LEGAMBIENTE: «FONTE DI SOTTO E’ UN VERO SCEMPIO»
«La previsione dell’insediamento della “Fonte di sotto” a Campiglia Marittima- replica Adriano Bruschi di Legambiente Val di Cornia alle recenti affermazioni del Sindaco Velo – è un vero scempio, si tratta di 51 mini appartamenti in tre strisce di villette a schiera con pertinente giardinetto di fronte e dietro, altro che borgo urbano, come dicono i partiti di maggioranza a Campiglia…»
«Comunque non si tratta di trovare soluzioni progettuali diverse – continua Bruschi – in ogni caso costruire appartamenti è un modo improduttivo e impattante di fare turismo. Questo concetto è stato assunto da tutti i comuni della Val di Cornia che hanno redatto il nuovo Piano Strutturale, anche dal sindaco Velo. Lei stessa in un incontro ha chiarito che, se questa scelta dovesse farla oggi, non la rifarebbe.
Quindi non capiamo questo insorgere a difesa di questo progetto, la presa di posizione dei partiti di maggioranza, la raccolta di firme fra l’altro su un testo ingannevole.
Occorre rivedere questa previsione e cercare le strade normative per giungere a questo. Secondo noi sarebbe possibile se ci fosse la volontà politica. Invece, non solo si continua a dire che ormai esiste questa previsione e questa convenzione, ma si loda questo nuovo possibile insediamento.
Per le argomentazioni fatte dal sindaco e on. Velo, di atti ormai compiuti dobbiamo rilevare che se tutti i Sindaci avessero ragionato così in Val di Cornia ci sarebbero alcuni milioni di metri cubi di cemento in più nelle zone di pregio paesaggistico e storico, come il promontorio di Populonia, la costa di Rimigliano e gli stessi centri storici. In quelle zone vecchi piani regolatori avevano previsto seconde case e alberghi, ma questo non impedì ad amministratori lungimiranti di cancellarle. Quelle scelte sono oggi largamente apprezzate e le risorse tutelate rappresentano una risorsa per la nostra economia.
Rivedere una previsione che, almeno dal 2000, risulta del tutto incoerente con gli indirizzi della legislazione regionale sul consumo di suolo, sul rispetto del paesaggio e dei centri storici ed anche con i contenuti del piano strutturale recentemente approvato, nel quale, lo ribadiamo, c’è un secco e giusto no alla costruzione di nuove residenze turistico alberghiere. Come fa il Sindaco, a distanza di pochi mesi, a sostenere che si sente di condividere un piano di lottizzazione che prevede di realizzare 10.000 mc. di residenze turistico alberghiere a ridosso del centro storico, con un occupazione di suolo di 25.400 mq., pari alla metà del territorio che occupa l’intero centro storico di Campiglia?
Per il resto ci pare di ricordare che nel piano regolatore dell’arch. Melograni quelle previsioni non ci fossero perché si privilegiava il recupero del centro storico (ed in ogni caso non c’erano certo le residenze turistiche alberghiere perché non esistevano) e che l’arch. Insolera non abbia mai fatto piani regolatori per il Comune di Campiglia.
Invece di scaricare su altri le responsabilità – conclude Legambiente – il Sindaco e la Giunta farebbero bene ad ascoltare le ragioni di quanti, avendo a cuore le sorti del centro storico di Campiglia, invitano a riflettere sui danni irreversibili di una scelta sbagliata».