FANGHI DI BAGNOLI: MA GLI IPA CI SONO OPPURE NO?
Sull’accordo di programma Piombino-Bagnoli, in vista dell’imminente firma del sindaco Anselmi, proseguono con ritmo serrato gli incontri, e dopo il via libera alla firma dell’accordo di programma con Bagnoli dell’Assemblea del Circondario, ci si avvia verso il Consiglio comunale di Venerdì 24 agosto con la popolazione che osserva sempre più perplessa lo scandirsi degli eventi.
All’assemblea del Circondario della Val di Cornia dove hanno partecipato i sindaci e i rappresentanti di maggioranza e minoranza c’è stato il via libera alla firma dell’accordo di programma con Bagnoli con le sole astensioni dei consiglieri Giampiero Amerini (An, Piombino), Massimo Nannelli (Cambiare San Vincenzo), Carlo Felice Rafanelli (Forza Italia, Campiglia). «L’assemblea – si legge in un documento – ritiene di condividere e sostenere il progetto proposto dal governo nazionale, tramite il ministero dell’Ambiente, al sindaco e al presidente dell’Autorità portuale».
Il sindaco Anselmi intanto ha convocato per oggi 22 agosto alle 16,30 al Perticale una nuova assemblea pubblica con i cittadini mentre la sera “Fanghi di Bagnoli, rischio o opportunità?”, è il titolo dell’iniziativa pubblica che è stata organizzata dal nostro Corriere Etrusco per oggi 22 agosto alle 21,15 nei giardini dell’ex Pro Patria. Infine domani, al termine di una conferenza stampa convocata per la chiusura della petizione contro il trasporto dei fanghi di Bagnoli a Piombino, il Comitato comprensoriale “No fanghi” depositerà le oltre 3000 firme raccolte (stimabili in oltre il 10% della popolazione di Piombino in meno di una settimana) all’ufficio protocollo del Comune.
Prende posizione, anche se un pò in ritardo, anche il Wwf che si riserva di valutare, nei dettagli e in tutti i loro aspetti, le implicazioni ambientali, sociali e sanitarie che si potrebbero determinare su Piombino e l’intero golfo di Follonica e ritiene che la partecipazione della cittadinanza possa anche in questo caso giungere fino ad un referendum perché «Chiarezza, trasparenza, partecipazione ed esaustiva valutazione degli impatti devono essere ineludibili linee guida di un processo decisionale del genere».
«L’operazione “fanghi” – commenta il Wwf – è un progetto di estrema complessità e che può avere ricadute ambientali difficilmente prevedibili in un ambiente già gravato da importanti problematiche come il nostro. Auspichiamo che tale operazione sia sottoposta ad una accurata procedura di Valutazione di impatto ambientale che ne valuti la reale sostenibilità, anche nel rispetto delle risultanze del lavoro di Agenda 21, a cui il Wwf ha partecipato, e che consideri ogni possibile alternativa ad iniziare dall’”opzione zero”.
Tale posizione – prosegue l’associazione ambientalista – considera la già pesante situazione in cui si trova il comprensorio industriale di Piombino che impone di intervenire con la massima cautela, e che richiede di affrontare con determinazione le importanti criticità che già gravano sul comparto industriale di Piombino e che meritano un “Action Plan” condiviso con l’impegno di tutti i soggetti istituzionali e privati nel delineare scenari e soluzioni ampiamente condivise che determinino un bilancio ambientale complessivamente positivo».
Pubblichiamo per concludere il comunicato integrale di risposta del Comitato «NO FANGHI» al Sindaco Anselmi che alcuni giorni fa affermava su un’altra testata giornalistica che la quantità di IPA presenti nella colmata di Bagnoli sono trascurabili. Come al solito sia il lettore a trarre le conclusioni.
«Gli IPA ci sono eccome. Perché il sindaco dice il contrario?
Sul Tirreno del 19 agosto Anselmi dice che nei fanghi non ci sarebbero i cancerogeni IPA (solo pochi qua e là). Pur di portare in fondo l’”affare Bagnoli”, il sindaco di Piombino ricorre a dati sbagliati e fa affermazioni false, contraddicendo perfino l’allegato tecnico dell’accordo di programma col Ministero dell’ambiente.
