I FANGHI DI BAGNOLI COME ESEMPIO DELLA LIBERTA’ DI STAMPA?
Secondo l’ultimo studio condotto dall’organizzazione non governativa americana Freedom House, soltanto il 17% dei Paesi del mondo può contare sulla totale libertà di stampa. Secondo l’inchiesta, il 40% dei Paesi può contare su una stampa soltanto parzialmente libera e il 43% non libera. Tra questi nel 2006 rientrava anche l’Italia, unica in Europa, con la Turchia, a non contare su un sistema di informazione completamente libero (79° posto).
Buone notizie invece per I’Italia nel 2007 che, rispetto al 2006, ha addirittura ripreso (pur sempre ultima in classifica in Europa seguita solo dalla Turchia) lo stato di paese libero a livello di stampa. Siamo infatti al 61° posto in classifica del mondo, a pari merito con Capo Verde, Guyana, Israele e Sao Tome & Principe.
Guadagnano invece diverse posizioni gli Stati Uniti. Nel 2005, infatti, il livello di libertà della stampa d’oltreoceano si era guadagnato il 24esimo posto in classifca mentre nel 2007 è arrivato a toccare quota 16° posto. Certo sono cifre, ma alle volte queste cifre si trasformano in fatti concreti…
IL FATTO:
Ieri 24 agosto 2007 si è svolto il consiglio comunale di piombino sull’operazione Fanghi di Bagnoli, che registra una forte contrapposizione tra i sostenitori del progetto (in primo luogo il sindaco, i Ds e gli altri partiti della maggioranza comunale) e i cittadini che si sono organizzati in un comitato, hanno raccolto in poco tempo quasi 5000 firme contro l’arrivo dei fanghi in Toscana ed erano presenti in massa al consiglio come forma di protesta, ottenendo anche l’intervento in aula di un proprio rappresentante. Durante la mattinata è stato presente un operatore tv per conto di RAI3, che ha ripreso sia lo svolgimento del consiglio che la protesta fuori dall’aula, raccogliendo testimonianze e interviste.
IL TG3 DELLE 14 ha messo in onda un ampio servizio, come apertura del giornale, riassumendo correttamente i contenuti del progetto e in cui si dava equamente conto del dibattito e della protesta, con due interviste, rispettivamente al sindaco e ad un rappresentante del Comitato “No fanghi”.
IL TG DELLE 19,30 invece ha messo in onda un servizio parziale, limitato alle ragioni del si, con la sola voce del sindaco e l’accento posto esclusivamente sulle presunte opportunità, tralasciando completamente i rischi denunciati dagli oppositori. (Guarda il video)
CONSIDERAZIONE: poiché il materiale di partenza era il solito, così come il curatore del servizio, è evidente che tra i due TG, cioè nel pomeriggio del 24 agosto, qualcuno è intervenuto per consigliare, caldeggiare o suggerire una revisione dell’impostazione del servizio. Chi e perché? Naturalmente il sospetto potrebbe cadere, ad esempio sulla segreteria regionale dei DS, fortemente interessata – come ha dichiarato recentemente sui giornali il segretario Manciulli – al proseguimento dell’operazione “fanghi di Bagnoli”. Oppure a qualche altro soggetto interessato direttamente all’operazione.
Se così fosse, saremmo in presenza di un chiaro esempio del perché «Freedom House» ha messo questo anno l’Italia al 61° posto per quanto riguarda la libertà di stampa.
Ci scusiamo per i dati non corretti della prima versione di questo articolo (80° posto per l’Italia) ma come vedete verifichiamo sempre le fonti.