CAMPIGLIA: FINE DEL TRASPORTO MERCI SU ROTAIA?
Dal giorno 4 luglio 2007 la Stazione di Campiglia Marittima ha cessato l’attività di servizio commerciale per quanto riguarda il trasporto delle merci su rotaia. RFI (Rete ferroviaria italiana) con provvedimento esecutivo del 28 giugno 2007 delinea quindi un nuovo e riduttivo quadro nell’offerta infrastrutturale per il trasporto ferroviario, dove si trova spazio e soluzione solo al trasporto delle ‘merci pericolose’ con una delocalizzazione nell’impianto di Scarlino. La stazione di Campiglia si “specializza” all’esclusivo trasporto passeggeri.
«In questo contesto – commenta la segreteria del sindacato Filt-CGIL – l’intervento di chiusura del servizio merci a Campiglia M.ma provoca immediate e pesanti ripercussioni sui trasporti in essere, a partire dal traffico militare attualmente in carico all’impianto di Campiglia e per altri in fase di consolidamento. Si viene, inoltre, a creare un’ulteriore strozzatura in uscita dal Porto di Piombino, già oggi al centro di corpose richieste di trasporti inevase per carenze in larga parte di natura infrastrutturale. Il servizio al Porto sta aspettando dal novembre 2006 una modifica impiantistica (completamente autofinanziata dall’Autorità Portuale di Piombino) tesa ad un “urgente” rafforzamento infrastrutturale del piazzale di Porto Vecchio, come minimale intervento tampone propedeutico all’effettiva penetrazione ferroviaria sulle banchine del Porto.
Tutto questo – continua il comunicato – se da un lato penalizza le aspettative di crescita del Porto, proprio nel momento in cui forti sono gli investimenti per renderlo maggiormente competitivo e connesso con le direttrici di trasporto nazionale, dall’altro contribuirà a scaricare su una viabilità già palesemente satura e soggetta a condizioni di criticità, una ulteriore mole di traffico pesante su gomma. Come accaduto anche a Livorno dove il collegamento ferroviario con l’Interporto stenta ad essere operativo, dove la chiusura dello scalo di Livorno S.Marco sta penalizzando il trasporto commerciale da e per il Porto, anche a Piombino le scelte appaiono incoerenti agli obiettivi di politica industriale di FS e sul suo nuovo ruolo di protagonista nella logistica».
La Filt-CGIL avverte con estrema preoccupazione una linea di continuità nel disinteresse di FS al nostro territorio e allo sfruttamento della ‘Piattaforma logistica costiera’ che se nel passato era stata oggetto di penalizzazione attraverso precise scelte politiche del governo di centro-destra, oggi sembra comunque destinata ad un ruolo di secondo piano, per il pesante gap competitivo con i sistemi portuali dell’alto (Genova) e basso tirreno (Gioia Tauro e Napoli).
«La politica locale e regionale – conclude la Filt/Cgil – il lavoro delle istituzioni, il comparto economico e produttivo devono fare la loro parte, nella programmazione e negli investimenti diretti, per cogliere le opportunità di sviluppo possibili che si intravedono anche nel capitolo della mobilità all’interno del nuovo DPEF 2008-2011».