COMITATO NO FANGHI: «FATTI CONCRETI O REFERENDUM»
Il 17 ottobre, c’è stato un incontro indetto dalle forze di maggioranza con la presenza dell’assessore all’ambiente della regione Toscana Annarita Bramerini, sul tema accordo Bagnoli – Piombino. Il comitato «No fanghi» vuole dire la sua per chiarire la propria posizione ai cittadini di Piombino e della Val di Cornia, anche alla luce di quanto recentemente apparso sulla cronaca locale.
«Sembra che esista un nuovo accordo – commenta il comunicato del Comitato – ma nessuno l’ha visto e comunque se si lavora per una nuova stesura ciò vuol dire che il comitato NO fanghi aveva ragione quando sosteneva che l’accordo del 31 Luglio (l’unico che è stato presentato in 18.000 copie alle famiglie della Val di Cornia) era un grande pasticcio senza garanzie. Il nuovo accordo , enunciato a parole, ha evidenziato una situazione gattopardesca: tutto cambi perché nulla cambi.
Il fatto che i rifiuti di bagnoli non vengono più trattati, ma gettati subito in vasca – continua il comitato No Fanghi – ha degli aspetti inquietanti: la spiegazione è che il lavaggio doveva servire per fornire materiali idonei per la strada 398. Il ragionamento non regge in quanto dovevano essere trattati, per 900.000 metri cubi, anche quelli da mettere in vasca. Era semplicemente una cappellata trattarli o era una necessità ambientale?
Il ragionamento che maggiormente ci interessa è comunque che a Piombino sono stoccate quantità enormi di rifiuti che possono essere messi nelle vasche; queste quantità permetterebbero di riempire non uno ma due o tre porti e della necessità di adoperare questi non è chiara la volontà degli amministratori. Si dice che i rifiuti di Bagnoli devono venire a Piombino, ma che questo toglie spazi alla possibilità di smaltire i nostri, non gli passa per la testa. Si parla di un accordo parallelo con la Lucchini, ma non si accenna dove dovrebbero finire tanti milioni di metri cubi di rifiuti, che non spariscono per miracolo. Finirà che in pratica le vasche saranno saturate con i rifiuti di Bagnoli e semplicemente si faranno un po’ di chiacchiere sulla necessità di smaltire i nostri.
Comunque noi diciamo che – continua il comitato – finché nel progetto complessivo resta compreso il trasferimento dei fanghi di Bagnoli a Piombino la richiesta di referendum e il quesito referendario mantengono tutta la loro validità.
Il sindaco non può abdicare dal ruolo di governo della città e del territorio che gli compete, dicendo, come fa oggi sul giornale, che alla fine “non sarebbe necessaria neanche la sua autorizzazione” per il trasporto dei rifiuti al porto di Piombino.
Il sindaco e il nuovo partito di maggioranza (PD) non possono ignorare la volontà dei cittadini e a proposito del referendum devono dire quello che pensano. La politica non è nascondersi dietro il parere di una commissione tecnica. Escano allo scoperto ed evitino di porre condizioni unilaterali; a tale proposito l’affermazione di Tortolini che non ci dovremmo rivolgere al TAR in caso di bocciatura del referendum appare di notevole gravità, delineando bene la percezione che ha dell’ordinamento repubblicano.
Se il quesito verrà respinto – concludono – il Comitato deciderà in piena autonomia il da farsi senza escludere a priori la possibilità di rivolgersi a livelli superiori, come consente la legge e il rispetto per le istituzioni».
Riportiamo anche il comunicato pervenutoci dall’Assessorato regionale sull’incontro del 17 ottobre per dare una visione a 360° dell’argomento.
REGIONE: FANGHI DI BAGNOLI, NO STOCCAGGI E TRATTAMENTO IN TOSCANA
No agli stoccaggi a terra ed al trattamento dei materiali di Bagnoli a Piombino. Queste, in sintesi, sono le principali novità contenute nuovo accordo con la città campana, illustrate ieri sera dal sindaco Gianni Anselmi e dall’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini durante un’affollata assemblea al Perticale di Piombino.
“L’accordo – ha detto il sindaco – si concentra dunque su due opere di grande importanza: il porto e la 398, con una netta distinzione tra la parte a mare, relativa al refluimento dei materiali di Bagnoli nelle vasche e alla successiva realizzazione delle banchine, e le opere a terra, che comprendono anche la bonifica della aree di Città futura e della realizzazione della 398. Nulla andrà sotto la strada – ha specificato Anselmi – che sarà realizzata utilizzando il Cic, (materiale inerte risultante dal trattamento dei rifiuti siderurgici) grazie all’entrata in funzione entro la fine del 2008 dell’impianto Tap”.
La nuova intesa, che vede impegnati in primo piano Ministero dell’Ambiente e Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Piombino e Autorità portuale, rappresenta un importante risultato cui si affianca un forte impegno, sottolineato dall’assessore regionale Bramerini, ad allargare i contenuti ad un accordo parallelo che preveda la risoluzione dei problemi legati alla discarica dei rifiuti industriali Lucchini.
“Su questo aspetto – ha spiegato la Bramerini – è stato coinvolto anche il Ministero dello Sviluppo Economico, che sta valutando le forme per poter dare a siti industriali come quello Lucchini nuove e più moderne prospettive di sviluppo.
In pratica, parallelamente a quello sui materiali di Bagnoli, dovrà essere concordato con Lucchini un accordo specifico che riguarderà, oltre al trattamento dei materiali stoccati, anche le bonifiche ambientali e un nuovo piano industriale di sviluppo che sia sostenibile anche dal punto di vista ambientale e sociale”.
I contenuti del nuovo accordo, ancora da definire e formalizzare nei dettagli, sono stati oggetto di un ampio dibattito tra i partecipanti all’assemblea che, nonostante alcuni dissensi comunque emersi dal ‘Comitato per il no’, ha registrato un generale apprezzamento per il lavoro svolto ed un’apertura di credito importante nei confronti delle istituzioni impegnate nella definizione dell’intesa. (com/pp)