MICRO CRIMINALITA’ IN AUMENTO A PIOMBINO?
Con il tentativo di furto nella notte di sabato 10 novembre al centro giovani, con la vetrata del Bar andata completamente in frantumi ed altre finestre danneggiate, continuano a Piombino gli atti di micro criminalità che riguardano sempre più spesso beni di proprietà pubblica o di associazioni cittadine. Sull’argomento riportiamo un recente articolo di Giuseppe Trinchini apparso alcune settimane fa sulle pagine di «Toscana Oggi».
«Da qualche tempo a questa parte si stanno osservando in città veri e propri fenomeni di atti vandalici e furti con scasso ad opera di giovani, spesso giovanissimi ragazzi che la notte, invece di andare a dormire di buon ora ripassando le materie scolastiche del giorno successivo, organizzano veri e propri assalti alle strutture pubbliche o di associazioni della città. Solo per fare alcuni esempi degli ultimi recenti episodi di furti ed atti vandalici possiamo citare il furto al magazzino del Comitato Festeggiamenti, quello compiuto ai Giardini gestiti dalla Pro Loco, i recenti atti vandalici fatti al Liceo, l’assalto alla sede della Protezione Civile, eccetera, l’elenco sarebbe molto lungo, ma più della gravità delle azioni che fanno questi giovani, vorremmo riflettere sul perché lo fanno. Senza generalizzare, perché la maggioranza dei ragazzi e ragazze di Piombino non fanno parte di questa categoria di “giovani delinquenti”, da un pò di tempo a questa parte si nota nella popolazione in più “tenera età” comunque un malessere che prima non c’era.
Sarà o meno il segno dei tempi, ma il continuo anticipare i momenti importanti della vita (discoteca e fidanzato anche a dodici anni, uscite serali senza controllo anche in tenera età, senza contare la crescente multietnicità poco integrata della città con i suoi pregi ma anche i suoi difetti), e la mancanza di guide ed esempi (istituti scolastici, scuola di “partito” e oratori hanno ormai perso il loro ruolo primario, e cioè quello di educare) causano sempre più spesso in giovani la cui famiglia di origine è fragile e con pochi valori, situazioni esplosive.
E questi giovani “abbandonati” per strada da famiglia ed istituzioni, figli principalmente della nostra televisione bugiarda cosa fanno? Si annoiano. E la noia, in situazioni di degrado è sempre madre di stupidaggini. E allora via a spaccare, imbrattare, danneggiare e rubare, tra una sigaretta ed un’altra ed una birra, per passare la serata con l’emozione e di aver fatto qualcosa di nuovo e l’illusione di essere intoccabili. I danni fatti non sono un problema loro.
Prima o poi saranno presi, magari una ramanzina dalle forze dell’ordine e poi a casa, dove i genitori si
preoccuperanno di giustificare questi loro figli che “ingiustamente” sono stati “trattenuti male” dai Carabinieri, ma forse “sbirri” sarà il termine che più probabilmente useranno, invece di insegnare le buone maniere a questi delinquenti in erba.
Come al solito alla fine di tutta questa brutta storia a rimetterci è la città, perché i cittadini si sentono, e questo già da un pò di tempo, meno sicuri, e il mondo dell’associazionismo, sempre più sacrificato da un minore numero di persone che hanno voglia di donarsi al prossimo, e da contributi pubblici ormai ridotti all’osso, deve anche accollarsi le azioni di chi, con una bravata da dieci minuti, costringe più persone ad usare il proprio tempo libero per lavorare diverse ore tra denunce e verbali, compagnie di assicurazione, muratori, falegnami e ditte d’infissi invece che a lavorare per il bene di questa città e dei suoi residenti».
Giuseppe Trinchini