PARCHI: TERRANOSTRA GESTIRA’ PALAZZO GOWETT

Sarà una gestione temporanea, in attesa di un nuovo bando per l’affidamento, a garantire la continuità dell’apertura di Palazzo Gowett, l’ostello all’interno del Parco archeominerario di San Silvestro.

Ad occuparsi della struttura, fino al 31 dicembre 2008, sarà Terranostra Snc, società che ha già in concessione il ristorante Santa Barbara all’interno del parco. È questa la soluzione resa necessaria dopo la notifica di recessione dal contratto del gestore Franco Lodini, che interromperà il rapporto dal 31 gennaio 2008, ciò al fine di scongiurare la chiusura dell’ostello per la prossima stagione turistica che avrà inizio tra circa un mese e mezzo.

“Abbiamo attivato la difficile ricerca di un’impresa disposta a subentrare fino alla fine dell’anno. – spiega il presidente della Parchi Val di Cornia, Luca Sbrilli – Una ricerca sul territorio: sono state consultate le associazioni di categoria e alcuni imprenditori non solo locali, che hanno preso visione della struttura. Ma solo la società Terranostra ha formulato un’offerta formale, offrendo un canone di poco inferiore a quello applicato fino a oggi. La nuova gestione consentirà alla Parchi di predisporre entro breve tempo il bando di gara per l’affidamento della struttura e di assicurarsi un margine di tempo a garanzia che vada a buon fine. Ma anche di mantenere la continuità di apertura e dare risposta alle richieste di prenotazione che in questi mesi giungono alla Parchi”.

Sviluppi anche nel rapporto tra Parchi e Cave di Campiglia Spa: una nuova convenzione, che rivede e amplia quella in essere dal 2002. Il termine degli interventi sulla strada di cava e specifiche procedure di lavoro permetteranno di rendere di nuovo visitabile l’area più vicina alla cava, quella del pozzo minerario Walter, chiusa nell’estate del 2006 per garantire la sicurezza dei visitatori, dopo l’esplosione di una mina che investì una porzione di parco.

“Il sistema del Parco, in termini di aree visitabili, torna così alle condizioni del 2006. – sostiene Sbrilli – Inoltre, la società Cave metterà a disposizione due nuovi ambiti di estremo significato culturale, che ricadono nella sua proprietà. Il villaggio Etruscan Mines, un vero esempio di archeologia industriale dei primi del Novecento, e i Fornelli di Monte Rombolo, una rara testimonianza di ingegneria mineraria della cosiddetta coltivazione a imbuto”. “Due gioielli del distretto minerario di Campiglia che potranno essere visitabili al pubblico per la prima volta, dopo un’attenta progettazione e la successiva realizzazione dei percorsi di accesso. – aggiunge il presidente Luca Sbrilli – A partire dalla Rocca di San Silvestro attraverso la Via dei Manienti si raggiungerà il villaggio Etruscan Mines, mentre muovendo verso la Valle dei Lanzi si arriverà ai Fornelli. A breve questi due importanti elementi potranno aggiungersi al grande patrimonio minerario campigliese documentato dal Parco, aumentandone così l’offerta turistico-culturale”.

Palazzo Gowett.
Un moderno ostello nell’edificio che a inizio Novecento fu sede dell’amministrazione inglese delle miniere della Val di Cornia. Un luogo carico di suggestioni per una struttura interamente rinnovata: novantasei i posti letto, disposti in camere doppie e quadruple tutte dotate di bagno privato. Il palazzo, costruito nel 1901, deve il suo nome a Mr Ernest Gowett primo presidente della società mineraria inglese Etruscan Mines. Un edificio a pianta rettangolare su tre piani, che prima del restauro si presentava molto lesionato, privo di copertura e dei solai. Il restauro, avviato nel 2000 e terminato nel 2004, ha restituito alle facciate il rigore formale di un tempo, leggibile nell’impiego di fasce marcapiano in mattoni, dalla disposizione regolare delle finestre a sesto ribassato, riquadrate da cornici e ghiere in laterizi, e dall’uso di cornici angolari. Inoltre, il portale principale, raggiungibile attraverso una scalinata monumentale, che è inquadrato da una massiccia cornice in mattoni, decorata con motivi geometrici.

Villaggio Etruscan Mines.
Un’avventura imprenditoriale dei primi del Novecento. È quella della società Etruscan Copper Estate Mines Ltd che nacque a Londra nel 1900 per sfruttare le miniere di Campiglia Marittima. Alle pendici del Monte Rombolo sorse un vero e proprio villaggio, in una posizione panoramica che lo rendeva visibile dalle navi che trasportavano i ricchi imprenditori inglesi finanziatori della Società: impianti di lavorazione e di trattamento del minerale e numerose unità abitative. Ma già nel 1907 gli inglesi si erano arresi: gli impianti di laveria e arricchimento non riuscivano a selezionare i minerali utili. Del loro passaggio restano tracce evidenti e ricche di fascino: antiche mura in marmo bianco e in laterizio ricordano l’imponente impianto che si articolava su cinque terrazzamenti.
Fornelli di Monte Rombolo. Sconosciuti ai più, sono un rarissimo esempio di ingegneria mineraria di coltivazione a imbuto. Una tecnica a impatto visivo nullo, caratterizzata da gradoni concentrici che si riducono in diametro al diminuire della loro profondità. Nella parte centrale e più depressa, c’era una galleria orizzontale da cui il materiale veniva “spillato” per essere trasportato all’esterno e inviato, tramite una teleferica , a Piombino. I coni sono due, collegati dalla stessa galleria orizzontale, e venivano coltivati contemporaneamente.

Scritto da il 27.1.2008. Registrato sotto Economia. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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