PIOMBINO: UN MILIONE E MEZZO DI BUCO ALLA TAP
Nel bilancio della Tap c’è un buco di un milione e 400mila euro. La notizia,confermata da un comunicato rilasciato dallo stesso presidente della società Fulvio Murzi, costringerà la società ad abbattere il capitale sociale, che ha questo punto si riduce a circa 200mila euro.
«L’esercizio 2006 – commenta il Presidente TAP – è purtroppo caratterizzato da un onere straordinario che ha generato una perdita di circa un milione e 400mila euro. Cifra al di sopra del limite legale – sottolinea Murzi – e che quindi, almeno nel breve periodo, non rende necessaria una ricapitalizzazione». Ma già da mesi si percepiva che qualcosa non andava nell’ASIU/TAP, troppo spesso c’erano stati richiami sia dalle forze d’opposizione che da quelle di maggioranza per maggior trasparenza.
«Il licenziamento di Pierozzi – commenta infatti Marzucchi dello SDI ultimo dei commenti nell’ordine di tempo – è una vicenda che lascia l’amaro in bocca ed apre ad alcune riflessioni. Senza entrare nel merito poiché abbiamo fiducia nel Presidente Murzi, dispiace però che un tecnico ed un amministratore che tanto ha dato a questo territorio esca di scena. Altri dovrebbero uscire di scena, come già in passato abbiamo detto, dopo le a dir poco allegre operazioni su TAP e Cigriser! Non nascondiamo però alcune riserve su un metodo che appare molto mediatico e ad effetto piuttosto che equilibrato.
Alcune cose – continua Marzucchi – però nella vicenda TAP non ci convincono e di questo vorremmo si discutesse. In particolare non capiamo perché da giugno 2005 siamo arrivati solo ad oggi, ben due anni dopo, a bandire la gara per assegnare le opere elettromeccaniche, dopo che si è atteso prima il risultato di un ricorso al TAR per la precedente gara annullata, poi si sono rivisti i criteri del bando ed il progetto stesso, infine si è subordinato il nuovo bando alla costruzione del campo prova del materiale da produrre quando non era obbligatorio farlo. Tutto questo ben sapendo che i lavori dovranno essere terminati e collaudati entro il 31 dicembre 2008 per poter avere i fondi regionali ed europei già assegnati. Temiamo quindi per la realizzazione di un progetto altamente innovativo ed utile per un territorio dove il tema dei rifiuti industriali è sempre più all’ordine del giorno. Occorre allora recuperare, cominciando ad individuare, tramite una procedura di evidenza pubblica poiché TAP è una società di diritto privato ma con maggioranza pubblica del Comune di Piombino, i possibili privati interessati alla commercializzazione del CIC, il materiale che TAP produrrà.
Non vorremmo che privati, – conclude – magari legittimamente in concorrenza con la stessa TAP per i prodotti, entrassero in essa senza essere sottoposti a gara, perché così avremmo la creazione di monopoli su tutto il mercato degli inerti di cava e dei loro sostituti senza passare da una selezione pubblica ed eludendo quindi il mercato. Come si vede la nostra opinione non ha a che fare solo con questioni giuridiche, che pur ci sono e delle quali in questo come in altri casi è fondamentale tenere di conto, ma con esplicite convinzioni politiche».