PRIMARIE: CANOVARO ANALIZZA LA TORNATA ELETTORALE
Abbiamo intervistato Umberto Canovaro, sesto nella lista per l’assemblea nazionale per Walter Veltroni nel collegio 29, e gli abbiamo fatto qualche domanda sulla recente tornata elettorale, sulle sue scelte e sul futuro del Partito Democratico. Leggiamola insieme.
Primarie PD: Cosa ci faceva un Ex Democristiano dentro la lista Veltroni in Val di Cornia?
Più che Ex democristiano dobbiamo parlare di Post democristiano. Ex indica qualcosa che non esiste più o si è abiurato. Io ho seguito tutte le vicissitudini della Democrazia Cristiana che si è divisa in più gruppi politici, ed ho seguito, da post democristiano, quel filone del cattolicesimo democratico di sinistra che si rifà ad Aldo Moro, a Zaccagnini, a La Pira, eccetera, coloro che sono i riformatori della dottrina sociale.
E cosa ci fa allora un “Post democristiano” nella lista Veltroni?
Io ho sempre avuto molta stima di Veltroni, che ha sempre parlato di partito democratico, e che può essere definito un Kennediano. Chi meglio di Veltroni che ha capacità politica ed esperienza (al pari certo di Letta e della Bindi) e in più con il valore aggiunto di essere fautore del Partito Democratico, e mi è sembrato che dei tre candidati in lista è sicuramente il più attrezzato per un incarico così complesso.
Veltroni ha particolari doti caratteriali, che mancano in parte sia a Letta e alla Bindi, il primo troppo pacato, la seconda forse troppo focosa, e con delle doti di equilibrio e mediazione che sono indispensabili quando nasce un nuovo partito così complesso come il PD, che nasce dalla fusione di più culture politiche.
Ritengo che da post democristiano, votare per Veltroni significhi proprio il massimo della “mescola”, perché se nel nuovo partito, ognuno sposa solo la propria cultura politica, si fanno solo delle correnti. Invece in questo modo, persone come me, che vengono dal cattolicesimo democratico appoggiano, per le motivazioni che dicevo prima, e si riconoscono con quello che è il miglior candidato, ed è il massimo del “mescolarsi” insieme per fare un partito nuovo fuso fra più culture.
Da adesso quindi farà la spola fra Via Galilei (sede Margherita) e Via Marco Polo (sede DS)?
In via Galilei non ho molte frequentazioni perché purtroppo le vicende della ex Margherita Piombinese sono note ai più. Siamo tutti amici, ma a questo punto, come avviene per ciascuno di noi, alle volte si incontrano alcuni che sono più amici degli amici. E adesso gli amici di Via Galilei sono diventati meno amici di altri che ho trovato sulla mia strada. E questo per motivazioni politiche e personali, per le quali credo di essere nella ragione. Certo che mi sono trovato accolto bene in Via Marco Polo, credo che questo rapporto in qualche misura privilegiato che mi è stato offerto all’interno dei DS, sia un viatico buono per far fondere due culture che sono nei fondamenti diverse e che aspirano a diventare legittimamente forza di governo nazionale così come sono forza di governo locale.
La spola poi con i DS la faccio volentieri anche per la stima che c’è dai tempi di quando facevo l’assessore e intrattenevo ottimi rapporti anche con la base del partito.
Questo successo ottenuto alle primarie con la lista per Veltroni, sarà in qualche modo capitalizzato? Cosa prevede per i prossimi cinque mesi?
Io prevedo di lavorare e basta. Credo solo al duro lavoro. Se poi ci sarà una chiamata per mettere a frutto l’esperienza che ho accumulato a favore dell’Ulivo e di questo nuovo partito è ovvio che non mi tirerò indietro e farò una seria valutazione. Certamente mi fa piacere di mettere a frutto quella che è stata la mia esperienza politica, e mi sento, alla soglia dei cinquanta, ancora integro dal punto di vista culturale e mentale e con tanta voglia di fare, ma senza andare a chiedere o elemosinare, ma ci sarò se servirò alla causa comune e sarò chiamato per la causa comune.
C’è qualcuno che pensi sia giusto ringraziare per questo risultato alle primarie?
Devo ringraziare i ragazzi del circolo che ho fondato “Confronto e partecipazione” che si sono impegnati a fondo durante queste primarie e lo hanno fatto sia perché profondamente convinti delle motivazioni alla base del PD, e anche perché c’era in ballo la mia persona. Mi sento davvero fortunato ad avere così tanti amici così intimi e fedeli e gli devo dire un grande grazie perché si sono resi protagonisti di questa stagione politica e li accomuno a tutti quelli amici, sia votanti del PD e a quelli indecisi (che stanno in bilico sul centro destra e centro sinistra) che mi hanno mandato tanti messaggi di stima e congratulazioni, e di questo li ringrazio e gli voglio mandare un messaggio: Io sarò sempre me stesso, e i miei principi non verranno meno. Non ho paura di confrontarmi anche con chi ha numeri superiori ai miei, credo che la forza delle idee, del ragionamento e della tolleranza faranno si che l’apporto che io e i miei amici potremmo dare a difesa della nostra tradizione di Cattolici democratici sia un patrimonio che non va disperso, ne smarrito o barattato. Anzi, proprio perché ho avuto la fortuna di poter accedere a questa competizione e vincerla, sarò proprio a presidio di quei valori che sono stati a fondamento della mia formazione politico culturale.