PARCHI E SASSETTA NEL MIRINO DEI PARTITI
La nuova candidatura a Presidente della Parchi Val di Cornia, e la “cacciata di Rifondazione” dalla maggioranza a Sassetta sono i temi politici di oggi sul Corriere Etrusco.
OK DEI VERDI AL PRESIDENTE DELLA PARCHI VALDICORNIA
I Verdi Val di Cornia esprimono apprezzamento per la proposta di nominare il geologo Luca Sbrilli come nuovo Presidente della Società Parchi Val di Cornia.
«Riteniamo – conferma il segretario Chiarei – che questa nomina sia garanzia di continuità per tutto quello di buono fatto dalla precedente gestione della società ma, anche, di rappresentare quel necessario elemento di rinnovamento che possa garantire al sistema dei parchi un futuro pieno di certezze in coerenza con gli obiettivi di tutela e valorizzazione del territorio.
La scelta del dott. Sbrilli ha seguito, secondo i Verdi, il giusto criterio di valorizzare le competenze tecnico-scientifiche come elemento primario per la guida di un così importante ente del nostro territorio svincolandolo il più possibile da logiche politiche. E’ un bene aprirsi a nuove figure che il territorio può offrire, soprattutto laddove possono esprimere competenze, qualità e idee.
Auspichiamo – conclude Chiarei – di potere continuare con la nuova Presidenza un confronto sulle questioni aperte sul territorio rinnovando, con l’occasione, l’invito a far si che la Società Parchi diventi sempre di più un elemento ben integrato e dialogante con le istituzioni, le associazioni ed i cittadini della Val di Cornia».
AMERINI, I PARCHI E IL “DESPOTA” ANSELMI
Riportiamo una riflessione del capogruppo di AN Giampiero Amerini sulla recente nomina alla presidenza della Parchi.
«La sostituzione del presidente della Parchi Val di Cornia – commenta Amerini – era “nell’aria” ormai da un bel po’ di tempo: da quando il sindaco Anselmi ha voluto la modifica del regolamento delle partecipate. La notizia della sostituzione con la presentazione del nuovo presidente è stata comunicata ufficialmente alla stampa alle ore tredici circa del 16 aprile 2007. Ai capigruppo consiliari, almeno al sottoscritto, la comunicazione è arrivata alle ore 21 e 49 con un messaggio sul cellulare.
Nessuna riunione, nessuna comunicazione verbale, nessuna notizia ufficiale “di prima mano” come vorrebbe la prassi e la correttezza normalmente usata in democrazia: solo un misero messaggio sul cellulare, fra l’altro anche senza firma. Questo è il comportamento del sindaco Anselmi: il “despota” di Piombino, comandante supremo della nostra città.
Ma parliamo della Parchi, il sindaco ormai lo conosciamo. La Parchi Val di Cornia, che in quest’ultimo bilancio è riuscita a raggiungere un grado di autofinanziamento di circa il 96%, è l’unica società partecipata che ha dato prestigio alla nostra zona. Per dare un’idea del risultato che ha raggiunto desideriamo ricordare che la migliore società che gestisce parchi e musei, in Italia, non riesce ad autofinanziarsi per una percentuale superiore al 40%. Non siamo naturalmente di fronte alla perfezione, tutto può essere migliorato, ma possiamo affermare che la società è stata gestita in modo serio e corretto.
Ma allora, questa la domanda che viene spontanea, perché si cambia chi ha ben amministrato? Rimane forse “antipatico” perché ha cercato sempre di portare avanti con forza le proprie idee? Forse ha raggiunto un grado troppo elevato di notorietà e sta offuscando chi vuole essere il primo ad ogni costo? Una cosa è certa: chi andrà ha sostituirlo per cercare di eguagliarlo dovrà impegnarsi, e molto.
Alleanza Nazionale è nettamente contraria a questa operazione, non solo per come è stata gestita, ma soprattutto perché è stato cambiato un amministratore che poteva dare ancora molto. Non abbiamo nulla contro i nuovi: auguriamo loro un buon lavoro riservandoci di esprimergli, speriamo, il nostro apprezzamento. Per quanto ci riguarda continueremo a comportarci … come è nostra abitudine. Ci auguriamo – conclude Amerini – per il bene dei cittadini, che questa operazione non abbia lo stesso risultato di altre fortemente volute dal nostro sindaco».
SASSETTA (ANTI) DEMOCRATICA CACCIA RIFONDAZIONE DALL’UNIONE
Riportiamo integralmente un comunicato della sezione di Sassetta, Suvereto, San Lorenzo, di Rifondazione Comunista sul veto fatto a Giampiero Sani a nuovo Sindaco.
«Quando si è incapaci di assumersi le proprie responsabilità, si rischia di cadere nella banalizzazione dei fatti o nel deprecabile ricorso al tribunale supremo delle chiacchiere da bar. Rifondazione comunista è un partito abituato a fare politica in maniera chiara e si assume sempre la responsabilità di quello che fa e di quello che dice. Chi ci accusa di avere posto veti sulle persone o di avere chiesto poltrone, ci ha presentato un candidato sindaco già confezionato da prendere o lasciare. Noi abbiamo preso. Dopo di che abbiamo avanzato una legittima richiesta di procedere ad un totale rinnovamento della lista dell’Unione, ma ci è stato risposto che non era possibile perché nel pacchetto da prendere o lasciare era compreso anche un assessore. E noi non abbiamo insistito. Quindi niente veti da parte di Rifondazione. Semmai un paio di questioni squisitamente politiche: il riallineamento degli strumenti urbanistici di Sassetta rispetto al Piano strutturale della Val di Cornia – su cui tutti dicono di essere d’accordo –, e l’utilizzo per finalità socio-culturali del Palazzo Montalvo – che invece non è affatto scontato.
Non abbiamo mai preteso di bloccare il Regolamento urbanistico. Ci siamo permessi soltanto di suggerire il rinvio dell’adozione a subito dopo le elezioni per un problema di correttezza istituzionale nei confronti della nuova amministrazione e per verificarne, in sede di ufficio tecnico circondariale, la coerenza con gli indirizzi generali del Piano strutturale d’area. Ci è stato risposto che non se ne parlava nemmeno. E noi abbiamo fatto un altro passo indietro per il bene della coalizione. Infine, dopo aver discusso e condiviso i termini di un accordo politico, è stato opposto un veto netto e improvviso alla candidatura di un esponente locale del nostro partito, il compagno Giampiero Sani; veto che ieri “Sassetta democratica”, cioè Ds, Margherita, Sdi e Verdi, hanno riconfermato con gli stessi argomenti pretestuosi e inaccettabili, totalmente in contrasto con lo spirito di rispetto reciproco e pari dignità che dovrebbe animare i partiti dell’Unione.
Il compagno Sani passa le giornate nei boschi a fare il carbone e ogni tanto esercita il diritto costituzionale alla libertà di espressione senza mai scadere nell’offesa personale. Attribuirgli delle illazioni gratuite raccattate chissà dove è incivile e sconcertante. Sarà lui stesso a valutare se è stato oltrepassato anche il limite della diffamazione. I cittadini di Sassetta sanno che per Rifondazione comunista la politica è in primo luogo servizio, passione, impegno disinteressato. I nostri rappresentanti interpretano sempre con il massimo rigore questa sintesi di valori che, secondo noi, è alla base dell’agire politico che dovrebbe essere patrimonio fondamentale di tutta la sinistra. Per altri probabilmente la politica è solo un modo di esercitare un potere esclusivo e indisturbato che non prevede il confronto e la critica; ed è per questo che Rifondazione comunista è stata messa alla porta».