GLI AMBIENTALISTI VOGLIONO ADEGUARE LA SS AURELIA

Per la viabilità tirrenica è preferibile dal punto di vista economico e ambientale l’adeguamento in sede a “tipologia autostradale” della vecchia Aurelia piuttosto che la realizzazione, a fianco della Aurelia stessa, della prevista autostrada della Maremma (Cecina-Civitavecchia, ex Corridoio tirrenico Nord) il cui progetto va modificato sostanzialmente e sottoposto a una valutazione di impatto ambientale ordinaria e non sottoposto all’approvazione del CIPE secondo le procedure speciali della Legge Obiettivo.

Questa la proposta di WWF Italia, Italia Nostra, Comitato per la Bellezza, Legambiente, Movimento Ecologista, Asor Rosa per la Rete Toscana dei Comitati per la Difesa del Territorio contenuta in una lettera inviata al Presidente del Consiglio visto il confronto in corso nel tavolo interministeriale sul tema.

Dopo aver ricordato a Prodi che il progetto di autostrada viola gli indirizzi dell’Unione Europea in materia di reti stradali, riaffermati proprio durante la sua presidenza della Commissione, le associazioni ambientaliste osservano che contestazioni al progetto arrivano da autorevoli membri del Governo stesso.
Il Ministro ai beni culturali Rutelli mette fortemente in discussione il progetto preliminare presentato da SAT l’8 luglio 2005 che “andrà qualificato nel senso di ridurre al minimo l’incidenza sui valori paesaggistici e reso integralmente compatibile con le istanze di tutela” .

A questo si aggiunge il presidente della Commissione speciale di Valutazione di impatto ambientale Bruno Agricola che chiede una nuova Valutazione Impatto Ambientale su progetto definitivo.

Data l’incertezza del quadro ambientale ed economico-finanziario e la necessità di rivedere sostanzialmente 2/3 del tracciato del progetto preliminare il CIPE, secondo gli ambientalisti, non potrà approvare il progetto preliminare secondo le procedure speciali derivanti dalla Legge Obiettivo, che in questo caso appaiono del tutto inopportune e non funzionali anche agli stessi obiettivi di buon funzionamento dell’amministrazione pubblica.
Il progetto preliminare SAT infatti non è supportato da uno studio di fattibilità economico-finanziaria; non si garantiscono tariffe vicine agli standard nazionali e con una durata della concessione adeguata, anche per i limitatissimi flussi di traffico previsti nonostante l’assurda decisione di trasformare la SS1 Aurelia (che per 170 km è già a quattro corsie) in una pericolosissima arteria, che verrebbe denominata “Strada Parco”, con carreggiata di 10.50 metri nell’intero tratto tra Grosseto Sud e Civitavecchia, anche demolendo alcuni svincoli recentemente realizzati.

I firmatari quindi chiedono a Prodi che si ricorra alle procedure ordinarie di VIA (di cui al secondo correttivo del Codice dell’Ambiente D.Lgs. n. 152/2006), come già è avvenuto per l’esame del progetto della linea ad AV Torino-Lione .

Le importanti associazione ambientaliste italiane che insieme firmano la lettera sono contrarie all’Autostrada tirrenica e ritengono – per risolvere i problemi della viabilità litoranea a nord di Roma – sia preferibile, perché meno costoso e meno devastante dal punto di vista ambientale, l’ipotesi di sistemare, adeguandola alle esigenze del traffico, la Statale Aurelia, secondo quanto descritto nel progetto definitivo ANAS del 2001.

Scritto da il 17.1.2008. Registrato sotto ambiente/territorio. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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