FANGHI:27 NOVEMBRE DECISIONE FINALE SUL REFERENDUM?
Il 27 novembre il Consiglio Comunale di Piombino dovrà prendere una delle più importanti decisioni a livello politico di tutto questo 2007, e cioè decidere se dare voce alle richieste di Referendum sull’arrivo dei fanghi di Bagnoli a Piombino, oppure negare la richiesta che, come ricorderanno i nostri lettori, era accompagnata da 4500 firme.
L’operazione Bagnoli, che nelle anticipazioni rilasciateci dallo stesso sindaco Anselmi non dovrebbe più riguardare la città, ma essere unicamente un operazione di tipo portuale, ad oggi, a circa un mese da quelle parole, non è ancora stata accompagnata da nessun atto formale, e quindi la scelta dei consiglieri comunali, di avviare o meno il referendum, si deve purtroppo basare ancora sull’accordo presentato a luglio, che a suo tempo fu criticato sia da membri della maggioranza che da quelli dell’opposizione.
Sarebbe stato opportuno che l’amministrazione comunale, prima di andare alla votazione, per evitare strumentalizzazioni da parte di chi non è d’accordo con l’operazione Bagnoli, avesse fornito per tempo ai consiglieri comunali l’allegato tecnico relativo al nuovo accordo. In tale ottica possono decadere, altrimenti, anche le motivazioni alla base della passata bocciatura del referendum da parte della commissione esaminatrice.
Riportiamo adesso integralmente il comunicato inviatoci dal Comitato “No Fanghi”.
«Martedì 27 novembre alle ore 9.30 si riunisce il Consiglio comunale di Piombino per discutere, la richiesta di referendum sul trasferimento dei rifiuti industriali di Bagnoli a Piombino formulata dal Comitato No Fanghi (raccolte oltre 4500 firme ad agosto).
I consiglieri comunali hanno il potere di dare la parola ai piombinesi perché si esprimano direttamente con il referendum consultivo su una questione di rilevante impatto sul territorio e sulla comunità locale, per l’arrivo a Piombino di oltre 2 milioni di mc di rifiuti contaminati della colmata di Bagnoli e dei sedimenti marini antistanti.
La commissione, non certo super partes per la sua composizione, ha formulato un giudizio tecnico contrario all’ammissibilità del referendum consultivo, perché la materia “non sarebbe di esclusivo interesse locale”.
La questione dell’interesse locale non regge: primo perché gli effetti dell’operazione ricadrebbero interamente sul contesto portuale e territoriale di Piombino; secondo perché c’è il precedente della centrale a carbone, per la quale pur essendo un progetto nazionale, fu concesso il referendum; terzo perché il progetto non risponde ad alcun interesse nazionale ed anzi si configura come uno spreco di denaro pubblico con il trasporto di ingenti quantità di materiale contaminato su così lunghe distanze.
Ora tocca al Consiglio comunale e ai singoli consiglieri riaffermare il valore della democrazia, ammettendo il referendum. Aldilà delle opinioni di ciascuno sull’operazione Bagnoli, sarebbe infatti molto grave che un Comune di larghe tradizioni democratiche come Piombino respingesse la richiesta di una consultazione popolare su una questione di importanza epocale per la città, come lo stesso sindaco ha più volte detto.
Per questo il Comitato ha consegnato a tutti i consiglieri comunali un appello a far prevalere il senso democratico sulle indicazioni di partito.
Nella lettera inviata ai consiglieri comunali il Comitato No Fanghi invita dunque ciascuno di loro, aldilà di ogni appartenenza politica e del giudizio di merito sull’operazione fanghi, ad accogliere la richiesta di referendum su una questione di importanza fondamentale per il futuro del nostro territorio e che non era contemplata in alcun programma elettorale.
La votazione sull’ammissibilità o meno del referendum rappresenta dunque un banco di prova per la politica democratica locale.
Infine il Comitato denuncia il silenzio nel quale si è voluta far cadere l’intera vicenda dei fanghi: tutto tace e non si sa più niente nemmeno di eventuali nuovi accordi, di cui nemmeno i rappresentanti istituzionali sembrano sapere ufficialmente qualcosa. Cosa si cela dietro il silenzio? La cittadinanza ha il diritto di sapere.
Per tutti questi motivi il Consiglio comunale ha la grande responsabilità politica di pronunciarsi o meno per la consultazione popolare.
Per questo il Comitato No Fanghi continua la sua mobilitazione contro il trasporto dei fanghi a Piombino, per la bonifica della nostra zona industriale e per il referendum e invita tutti i cittadini a manifestare il 27 novembre con un Sit In davanti il Palazzo comunale per fare sentire la voce della città che vuole decidere sul suo futuro».
Il Comitato No Fanghi