Roma, Firenze, Venezia,) e la società Parchi Val di Cornia.

Gli scavi archeologici susseguitisi nell’arco di quasi un decennio hanno riportato alla luce le tracce suggestive del più antico abitato etrusco, i resti degli edifici monumentali che segnano l’ingresso di Populonia nell’orbita politica di Roma tra III e II secolo a.C. e i segni dell’epoca medievale con il monastero benedettino di San Quirico.
Ricerca e valorizzazione del bene archeologico e del paesaggio, le chiavi del progetto di ampliamento del Parco archeologico di Baratti e Populonia.
I lavori hanno preso il via a giugno del 2005 e nel corso di due anni diversi cantieri hanno convissuto: oltre alla prosecuzione degli scavi archeologici, sono stati effettuati lavori per rendere fruibili le nuove emergenze, è stato progettato l’allestimento del parco con la realizzazione di pannelli didattici e sono stati avviati i lavori di restauro, il tutto per un importo di 2,8 milioni di euro.

L’intervento offre una lettura approfondita e complessiva delle emergenze archeologiche dell’area, restituendo al visitatore un’emozione antica, quella emozione che ancora oggi suscita l’osservazione del paesaggio di Populonia, miracolosamente preservato intatto nei secoli. Così, dall’area delle necropoli è possibile accedere all’acropoli, di cui ancora molto è da scoprire, e al monastero di San Quirico, attraverso le strade utilizzate fin dall’antichità.
Non una somma di più aree di interesse archeologico, architettonico o ambientale, ma il paesaggio nel suo insieme come documento storico. Solo così infatti è possibile offrire una visita che, oltre a essere di rara bellezza panoramica, costituisce un importante arricchimento di conoscenza sulla complessità archeologica dell’area. Una lettura unitaria, quindi, dagli Etruschi al Medioevo, seguendo un filo conduttore che offre indissolubili segni di continuità, attraverso tracce che spesso convivono l’una accanto all’altra.

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Linee guida del progetto

La ricerca archeologica è parte di un progetto organico. L’ente di tutela, cioè la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, il Comune di Piombino, titolare del potere di pianificazione del territorio, le università di Siena, Pisa, Firenze, Venezia e Roma e la Parchi Val di Cornia Spa, ciascuno per le proprie competenze e responsabilità sono state parte di un unico processo, dalla ricerca alla conoscenza e alla sua divulgazione, dai restauri alla creazione di servizi per la migliore fruizione delle aree archeologiche e la loro effettiva valorizzazione culturale ed economica.

Sono stati riorganizzati parte degli 80 ettari dell’attuale perimetro del Parco archeologico, per migliorarne la ricettività, i servizi e l’informazione. Inoltre, da aprile 2007 sarà aperto al pubblico un primo nucleo dell’acropoli di Populonia, esteso per circa 7 ettari, e sarà valorizzata anche l’area del Monastero di San Quirico, attraverso interventi di restauro conservativo e pannelli illustrativi.
Una rete di percorsi attrezzati collegherà le tre zone, grazie all’adeguamento e alla messa in sicurezza di sentieri esistenti e all’apertura di nuovi, anche esterni al Parco, tra cui la strada antica detta la “Romanella”, per un totale di 20 chilometri.

Area Necropoli. Un nuovo sentiero in terra battuta, di circa 220 metri, per l’accesso al Centro visite; una nuova illuminazione notturna e l’adeguamento del punto ristoro presso il Podere San Cerbone, che con un incremento di circa 54 metri cubi per la realizzazione di una ampia cucina, è oggi attrezzato per offrire pasti completi. Una riorganizzazione funzionale del parcheggio per i visitatori, con marciapiedi, percorsi illuminati e aiuole alberate, volute per attenuare l’impatto visivo dei veicoli in sosta.
Area Acropoli. Presso il nuovo Centro Visita, ricavato da un rispettoso recupero dell’edificio noto come ex tipografia Cantini, sono stati ricavati spazi per l’accoglienza, con una mostra di pannelli e un piccolo bookshop dedicato ai prodotti editoriali sul sistema dei parchi, i servizi igienici e degli spazi a servizio dell’attività di ricerca. All’esterno, oltre 1500 metri di percorsi corredati da pannelli con disegni ricostruttivi degli antichi paesaggi, per consentire la visita dell’area monumentale e l’accesso al percorso panoramico proteso sul mare, sul versante orientale del promontorio di Populonia, uno dei luoghi più suggestivi dell’intero promontorio.
Area S. Quirico. Un nuovo percorso, chiamato proprio via del Monastero, collega via delle Cave e la necropoli delle Grotte con i resti del monastero benedettino di San Quirico, imponente monumento medievale, nascosto nei boschi del promontorio e oggi, a seguito di fruttuose campagne di ricerca, finalmente comprensibile.

Note storico archeologiche

Il Parco archeologico di Baratti e Populonia è un vero e proprio museo all’aperto luccicante di scorie ferrose, che testimoniano l’imponenza della città industriale etrusca. La spiaggia è punteggiata dalle tombe a tumulo della grande necropoli etrusca di San Cerbone, mentre le prime colline affacciate sul mare conservano le tracce delle antiche cave e delle tombe scavate nella roccia. Dominano il golfo l’acropoli della città antica e il borgo medievale di Populonia. Negli ottanta ettari del Parco è possibile oggi ripercorrere millenni di storia.

La città antica. L’acropoli si estendeva sul promontorio che domina il golfo di Baratti, al centro di un territorio ricco di risorse minerarie e a ridosso di un porto naturale, scalo obbligato per le navi in rotta sul Tirreno centrale. Area popolata già in epoca protostorica, Populonia è l’unica città fondata dagli Etruschi in prossimità del mare. L’abitato era costituito da due nuclei distinti: l’acropoli posta sulla sommità del promontorio e sede di complessi abitativi, edifici pubblici e templari, difesa da una possente cinta muraria di cui sono tutt’oggi visibili tratti assai cospicui, e la città bassa, che comprendeva i quartieri produttivi e la zona portuale, dietro la quale si stendevano le necropoli.
Monastero di San Quirico. È il primo tassello per ricostruire la Populonia medievale. Una chiesa a tre absidi, una navata e il chiostro. I documenti lo indicano fondato nel 1035, fu convento benedettino, trasformato poi in romitorio guglielmita nella seconda metà del XIII secolo.

Scritto da il 28.3.2007. Registrato sotto ambiente/territorio. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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