PIOMBINO: «SI FANGHI» DELLA MAGGIORANZA MA CON QUALCHE DISTINGUO
L’Ulivo, Nuova Piombino, SDI, Comunisti Italiani, Sinistra Democratica, Repubblicani Europei, Italia dei Valori e Gruppo Misto indicano quali sono i punti a favore dell’operazione, ma già all’interno della maggioranza ci sono dei distinguo, come lo SDI che si chiede come mai ci sia tutta questa fretta per avviare l’operazione. Grande assente tra i soggetti che contribuiscono al successo di questo progetto è poi il Circondario della Val di Cornia, di cui è presidente lo stesso sindaco di Piombino Anselmi, che invece non è neanche previsto tra i soggetti dell’accordo di programma quadro sul trasporto a Piombino dei fanghi di Bagnoli, mentre nei precedenti accordi governativi esso veniva regolarmente coinvolto. Perché è stato tenuto fuori da una vicenda così rilevante?
«L’Accordo di Programma Quadro per gli interventi di bonifica degli ambiti marino-costieri di Piombino e Bagnoli – commenta il comunicato della maggioranza consiliare piombinese – rappresenta un’operazione che, per spessore istituzionale, entità delle risorse pubbliche mobilitate, progettualità suscitata e innalzamento strutturale indotto della competitività territoriale, ha un rilievo potenzialmente destinato ad incidere decisivamente sulle prospettive economiche e sociali di un’area molto più vasta della Val di Cornia.
Attraverso un consistente intervento di bonifica e messa in sicurezza dei due siti di bonifica di interesse nazionale, accompagnato da una rilevante entità di risorse (per Piombino circa 200 milioni di Euro nella sola 1^ fase), si dà slancio allo sviluppo della infrastrutturazione del nostro porto, così come delineata dalle linee di indirizzo del Piano Regolatore Portuale.
Si dà inoltre finalmente sostanza e concretezza alla realizzazione della viabilità da anni agognata dalla nostra comunità, la penetrazione diretta al porto di Piombino con una strada a 4 corsie, finanziata nell’accordo con 60 milioni di euro, attivabili con largo anticipo rispetto alle prospettive ancora incerte del corridoio autostradale tirrenico che pure continuiamo a sostenere.
Emerge infine in modo chiaro il ruolo strategico di TAP – conclude il comunicato – come soggetto gestore dell’intera operazione, che include la bonifica dell’area di Città Futura, e ne vede affiancare alla missione originaria di soggetto “smaltitore” dei rifiuti industriali del ciclo siderurgico quella di operatore attivo nel settore delle bonifiche di interesse pubblico di rilevanza non solo locale. Ciò potrebbe implicare riflessioni sulla composizione degli assetti societari di TAP per rafforzarne il profilo pubblico».
«Considerando che l’Allegato Tecnico è del 31 luglio e che siamo in agosto – commentano Riccardo Marzucchi e Stefano Ferrini del Coordinamento Insieme per lo Sviluppo SDI Rosa nel Pugno di Piombino – pensare di firmare l’Accordo di Programma sui fanghi di Bagnoli entro il mese ci pare forzato, irrealistico e controproducente. Abbiamo sempre considerato questa operazione una opportunità per il nostro territorio e lo abbiamo sempre detto, anche pubblicamente, anche insieme alle altre forze della maggioranza. Abbiamo però anche sempre detto che dovevano contemporaneamente essere affrontate e risolte tutte le problematiche che questa operazione necessariamente comporta e che si doveva aprire un confronto serio con la cittadinanza, le associazioni, le categorie economiche e sindacali. Per questo avevamo contribuito, insieme alle altre forze del Patto di consultazione delle sinistre, a presentare quell’OdG poi approvato in Consiglio Comunale dove chiedevamo che questo confronto si aprisse. È un dato che il confronto si è aperto, ma è altrettanto un dato che le ultime novità presenti nell’Allegato Tecnico e nel nuovo Accordo di Programma richiedono di ripetere i passaggi fatti perché lo scenario è cambiato.
Se vogliamo evitare – concludono i due rappresentanti dello SDI – che questa operazione sia vista solo in modo negativo dalla cittadinanza come è apparso anche negli incontri pubblici del Sindaco e se soprattutto vogliamo che il territorio sia pronto per gestirla operativamente in modo serio e preparato quando partirà occorre prendersi tutto il tempo necessario per capirla, analizzarla bene e spiegarla. Non può essere un mese in più a minare i corretti rapporti istituzionali».
La Compagnia portuali sui fanghi di Bagnoli invece è certa, senza ombra di dubbio, sulla bontà dell’operazione, e riconosce al sindaco Gianni Anselmi in merito all’operazione “Fanghi di Bagnoli” coerenza e fermezza. Tra le garanzie ambientali per la gestione dei fanghi, anche i criteri progettuali, di costruzione e collaudo delle due vasche di colmata in fase di completamento sul porto e tra i vantaggi indotti di anticipare di almeno dieci anni la realizzazione del nuovo scalo portuale.
«Dal riempimento delle vasche di contenimento la realizzazione di fatto di un primo banchinamento fronte mare, a cui potranno seguire le opere di grande infrastrutturazione previste per il nuovo porto commerciale. – dice Barsotti -. Una volta completato, lo scalo si potrà a pieno titolo inserire nel panorama dei porti di livello internazionale, l’unico sul Tirreno con fondali superiori a meno 15 metri e disponibilità di ampi spazi a terra. Condizioni su cui sono rivolte le attenzioni degli di operatori dello shipping, che localizzano Piombino come porto Hub per collegamenti transoceanici. Inoltre, lo spostamento del traffico commerciale, la realizzazione dei punti di ormeggio per navi da crociera. Ma anche l’elevazione del livello occupazionale nel comparto del lavoro portuale e nella cantieristica, il completamento della 398, con un minore impatto ambientale sul territorio grazie al trasferimento del traffico veicolare da e per il porto sulla nuova viabilità».
Francesca