UNA GIORNATA ALLA FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO
Siamo andati a visitare la XX edizione della Fiera Internazionale del Libro svoltasi a Torino dal 10 al 14 maggio; in mezzo a spettacoli, convegni, dibattiti, ospiti e centinaia di espositori provenienti da tutto il mondo c’era anche la Val di Cornia con l’Associazione culturale Il Foglio
La Fiera Internazionale del libro è la più importante manifestazione italiana nel campo dell’editoria, nata nel 1988 con il nome di Salone del Libro e ripetuta annualmente nel mese di maggio, presso i locali del Lingotto. Fin dalla prima edizione è stata un grande successo, in contrasto con la scarsa propensione alla lettura degli italiani. Gli organizzatori dell’edizione 2007 si dicono più che soddisfatti e parlano di record raggiunti in fatto di affluenza (302.830 visitatori), di ospiti e di vendite di volumi, anche se precisano che i maggiori incrementi sono stati registrati dagli editori più grandi.
Noi, che abbiamo visitato la Fiera nel giorno di apertura, siamo rimasti colpiti dall’innumerevole quantità di teste in movimento, di tutte le età e differenti provenienze, tanto che nella mattinata erano già esauriti i programmi, vademecum d’ordinanza del visitatore tipo, rimaterializzatisi solo nel pomeriggio. Così, ci siamo immersi in questa “librolandia” muniti solo di cartina e pian piano siamo riusciti ad orientarci. Lo spazio occupato dalla Fiera è enorme (51.000 metri quadrati); ai quattro padiglioni della passata edizione, al cui interno sono disponibili sale per convegni, incontri e dibattiti, quest’anno è stato aggiunto un quinto, benchè allestito sotto un tendone senza aria condizionata, che ha ospitato per la prima volta gli espositori della XIII edizione di Torino Comics. Altra novità è stato il Bookstock Village, un intero padiglione dedicato ai giovani da zero a venti anni e alle loro culture. Ma tra le new entry dell’edizione 2007 c’erano anche i librai antiquari dell’ALAI e i neofiti dell’Incubatore, uno spazio occupato dai giovani editori (24 case editrici con meno di 24 mesi).
L’edizione appena conclusa ha avuto come tema conduttore i confini intesi come limite che separa ma insieme unisce e mette in relazione. In linea con questo tema, il paese ospite d’onore dell’edizione 2007 è stato la Lituania, nuovo confine dell’Europa a 25, mentre è stato confermato che il paese ospite della fiera del libro 2008 sarà l’Egitto. Nell’ambito di questa iniziativa, vengono invitati gli editori e gli scrittori del paese ospite. Altro progetto che caratterizza la fiera è la manifestazione “Lingua Madre” che si propone di far incontrare culture lontane, portando a Torino scrittori provenienti dalle culture extraeuropee; ma “Lingua Madre” è anche un concorso letterario aperto alle donne straniere residenti in Italia.
Non sono mancati grandi ospiti da tutto il mondo, compresi numerosi autori italiani giunti alla fiera per presentare i loro libri e numerosi momenti di spettacolo come l’incontro con Dario Fo, le letture dell’Eneide di Vittorio Sermonti e molti altri ancora.
Immersi in questa atmosfera vivace, stimolante e cosmopolita, tra i 1.400 espositori presenti, 44 in più dell’anno precedente, c’era anche la Val di Cornia con l’Associazione culturale Il Foglio, non presente fisicamente con un proprio stand ma tramite il consorzio di editori indipendenti FIDARE, che raccoglie 84 editori tra i quali l’associazione piombinese. Il libro “Orrori Tropicali” di Gordiano Lupi, co-fondatore della rivista “Il foglio Letterario” e padre delle edizioni Il Foglio, piccola casa editrice no profit nata nel 2000, ha partecipato con la copertina di Oscar Celestini al concorso “Libri da incorniciare” indetto, per la Fiera del libro di Torino, dalla redazione del mensile “Leggere:tutti”, che promuove per la grafica le migliori copertine di libri pubblicate nel corso del 2006-2007.
Abbiamo riassunto solo gli aspetti principali della XX Fiera Internazionale del libro; consigliamo di visitarla non soltanto ai biliofili ma a tutti a coloro che sono in cerca di piacevoli e stimolanti esperienze culturali, augurandoci di ritrovare anche negli anni successivi la presenza di editori che rappresentino la cultura del nostro territorio.