DIGITALE TERRESTRE, RAI E TASSA DI POSSESSO
Il digitale terrestre è il “nuovo” sistema di trasmissione di canali televisivi che utilizza il linguaggio digitale (lo stesso per intenderci dei computer, di internet e dei cellulari) come tecnica per garantire una maggiore e migliore diffusione del segnale televisivo.
In concreto il digitale terrestre permette, dove è attivo, di diffondere fino a cinque programmi TV, con canali audio e servizi interattivi aggiuntivi, contro un solo programma diffuso in analogico. Digitale terrestre significa anche migliore qualità video e audio ma anche contenuti locali specifici per ogni territorio. Tutto questo utilizzando stessa antenna e stesso apparecchio televisivo e senza pagare alcun tipo di abbonamento aggiuntivo.
A partire dal gennaio 2004 sono stai messi a disposizione nei punti vendita della grande distribuzione i decoder interattivi MHP (Multimedia Home Platform) che consentono l’accesso alle applicazioni interattive. Come il lettore ricorderà c’era anche un sostanzioso contributo statale sugli apparecchi e il business per questi prodotti (che oggi che è finito costano tutti meno dell’importo del contributo erogato dallo stato) fu molto interessante per le aziende che vendevano gli apparecchi.
Comunque a gennaio 2008, cioè quattro anni dopo, ancora gran parte di tutta la costa Toscana è ancora scoperta dal digitale terrestre della RAI (che passa in digitale dai classici 3 canali analogici a ben 7 canali). Per quanto riguarda il nostro territorio, e cioè la Val di Cornia, l’Elba e l’alta maremma, sono ancora integralmente scoperte dal digitale terrestre della Rai, mentre recentemente Mediaset e La 7 (e cioè aziende private) hanno provveduto a istallare i loro impianti per il digitale terrestre sul ripetitore principale di Piombino.
Il call center della Rai su precisa richiesta della nostra redazione ha confermato che non ci sono tempistiche di nessun tipo per ottemperare a questo vero e proprio disservizio, dando come termine ultimo d’istallazione dei ripetitori il dicembre del 2012, termine ultimo (prima era appunto il 2008) per la copertura del territorio e per il distacco delle frequenze analogiche.
Essendo il diritto all’informazione uno dei principali diritti costituzionali, la nostra redazione invita il presidente del Circondario e tutti i sindaci della Val di Cornia e Val di Pecora a fare tutte le pressioni del caso a chi di dovere, come recentemente hanno fatto anche per avere l’ADSL nei comuni minori, affinché venga sopperita in tempi certi questa grave lacuna di una azienda che, ricordiamo, percepisce praticamente in modo integrale anche la tassa di possesso per gli apparecchi televisivi (il così detto canone RAI) che anche i cittadini del nostro territorio versano ogni anno.