RC: SUI PARCHI METODO PADRONALE E SCELTE DISCUTIBILI
Riportiamo un comunicato di Rifondazione comunista sull’aumento dei costi dentro la Parchi, causato da più fattori. Vediamoli insieme.
«Aldilà della competenza ambientale di Luca Sbrilli – commenta Rifondazione Comunista – sperimentata nel progetto di Agenda 21 avviato dal Circondario nel 2001, il rinnovo del Consiglio di amministrazione dei parchi della Val di Cornia ha evidenziato i problemi di sempre: scarsa trasparenza, nessun coinvolgimento dei Consigli comunali, assenza di obiettivi precisi sul futuro della società dei Parchi, mancato coinvolgimento della generalità dei soci, in particolare di quelli privati che non sono neanche rappresentati nel nuovo CdA. È inaccettabile che avvenga tutto nel chiuso delle stanze di alcuni sindaci. Ma soprattutto è sconcertante la leggerezza con cui si è andati alla lievitazione dei costi e alla moltiplicazione dei profili dirigenziali, e la disinvoltura che ha portato alla liquidazione di un’esperienza estremamente positiva che in pochi anni ha trasformato i Parchi della Val di Cornia da un bel progetto a una bella realtà.
Pur non essendo pregiudizialmente contrari al modello organizzativo imposto dai sindaci, con un direttore-manager che affiancherà il presidente nel difficile compito di provare ad eguagliare in due le competenze di uno, rileviamo che, come primo atto, è stato aumentato il compenso per il presidente (da circa 13.000 a 40.000 euro l’anno), a cui si dovrà aggiungere un robusto stipendio per il direttore. Inoltre il Comune di Piombino dovrà sborsare un intero stipendio da dirigente al rientrante Zucconi. Meno male che il sindaco Anselmi si era presentato come moralizzatore! Per ora ha solo aggravato la situazione delle spese pubbliche, creando nuove società (vedi Patrimoniale) e duplicando posti e poltrone. Le società dovrebbero servire per portare avanti i progetti per i quali sono state create e a gestire nel modo migliore servizi di interesse pubblico. Non dovrebbero essere strumenti di potere nelle mani esclusive dei sindaci.
Naturalmente – continua Rifondazione – queste considerazioni prescindono dal giudizio sui nuovi amministratori della Parchi tra i quali comunque non è bello vedere ben due segretari comunali, con l’autonomia della società insidiata anche dalla scelta di un direttore fatta non dal CdA ma direttamente dai sindaci-padroni.
Chiediamo che su tutto questo si apra una discussione seria in nome della trasparenza delle scelte in tutte le aziende partecipate e prima di tutto per dare reale continuità al progetto-parchi.
Non si possono accettare decisioni frettolose e in sordina condotte con uno stile alla Tronchetti-Provera che non ha niente a che fare con il ruolo di chi dovrebbe rappresentare aspetti così importanti della vita pubblica. Non è questa la strada per costruire l’Unione in Val di Cornia».