BIOMASSE: LO SDI CHIEDE LE DIMISSIONI DI GARUFFO
Anche lo SDI di Piombino torna sull’argomento biomasse, e lo fa chiedendo le dimissioni dell’assessore provinciale Rocco Garuffo che la scorsa settimana si era visto bloccare dal consiglio provinciale di Livorno l’iter autorizzativo della centrale a biomasse che la Seca ha progettato a Montegemoli. Uno stop sicuramente non indolore, visto che la conferenza dei servizi aveva già pronunciato il suo ok tecnico al progetto.
Lo SDI pone le stesse domande che hanno chiesto recentemente anche altri partiti, prima fra tutte Rifondazione Comunista in una recente interpellanza al consiglio comunale di Piombino.
«È vero o no – commentano Ferrini e Marzucchi – che a novembre è stato assegnato dal Comune il terreno alla società che costruirà la centrale, pur non essendoci ancora l’autorizzazione dalla Provincia per la sua costruzione ed il suo esercizio? È vero o no che questa decisione è avvenuta senza alcuna discussione politica preventiva? È vero o no che pur avendo noi sollecitato a fine febbraio un dibattito su questa nuova centrale dopo aver appreso dell’assegnazione del terreno solo dalla stampa, si è comunque andati avanti senza un minimo confronto nemmeno tra i partiti della maggioranza? È vero o no che lo stesso metodo si è usato in Provincia, non informando neppure i consiglieri che la Provincia avrebbe rilasciato l’autorizzazione e presentando loro la questione nell’ultimo consiglio provinciale come cosa ormai già fatta? È vero o no che come coalizione abbiamo sempre detto di volere uno sviluppo basato sulla qualità delle produzioni, delle imprese che si devono insediare e dello stesso lavoro che si crea?»
«Visto ciò che ha recentemente commentato l’assessore regionale Artusa sulle filiere corte nei processi a biomasse – continuano i due rappresentanti dello SDI – vogliamo aprire uno scontro con la Regione? E vogliamo davvero spaccare la maggioranza come è successo in Provincia con SDI, Sinistra Democratica, PdCI e Verdi insieme a Rifondazione ed il costruendo partito democratico dall’altra? Il ripensamento è quindi necessario – concludono – e con questa gestione le dimissioni di Garufo, cui va comunque la nostra stima al di là di questa vicenda e che paga per responsabilità non solo sue, diventano però un atto dovuto, a meno che non modifichi la sua posizione».