ENRICO BARBARESE CAUSA DEI GUAI IN VAL DI CORNIA?
Dopo l’ennesimo “patatrack” di un impresa pubblica in Val di Cornia in molti iniziano a pensare che buona parte delle responsabilità dei problemi delle municipalizzate abbiano un nome e cognome: Enrico Barbarese, ex direttore dell’ASA di Livorno, amministratore della Siderfor e inserito a più livelli in molte delle municipalizzate della Val di Cornia. Leggiamo insieme.
Il buco di un milione e 400mila euro nei conti della Tap, è duramente commentato dal capogruppo di Rifondazione, Torrino Checcoli, secondo cui «da mesi chiediamo di conoscere la reale situazione di Tap e Asiu, e sempre siamo stati tacciati di fare terrorismo gratuito». Per Checcoli «stiamo rivivendo la vicenda Siderfor. Come per Siderfor si vanno a cercare le responsabilità nella passata amministrazione. Siderfor e Tap hanno un denominatore comune che si chiama Enrico Barabarese, il supermanager messo dal sindaco Anselmi per permettere un salto di qualità alle aziende, il salto è stato il fallimento di Siderfor e la crisi in Tap».
«Ancora una società partecipata del comune di Piombino in crisi – commenta Giampiero Amerini di AN in Consiglio comunale a Piombino – Questa volta si parte subito sul pesante: un milione e 400 mila euro non sono certo una bazzecola. La cifra sarà sicuramente destinata a salire: succede sempre così. Che nella TAP qualcosa non andava il nostro gruppo lo aveva capito da tempo. Nell’attesa del bilancio 2006, che ritenevo “con sorprese”, il primo dicembre scorso, ho cominciato col chiedere una serie di informazioni sulla società e sui suoi amministratori. La reticenza del sindaco, e tutta una serie di cavilli creati ad arte per non fornire i dati, conferma che era vero che qualcosa non andava.
Questi fatti, che hanno avuto come epilogo il licenziamento del direttore della TAP, sono ormai noti a tutti. Quello che mi preme sottolineare è che la società, in oltre dieci anni, non è riuscita a completare la “piattaforma”: deve ancora mettere a gara la parte meccanica e se non rispetta i termini rischia di perdere i contributi. Questo senza contare che non è stato ancora risolto il problema della vendita del prodotto finito. Questi problemi andranno sicuramente ad aggravare la crisi della TAP. Per il momento, si dice, non ci sarà una ricapitalizzazione: la società ha sempre un capitale superiore ai limiti di legge. Ma in seguito, se come si prevede il buco aumenterà, cosa si farà?
Saranno sempre e comunque i cittadini a subirne le conseguenze – continua il rappresentante di AN. Meno male che la società, come ha sempre affermato il sindaco, godeva ottima salute!!
Possibile che in tutti questi anni nessuno si sia accorto che gli accantonamenti erano insufficienti? Gli amministratori, pagati profumatamente, cosa ci stavano a fare? Ora naturalmente nessuno ha colpa per questo buco, o forse la colpa è di tutti. Non voglio pensare nulla di diverso dalle notizie ufficiali; non è mio compito stabilire eventuali responsabilità: per questo ci sono gli organismi preposti. Una colpa, però, la voglio evidenziare: quella politica della maggioranza che in questi anni ha governato Piombino. I cittadini – conclude Amerini – dovranno prendere atto del modo di amministrare di questa maggioranza, che ormai ha fatto il suo tempo. E … la storia continua. Chi sarà la prossima?».