BAGNOLI, I FANGHI NON CAMBIANO CON IL NUOVO DECRETO
«Per noi non cambia nulla. I parametri da rispettare per i sedimenti marini provenienti da Bagnoli rimangono gli stessi e sono quelli fissati dalla legge finanziaria del 2007, anno in cui è stato firmato l’accordo».
Il sindaco di Piombino Gianni Anselmi interviene a proposito dell’articolo di Marco Travaglio pubblicato sull’ultimo numero dell’Espresso, e conferma la non pericolosità dei materiali di colmata e dei sedimenti marini che saranno refluiti nelle vasche del porto di Piombino.
L’articolo di Travaglio rischia di creare un ulteriore momento di disinformazione e di dare adito ad allarmismi ingiustificati – dice il sindaco. «Per quanto ci riguarda, in sintonia con tutte le istituzioni toscane coinvolte nell’intesa, valgono i limiti fissati alla data di sottoscrizione dell’accordo, come previsto dagli artt. 996 e 997 della legge finanziaria 2007 secondo i quali nelle vasche non possono essere versati rifiuti pericolosi o tossici. E del resto i materiali caratterizzati a Bagnoli sono quelli e non cambieranno in funzione di decreti futuri. Per il rispetto di questo saranno attivati tutti i controlli necessari, già previsti nell’Accordo di Programma Quadro del 21 dicembre ».
E a questo proposito, il sindaco ha partecipato oggi a un primo incontro a Roma presso il ministero dello sviluppo economico, tra tecnici e funzionari del comune di Piombino, regione Toscana e ministero stesso, per impostare le linee del secondo accordo, relativo alle bonifiche a terra e allo sviluppo degli investimenti industriali. Una riunione che è servita a rassicurare in primo luogo sul fatto che l’impegno assunto verrà portato avanti con qualunque governo, indipendentemente dalla durata di quello attuale.
«Il lavoro continua – ha detto ancora il sindaco – e le strutture che lo dovranno seguire sono già sensibilizzate. Nei prossimi giorni verrà strutturata l’architettura del percorso, che si articolerà in vari tavoli: istituzionali, politici, partecipativi ecc. L’intenzione è quello di fare un lavoro di largo coinvolgimento della comunità insieme alle aziende interessate, unendo bonifica, ricerca scientifica e sviluppo industriale».
La seconda intesa, da definire entro i quattro mesi successivi alla firma del primo accordo, prevede la bonifica del Sito di interesse nazionale di Piombino, con la sua caratterizzazione in rapporto ai piani industriali delle aziende Lucchini, Tenaris, Arcelor Mittal. Prevista inoltre la messa in sicurezza della colmata di Piombino Nord, area di Colmata fino alla foce del Cornia.
AGGIORNAMENTO:
LEGAMBIENTE: «SFIDIAMO IL SINDACO SUI LIMITI AMMESSI»
Riportiamo il seguente intervento di Adriano Bruschi del circolo di Legambiente di Piombino.
«Il sindaco di Piombino Anselmi – commenta Adriano Bruschi – dice l’ennesima inesattezza, Marco Travaglio nel suo articolo sull’espresso di questa settimana ha ragione, non è vero che è: “fa disinformazione”.
Il decreto da lui citato che alza i limiti degli inquinanti nei fanghi di dragaggio dei fondali marini riguarda anche Piombino, eccome!
Anselmi nella sua prima risposta ad un giornale telematico cita l’articolo 14 dell’accordo (titolo: Norme applicabili) per dimostrare che anche per i sedimenti marini valgono i limiti della legge 152 del 2006.
Disinformazione la fa lui perché quell’articolo (a parte che è il numero 13) fa riferimento solo al trasporto dei fanghi e ai formulari previsti.
Ora assicura che materiali pericolosi non saranno comunque portati perché l’accordo è stato sottoscritto prima della legge e “valgono i limiti fissati alla data della sottoscrizione come previsto dagli articoli 996 e 997 della legge finanziaria 2007 secondo i quali nelle vasche non possono essere versati rifiuti pericolosi o tossici”.
Il problema è che quegli articoli della legge non fissano nessun limite e nel frattempo, con il decreto in questione, si stabiliscono proprio i limiti alla pericolosità e tossicità che sono anche 100.000 volte più elevati. Questo è il punto, prima del decreto in questione la prassi considerava pericoloso e tossico ciò che con il decreto non si considera più.
Prima del decreto non potevano essere refluiti in vasca senza trattamento ( tant’e’ che era previsto il trattamento ) ora invece, con questo decreto possono essere refluiti senza alcun trattamento. e cosi’, come con l’atranzina di Donat Cattin, si stabilisce per decreto che non sono piu’ ne’ pericolosi ne’ tossici.
Ovviamente i controlli di cui lui parla, per quanto accurati, avranno a riferimento i nuovi limiti che nel frattempo si sono cambiati per legge!!!!!!
Comunque sfidiamo il sindaco ad assicurare con un atto formale che non accetterà mai che nelle vasche del porto finiscano materiali che superano i limiti della legge 152 del 2006 tabella 1 allegato 5 parte quarta meno il 10%».