IL COMITATO «NO FANGHI» RICEVUTO IN SENATO
Una due giorni intensa per il comitato no Fanghi: martedì 25 con il dibattito alla presenza del Professor Enrico Falqui dell’università di Firenze e il giorno dopo, mercoledì 26 settembre in delegazione presso il senato della repubblica per presentarealla commissione ambiente le ragioni del No a questa operazione.
È ben riuscito l’incontro con il prof. Enrico Falqui organizzato dal Comitato ‘No Fanghi’ per discutere del progetto ‘Bagnoli’ che prevede il trasferimento a Piombino di circa due milioni di metri cubi di materiale inquinato con in cambio la promessa di realizzare un pezzo della strada 398 e le vasche del porto. Falqui, docente di analisi e valutazione ambientale all’Università di Firenze, già eurodeputato e protagonista vent’anni fa della battaglia contro la centrale a carbone, ha definito l’operazione fanghi di Bagnoli un progetto incerto e senza garanzie, contrario al processo di sviluppo faticosamente intrapreso dal territorio della Val di Cornia.
«Un progetto debole – ha commentato Falqui – a meno ché i suoi promotori non pensino a fare di Piombino un polo nazionale per il trattatamento dei rifiuti provenienti dai molti siti inquinati esistenti in Italia. È proprio questa prospettiva che deve spaventare di più i piombinesi, in quanto determinerebbe danni per l’ambiente e conseguenze negative per la nascente economia turistica, costituendo dunque un potenziale pericolo anche per l’occupazione».
Un’indagine conoscitiva sulla vicenda, l’impegno ad approfondire i problemi sollevati e un eventuale sopralluogo a Piombino e Bagnoli. Sono i principali elementi emersi a Roma nella commissione Ambiente e Territorio del Senato dopo l’audizione richiesta dal Comitato No Fanghi e concessa dal presidente Sodano.
La delegazione del Comitato ha illustrato alla Commissione le ragioni del no, insistendo in particolare sui rischi ambientali, i costi, i tempi che non tornano e le incongruenze giuridiche. Anziché pensare al trasporto di quantità così ingenti di materiali, sarebbe meglio progettare interventi effettivi per le bonifiche dei due siti inquinati, cioè Piombino e Bagnoli.
I senatori delle varie forze politiche che sono intervenuti hanno evidenziato la necessità di approfondire la conoscenza del progetto, in particolare per capire come mai i rifiuti verrebbero trasferiti a Piombino mentre servirebbero anche a Napoli e per verificare i tempi necessari per la disponibilità effettiva delle vasche di colmata. L’unico che si è espresso a sostegno del Comune di Piombino in merito a questo progetto è stato il senatore di A.N. Altero Matteoli, ex ministro dell’ambiente.
Il presidente della commissione, sen. Sodano, ha dato atto anche di una lettera appena pervenutagli dal presidente dell’Autorità Portuale di Piombino con la quale si comunica che attualmente l’unica vasca disponibile è quella piccola, mentre la seconda non è stata ancora appaltata. L’indagine conoscitiva comprenderà anche l’audizione di altri soggetti coinvolti nell’accordo di programma, come le due autorità portuali, il Ministero dell’ambiente e la Regione Toscana. Il Comitato ha espresso apprezzamento per l’attenzione ricevuta e si appresta ora ad incontrare l’assessore regionale all’ambiente, incontro previsto per la prossima settimana.