VENTURINA: CORSO «ANTI TRUFFA» DEI CARABINIERI
Mercoledì 13 giugno, presso la saletta comunale di Venturina, il comandante della compagnia carabinieri di Piombino e i comandanti delle stazioni carabinieri di Campiglia e Venturina, hanno organizzato con la collaborazione del comune di Campiglia un incontro pubblico volto a fornire ai cittadini consigli utili per prevenire truffe, aggressioni, scippi, borseggi, rapine e furti.
La platea era composta prevalentemente da pensionati visto che erano presenti rappresentanti di SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL e AUSER. L’attenzione dei relatori è stata quindi incentrata in particolare sui rischi che corrono le persone anziane, facili vittime di tali atti di microcriminalità e in particolare delle truffe. Più volte è stato ricordato di non fidarsi delle persone delle quali si ignora l’identità, che si presentano a nome di enti pubblici o privati o di associazioni no-profit, oppure che propongono affari commerciali di dubbia credibilità.
Oltre a seguire i consigli elargiti, raccolti in un opuscolo distribuito agli astanti, i rappresentanti delle forze dell’ordine hanno invitato i cittadini a chiamare il 112 ogni volta abbiano la sensazione di essere caduti nel mirino di qualche malvivente.
L’incontro non è stato promosso per creare inutili allarmismi e, come ha ricordato il comandante di Piombino, la nostra zona rimane rispetto ad altre località italiane un’isola felice, anche se non immune da atti di microcriminalità. Negli ultimi anni, infatti, non c’è stata un’escalation di truffe, aggressioni o scippi, ma i promotori dell’incontro hanno comunque sentito l’esigenza di fornire indicazioni su casi realmente avvenuti e soprattutto di suggerire semplici accorgimenti per evitare di subire tali reati e saper cosa fare qualora si rimanga vittime di essi.
L’uso di semplici precauzioni non deve però essere inteso come rischio di prossime “invasioni barbariche”, anche perchè tale atteggiamento mentale metterebbe in crisi il nostro quieto vivere e sopratutto, se la paura dei malviventi degenerasse in diffidenza e paura verso l’altro verrebbe intaccato il tessuto sociale, minando quei vincoli di solidarietà che storicamente caratterizzano la nostra regione.