PIOMBINO: SALTA IL REFERENDUM SUI FANGHI DI BAGNOLI
Tutto rimandato sul referendum proposto dal comitato “No Fanghi” per un mero vizio di forma nella delibera che convocava l’assemblea che quindi non si è potuta riunire per discutere l’ordine del giorno. Quindi nessuna decisione ne pro ne contro è stata presa e tutto è rimandato alle prossime settimane.
Intanto il 22 Ottobre si è svolta l’assemblea pubblica indetta dal Comitato “No Fanghi” per fare il punto sul progetto del Ministero dell’Ambiente e del Comune di trasportare a Piombino oltre due milioni di metri cubi di rifiuti industriali di Bagnoli, i cosiddetti “fanghi” della colmata e del fondale marino antistante..
Dopo tre mesi di movimento contro questa operazione, la partecipazione all’interno del Comitato è ancora elevata, come la voglia di fare che hanno i partecipanti. Molti sono stati anche gli interventi.
«Finora abbiamo impedito quell’accordo – è stato detto nell’introduzione – con la mobilitazione, con l’informazione e il presidio in Corso Italia e con gli interventi a livello istituzionale e politico. Anche chi per mesi ha difeso il progetto ha dovuto riconoscere che era sbagliato, tanto è vero che il sindaco ha annunciato che stanno lavorando a un nuovo accordo, che però per ora non c’è, se non negli annunci e nei discorsi. Se ci sarà un nuovo accordo, lo rendano noto e ricominciamo, stavolta davvero, un percorso di partecipazione democratica».
Il Comitato ha fatto capire che le scelte non possono passare sulla testa della gente. E dopo l’analisi sulle cose fatte, l’assemblea ha discusso delle prospettive e delle nuove iniziative da intraprendere. «Intanto è attesa la decisione sul referendum (la commissione comunale per l’ammissibilità si riunisce oggi 23 ottobre ndr.) e poi la sfida deve continuare, ed è chiara: togliere i fanghi di Bagnoli dall’accordo, fare un accordo vero per le bonifiche e le infrastrutture. Non portare i rifiuti farebbe risparmiare anche un sacco di soldi, che potrebbero essere utilizzati per gli interventi concreti, che siano la strada o le bonifiche».
A questo proposito è stata duramente criticato il comportamento dell’amministrazione comunale e della maggioranza. «Ma se in tutti questi mesi invece di arrovellarsi sui fanghi di Bagnoli, stando dietro a Sviluppo Italia e a Mascazzini, avessero lavorato seriamente al progetto della 398, alla ricerca di veri finanziamenti, alla messa in pratica di quanto era stato ottenuto in passato sulle bonifiche… non sarebbe stato meglio? no, si sono incaponiti su una questione, ritardando la soluzione dei problemi della città e del territorio, oltretutto danneggiandone l’immagine sul piano turistico e culturale».
Con questo spirito il Comitato ha stabilito di proseguire la lotta, attendere l’ammissione del referendum, vero strumento democratico, che consentirebbe di rimettere la questione sulla giusta strada della democrazia.