TORTOLINI: SCONCERTANTE IL NO DI VERDI E RC SU PIANO STRUTTURALE
I DS intervengono sull’esito della votazione nel Consiglio Comunale di Piombino sul Piano Strutturale che ha visto il voto contrario di Rifondazione Comunista e Verdi.
«Intanto vorrei sottolineare- dice Tortolini Matteo Segretario di Federazione dei DS – che il nostro territorio ha un nuovo strumento strategico che verrà completato con il regolamento urbanistico di prossima emanazione, che da risposte vere ad un territorio che deve andare avanti e non indietro, questa è la questione che interessa ai cittadini”.
L’intervista dell’ Architetto Vezio De Lucia ha riaperto la discussione rispetto alle linee del Piano Strutturale, al ruolo della Fiorentina-Diaccioni da lui giudicata una infrastruttura inutile e dannosa per una potenziale aggressione edilizia del Promontorio di Piombino. “ Per citare una frase di un vecchio film, queste mi sembrano “tutte chiacchere e distintivo».
«Ha risposto bene il sindaco – continua Tortolini – il Piano si fonda su un’ analisi rigorosa del territorio su cui anche De Lucia ha dato un contributo importante; chi sventola la minaccia dell’ espansione urbana sul promontorio mente sapendo di farlo, non perché il Sindaco l’ha negata, ma perché la normativa del piano la vieta rigorosamente. La Fiorentina- Diaccioni sarà una strada di collegamento e non una direttrice di sviluppo, così hanno deciso i cittadini votando questa maggioranza, così sta scritto sia nel Piano adottato sia in quello approvato. Bisogna chiarire che è la politica, quella alta, democratica, seria, che determina gli orientamenti nel confronto e nel dibattito. Vedo che alcuni ricercano protettorati tecnocratici per dimostrare di avere idee, io le idee preferisco formarle nelle partecipazione civica e democratica».
Tortolini si esprime sulla posizione di Rifondazione Comunista che addirittura accusa questo Piano di voler coprire corposi “interessi immobiliari” «Affermazioni sconcertanti, inquisitorie, figlie di una certo primitivismo politico e culturale – sostiene Tortolini – il merito purtroppo non centra nulla in questa questione. Le linee fondative del Piano sono quelle dell’adozione soprattutto sulla separazione della città dalla campagna e cioè una serie di scelte in grado di evitare il fenomeno della città diffusa, vera questione di cui si dibatte in tutto il paese e che è stata evitata respingendo molte osservazioni volte ad estendere i perimetri urbani in zone di rurali aperte come le Fabbricciane, le Terre Nuove, le Aree sotto la Base Geodetica».
Infine il Segretario dei DS si lancia in una considerazione tutta politica.
«Si è aperto un confronto culturale e politico, tra visioni diverse che non necessariamente sono configgenti, ma che tuttavia sono distinte. Chi vuole un territorio che si specchia nella propria identità, nelle proprie certezze e nelle proprie verità e chi partendo dalla nostra storia vuole guardare decisamente al futuro, alle opportunità per le nuove generazioni, puntando sullo sviluppo produttivo e non sulla rendita. La dialettica è tra cambiamento e conservazione. Sono certo che il Partito Democratico guiderà e cercherà di rappresentare il cambiamento».