TAP: I COMMENTI DI «SINISTRA DEMOCRATICA» E LEGAMBIENTE
Il caso ASIU/TAP sta facendo molto rumore dentro e fuori la Val di Cornia, e iniziano ad arrivare i primi commenti in proposito. Il primo è di Ilio Benifei del nuovo movimento interno ai DS ‘Sinistra Democratica’, il secondo è di Adriano Bruschi di Legambiente. Leggiamoli insieme.
TAP-ASIU: COMUNICATO STAMPA DEL MOV. SINISTRA DEMOCRATICA
«Sul cosi detto “buco” di 1,4 milioni di euro della TAP – commenta Ilio Benifei – le informazioni di cui disponiamo, forse parziali, ci consentono di dire questo:
gli accantonamenti per assicurare le risorse necessarie per la copertura della discarica di Ischia di Crociano al momento del suo esaurimento, ci sono stati sin da quando leggi o decreti li hanno richiesti.
In relazione ad ulteriori evoluzioni di leggi o decreti, nel 2003 veniva predisposta una nuova perizia che incrementava i costi previsti originariamente: gli accantonamenti sono stati riequilibrati ai valori di questa nuova perizia.
I costi che il progetto di copertura dei moduli della discarica 1-2-3-4, ormai completati, commissionato da TAP e consegnato fine 2005 inizio 2006, erano coperti dagli accantonamenti effettuati.
E’ utile chiarire, se queste osservazioni siano sostanzialmente corrette, nel caso affermativo, riteniamo che sarebbe altrettanto utile conoscere quali elementi siano intervenuti dal progetto sopra menzionato ad oggi, in cui si annuncia il “buco”.
Riteniamo sia corretto che, nel frattempo, non si provveda ad operazioni oggettivamente pesanti di riduzione del patrimonio aziendale di TAP da 1,6 milioni di euro a circa 200 mila euro. Questo anche in considerazione che un conto sono i prezzi posti a base di gara, ed altro conto sono le offerte dei partecipanti, sempre più o meno largamente inferiori.
In ogni modo, anche con una svalutazione patrimoniale di TAP, sentiamo il dovere di riaffermare:
-.l’ingresso di privati in TAP deve essere oggetto di approfondimento a tutti i livelli e certamente in consiglio Comunale
-.Si deve escludere l’ingresso dei privati in un momento di svalutazione patrimoniale di TAP.
-.appare ragionevole ritenere che l’ingresso di privati avvenga mediante gara.
1) Riteniamo fondamentale e preliminare riconfermare il ruolo strategico e irrinunciabile di TAP. La realizzazione della piattaforma e degli impianti di trattamento per la bonifica ed il riuso di terre e sedimenti inquinanti devono avvenire entro il 2008 altrimenti andrebbero persi gli indispensabili finanziamenti regionali ed europei. Dal 2005 ad oggi si sono accumulati ritardi, alcuni dei quali ci appaiano non comprensibili come ad esempio la valutazione su campo delle caratteristiche del prodotto CIC fatta antecedentemente alla realizzazione del progetto su brevetto detenuto dalle stesse persone a cui è stato affidato l’incarico di testare il prodotto stesso, costo dell’operazione € 200 mila. Gli investimenti rendono TAP un centro di eccellenza nei processi di bonifica ambientale, non solo locali; un centro capace di legarsi ad attività di ricerca e di innovazione con ricadute positive per il lavoro, anche qualificato.
I tempi si stanno riducendo e allora e bene che ognuno si assuma le proprie responsabilità, soprattutto da chi già dal 2005 riveste un ruolo di direzione in Asiu e Tap.
Quanto appena accennato indica che il ruolo di tap e’ destinato ad essere sinergico ma, contemporianamente, sempre piu’ distinto da Asiu.
Ci sembra non piu’ rinviabile una distinzione delle figure dirigenti, in Asiu e Tap».
Coordinamento Mov. Sinistra Democratica
Gruppo consigliare di Piombino S.D.
IL COMMENTO DI LEGAMBIENTE SU ASIU/TAP
«La Legambiente esprime preoccupazione per l’ennesimo segnale di difficoltà nella realizzazione di un impianto che riteniamo fondamentale per risolvere il problema dei rifiuti industriali, produrre un materiale che possa sostituire l’inerte di cava e quindi diminuire fortemente le escavazioni nelle nostre colline.
Ricordiamo per gli smemorati che è da metà degli anni 90 che si dibatte del problema dei rifiuti industriali ed esistono da allora dettagliate relazioni dell’Arpat su discariche non controllate interne alla Lucchini, il progetto della TAP è del 98, Il Piano Regionale dei rifiuti speciali è del 1999 e nel 2000 venne approvato un protocollo ( l’ennesimo) d’intesa Regione-Val di Cornia che, al capitolo rifiuti, citava la produzione della Lucchini e la necessità di finanziare la Piattaforma. Ovvio che il progetto avrebbe avuto bisogno di una forte volontà politica che però non c’è stata, così si sono accumulati ritardi e nel frattempo si sono rinnovate le concessioni per le cave e si sono accumulati i rifiuti.
Ancora oggi c’è chi insinua sulla validità del progetto e sul possibile mercato del CIC (anche i Verdi). Nel gennaio 2006 Enrico Barbarese ipotizzava di “arrivare entro la fine del 2006 ad avere la piattaforma perfettamente funzionante” A marzo 2006 Lorenzo Banti: “si sta dando il via all’appalto per le opere elettromeccaniche, quindi la piattaforma potrà funzionare nel giro di 9-10 mesi”.
Il nuovo presidente dell’Asiu Fulvio Murzi nell’incontro del 20 Marzo 08 ci ha consegnato un cronoprogramma dettagliato con varie tappe per arrivare a dicembre 2008 ad avere l’impianto funzionante.
Pur apprezzando l’intento di trasparenza gestionale da parte sua, dobbiamo rilevare che quel programma non viene rispettato e che siamo di fronte ad un netto ritardo.
Il programma prevede che a fine aprile/prima settimana di maggio 2007 sia pronto il progetto definitivo, che entro maggio si provveda alla pubblicazione del bando di gara per le opere elettromeccaniche e ad un accordo commerciale per la distribuzione del CIC.
Ebbene, ci risulta che tutto questo non è stato fatto, non è stato consegnato neppure il progetto definitivo. Per arrivare in tempo all’appuntamento del dicembre 2008 le varie tappe sono molto ravvicinate e non ci sembra che ci siano molti margini per ritardi. Così si rischia di perdere i finanziamenti pubblici stanziati per questa opera.
Forse serve qualcuno che si occupi a tempo pieno delle varie problematiche per raggiungere l’obiettivo di non perdere quei milioni di euro di finanziamenti e costruire questo impianto così importante, anzi fondamentale per il nostro territorio. Occorre occuparsi delle gare di appalto, seguire i lavori di costruzione ma anche interessarsi al mercato del prodotto finale il CIC e fare incontri con aziende utilizzatrici o aziende di distribuzione, fare accordi, sollecitare le amministrazioni perché prevedano l’obbligatorietà di questo prodotto nelle opere pubbliche.
Forse non è vero che un direttore della Tap non serve a nulla se l’impianto non è ancora avviato, tanto più se questa persona ha una grossa esperienza gestionale, conosce meglio di altri questa problematica ed è stata la sola a credere fermamente in questo tipo di impianti e a lottare perché si costruissero mentre altri tecnici e politici hanno spesso posto dubbi e ritardato l’avvio della costruzione».