ANSELMI: NOVITA’ NELL’ACCORDO BAGNOLI-PIOMBINO
Abbiamo intervistato il Sindaco di Piombino Gianni Anselmi sulle future novità riguardo l’operazione dei Fanghi che da Bagnoli saranno trasferiti a Piombino. Leggiamo insieme l’intervista.
Questione fanghi: è già più di un mese che aspettiamo il nuovo progetto, c’è una data certa di quando sarà presentato? Quali sono le novità?
Stiamo facendo una discussione in modo molto produttivo con la Regione su questo argomento, come si è visto anche con il recente incontro con l’assessore Regionale Bramerini, e questo dimostra come il nostro atteggiamento sia stato “laico” rispetto all’attenzione che la città ci ha richiesto. Siamo quasi alla fine di ottobre, e non c’è stata una discussione finta sull’argomento, sono andato ovunque sia stato invitato e questo lo rivendico, se si da disponibilità a discutere lo si fa fino in fondo. Abbiamo ascoltato cittadini singoli e organizzati, partiti, associazioni, e abbiamo lavorato in sede istituzionale anche con la Regione che ha dato un impulso costruttivo a tutta la vicenda per realizzare una “Posizione Toscana” sulla questione.
Oggi abbiamo un accordo nettamente alleggerito dal punto di vista delle tensioni ambientali, e potremmo dire che questo accordo si è ridotto ad una “operazione portuale” della quale a terra rimane solo la SS 398, che è un aspetto vantaggioso per la città, che non sarà più fatta con i materiali di Bagnoli, ma con il CIC (conglomerato idraulico catalizzato ndr.) che l’azienda TAP inizierà a realizzare a partire dal 2009 e l’azienda non sarà coinvolta nella questione Bagnoli.
Chiederemo la possibilità di disporre di un finanziamento per un impianto di trattamento terre (vagliatura e lavaggio) che dovrà inserirsi a fianco dell’impianto di trattamento scorie (i cui lavori sono stati recentemente affidati), e che potrà essere utilizzato per fare le bonifiche di Piombino.
E poi quello che resta dell’accordo iniziale a terra è la bonifica di “Città futura” e “Poggio ai Venti”.
Abbiamo quindi un accordo molto più polarizzato, dove sono spariti gli stoccaggi all’aperto e sono spariti i trattamenti. Non un chilo del materiale che arriverebbe da Bagnoli se l’accordo andasse avanti sarà trattato sul nostro territorio e stoccato. Tutto sarà defluito direttamente in vasca.
Confermati i controlli, e date le garanzie sulle caratterizzazioni dei materiali, non vedo dove sia il problema su questa operazione.
Ci hanno chiesto perché prima il materiale veniva trattato e adesso non più? Perché se ora lo puoi mandare direttamente in vasca prima lo trattavi?
La risposta è che quel materiale andava trattato perché ciò che va sotto il manto stradale deve essere più pulito di quello che va direttamente in vasca. Il materiale per il sottofondo stradale deve rispondere a normative ambientali più restrittive, deve essere “migliore” di quello che va in vasca.
Il materiale caratterizzato a Bagnoli come non pericoloso, e caratterizzato come materiale al di sotto della colonna “B” – 10% del decreto legge 471/99, può andare direttamente nelle vasche di colmata, e questo lo attestano tutti gli scienziati che si sono occupati della materia, anche quelli citati da chi è contrario a questa operazione. Le garanzie rimangono, l’operazione a terra di fatto non esiste più, e rimane veramente come unico vero argomento quello del traffico marittimo delle “bettoline” nel canale.
E se cade il governo? L’operazione sarà fatta lo stesso?
L’operazione è stata proposta dal Ministero dell’Ambiente, e se un giorno arriva un comunicato che da Roma dice che l’operazione non sarà fatta più… è evidente che la cosa è stata sollecitata da Roma e non chiesta da noi, e anche per questo non ha una valenza strettamente locale.
L’operazione Bagnoli andrà avanti di pari passo alle bonifiche Lucchini?
La questione Lucchini e la questione Bagnoli non si escludono a vicenda: le bonifiche dell’ambito Lucchini possono andare avanti insieme a quella del materiale di Bagnoli, diventando così un operazione di sviluppo.
Dobbiamo essere certi di cosa è quel materiale Lucchini: una parte potrebbe essere recuperata nel ciclo siderurgico, una parte trasformata in CIC ed usata come sottofondo stradale per la SS398, e forse una parte andare in vasca, ma ad oggi noi ancora non lo sappiamo, e mi chiedo, se non lo sappiamo noi, come fa a saperlo chi dice che debba andare tutto in vasca. L’obbiettivo TAP rimane per noi centrale.
In caso di parere negativo della commissione sul Referendum proposto dal «Comitato No Fanghi» un eventuale ricorso al TAR può ritardare ulteriormente tutta l’operazione?
Io non avrei mai firmato un accordo prima di sapere se il referendum presentato sia o meno ammissibile. Se il quesito è ammissibile si fa il referendum, se non è ammissibile io mi atterrò al giudizio della commissione che è una commissione di garanzia e non una commissione politica.
Il regolamento comunale prevede le figure che costituiscono la commissione: Il presidente del consiglio, il segretario generale, il responsabile degli affari legali del comune, il difensore civico, Renzo Grassi che è il responsabile del Comune, Paolo Benesperi che è il responsabile del Comitato più Menicagli responsabile del servizio elettorale. La commissione farà un pronunciamento giuridico e non politico. Il consiglio comunale, come da statuto, prende atto dell’esito della commissione, che può ribaltare in caso di inammissibilità con la maggioranza di 2/3 e motivando la decisione. Se giuridicamente il referendum non è ammissibile ai sensi dell’ordinamento giuridico italiano io ne prendo atto, rispettando le leggi.
Il Comitato è stato utile per migliorare l’accordo?
Anche questa proposta di referendum presentata del Comitato, secondo me ci ha aiutato comunque a migliorare l’accordo, però devo dire che ad un certo punto poi bisogna farci carico di alcune responsabilità. L’utilità è giusta, in termini politici, di attivazione civica, di attenzione, ecc. Poi quando si prende atto del fatto che quell’attività produce dei risultati, bisogna, secondo me, riparametrare il proprio atteggiamento, qui invece questa rigidità fa pensare ad un operazione politica più che di merito e toglie credibilità al comitato.
La nuova bozza di programma quindi quando sarà distribuita?
Stiamo aspettando a distribuire la nuova bozza di programma, che sarà data ai cittadini quando avremmo raggiunto il punto ed una sintesi di tutti questi pezzi: non ci saranno gli stoccaggi, niente trattamenti, ecc. Ma io penso sarebbe importante aggiungere anche nell’accordo della ricerca scientifica, sull’inquinamento di suoli e fondali, per aprire la strada ad un lavoro di approfondimento scientifico sulla città di Piombino. L’accordo lo distribuiremo quando saremo giunti ad un nuovo prodotto definito per la larghissima parte.
A che punto siamo con le vasche piombinesi visto che nel 2009 massimo 2010 saranno operative quelle di Napoli?
Nell’ultimo comitato portuale la scorsa settimana è stata approvata la realizzazione dell’impermeabilizzazione dei sotto bacini uno e due e della vasca di sedimentazione (larga 850×180 m per una capacità di 1.500.00 m cubi). Qui a Piombino siamo avanti, a Napoli non prima di alcuni mesi sarà effettuato l’affidamento e lo stesso Nerli (presidente dell’Autorità Portuale di Napoli ndr.) dice che il trasferimento nelle vasche piombinesi significa anticipare consistentemente i tempi dello smantellamento della Colmata.