Se la colmata d Bagnoli non fosse inquinata e contaminata da IPA e da altre sostanze nocive, non ci sarebbe ragione di bonificarla. Ma se Bagnoli piange, Piombino non ride. Come riconosce lo stesso documento tecnico, il sito di Piombino presenta già una contaminazione dei suoli e delle falde sia superficiale che profonda e dei sedimenti dovuta alla presenza di metalli pesanti, Cloruri, Nitriti, Solfati, Idrocarburi, IPA. In queste condizioni, come è possibile pensare di portare qui altri rifiuti con caratteristiche simili?
Il sindaco afferma impropriamente che la presenza di IPA sarebbe ben al di sotto dei limiti di legge. Ciò significa che non conosce neanche i dati ufficiali del Ministero dell’Ambiente: le analisi effettuate nel 1999 e nel recente 2006 certificano “l’elevato livello di contaminazione da parte di IPA dei materiali della Colmata”, una loro particolare entità nell’Area di Colmata a mare. Per questo venne decisa la completa rimozione della stessa colmata, destinandone i materiali al riempimento della costruenda darsena di Levante del Porto di Napoli. Poi la svolta improvvisa di portarli a Piombino. Lo studio testimonia che “Ulteriori indagini effettuate da parte dell’ICRAM, in data recente (2006), sui fondali marini antistanti la Colmata e sulle due spiagge laterali alla stessa, dimostrano una presenza di IPA al di sopra della soglia consentita (200 mg/Kg) nei sedimenti marini… la cui origine è, inequivocabilmente, da attribuire all’area di Colmata.” [Fonte: prof. B. De Vivo (Università di Napoli Federico II) Indagini e risultati per il risanamento dei siti ex industriali dell’area di Bagnoli].
Era stato assicurato che i rifiuti pericolosi non sarebbero più arrivati a Piombino, invece nel documento tecnico si legge che dalla rimozione della colmata di Bagnoli arriveranno 1.300.000 mc di fanghi, di cui 200.000 troveranno immediata collocazione nella vasca piccola, altri 200.000 mc verranno stoccati in attesa di essere riutilizzati per sottofondi stradali, mentre gli ulteriori 900.000 mc saranno sottoposti al trattamento di selezione e lavaggio in un impianto appositamente realizzato da cui verranno fuori 100.000 mc di rifiuti pericolosi, che dovranno essere detossizzati presso la piattaforma TAP, che non c’è ancora e che forse sarà pronta solo nel 2009, come conferma il presidente Murzi; ma che anche quando ci sarà non avrà la possibilità di trattare rifiuti pericolosi.
Allora è chiaro che il problema dei rifiuti pericolosi, superato a parole, resta vero nei fatti, e non è chiaro come avverrà il loro smaltimento. Dice il sindaco: “nella peggiore delle ipotesi saranno smaltiti fuori dal nostro territorio…” ma siamo, appunto, nel capo delle ipotesi, come buttare la palla in calcio d’angolo. La certezza è che intanto quei rifiuti verranno portati qui. Tutto il resto si vedrà. Non sanno dirci neanche dove verrà fatto l’impianto per il trattamento dei rifiuti in arrivo da Bagnoli: nel documento tecnico si legge che dovrà essere realizzato uno specifico impianto di vagliatura e lavaggio, da collocarsi sulla superficie della prima vasca di colmata nel porto di Piombino oppure in mare, su una piattaforma galleggiante di metri 100 per 40. L’approssimazione tecnica si mescola con l’arroganza politica.
È molto grave che un sindaco non si preoccupi della salute dei propri cittadini e che non dia informazioni chiare e trasparenti. O non sa comunicare o lo fa apposta: in entrambi i casi siamo in presenza di un comportamento non democratico. Di fronte a tale sconcerto, la domanda che tutti si pongono, in fondo, resta la solita: perché vogliono fare a tutti i costi e in fretta questa operazione, anche contro il parere della gente?»
Comitato No Fanghi