PIOMBINO: ASA PERDE IL 30% DELL’ACQUA DI FALDA

A gentile richiesta pubblichiamo questo intervento di Giampiero Amerini di Alleanza Nazionale sulla gestione delle acque potabili da parte di ASA. A quando un analogo consiglio comunale sulla gestione dell’ATM?

«Nella riunione del consiglio comunale del 4 febbraio -commenta Amerini – sono stati affrontati due problemi di notevole importanza: il mattino l’attività estrattive nel comune di Campiglia, il pomeriggio i servizi idrici integrati e l’azienda ASA. Il problema relativo alle Cave di Campiglia è stato ampiamente discusso e ha avuto il giusto “risalto” sulla stampa locale. E’ stato fatto un buon lavoro di preparazione con articoli e comunicati vari, questo è vero, ma l’importanza che gli viene attribuita deriva soprattutto dalle divergenze che ha creato fra i partiti del centrosinistra. Il dibattito in consiglio, a dispetto di chi prevedeva scintille, è stato sereno, nei limiti delle regole civili, come lo ha definito il sindaco.

Diversa invece la discussione sui servizi idrici e sull’ASA. La riunione è iniziata con molto ritardo, per la solita mancanza del numero legale, il dibattito, a parte l’intervento di Alleanza Nazionale, è stato pressoché nullo. I consiglieri hanno abbandonato gradualmente la riunione, consapevoli che se non ci sono votazioni si può procedere anche senza numero legale: il sindaco ha tirato le conclusioni con la sala consiliare semideserta. Eppure si stava parlando di quello che tutti definiscono il bene primario, il bene acqua. Si stava discutendo di uno dei problemi più attuali per i cittadini di Piombino, il costo dell’acqua, che è uno dei più alti d’Italia. E anche degli errori nelle bollette, della difficoltà di contattare gli operatori, della lentezza con cui sono effettuate le riparazioni, delle perdite della condotta ormai definita un colabrodo e di altro ancora. Nella Val di Cornia, nel 2007, sono stati effettuati quasi duemila interventi di riparazioni sulle tubazioni.


Secondo i dati forniti dall’ASA circa il 25-30% dell’acqua viene persa nel corso della distribuzione. Nella Val di Cornia le perdite sono notevolmente superiori: anche se non ci sono dati esatti si parla di oltre il 40%, per non parlare poi, del costo delle riparazioni. Ci sono tratti di tubazioni dove, negli ultimi due anni, ci sono state effettuate anche due-tre riparazioni per ogni metro.

E’ evidente che, sostituire le tubazioni obsolete e effettuare le riparazioni tempestivamente, potrebbe comportare un risparmio di oltre il 20% sul costo dell’acqua, senza contare il danno alle falde artesiane. Se a questo aggiungiamo l’inefficienza dell’ASA, con tutti i problemi che quella società già aveva, e ha portato con se, quando è divenuta gestore unico di ATO 5 … non ci rimane che rimpiangere il vecchio carrozzone del CIGRI che, con tutti i suoi difetti, riusciva a fornirci l’acqua ad un costo di circa un terzo dell’attuale.

Ma questo i cittadini lo sanno bene, come sanno che i guai sono cominciati quando il comune ha lasciato la gestione diretta dell’acquedotto. Ora sono state fatte molte promesse dall’ASA: tubazioni nuove, investimenti nel settore delle fognature, riutilizzo delle acque, risparmi sui consumi e, con l’acquisizione di Cigriser, riparazioni tempestive. Ad essere sinceri ci crediamo poco, anche perché promettere è molto più facile che mantenere, ma …staremo a vedere, pronti come sempre a dare il nostro contributo per stimolare l’attuazione dei progetti».


Gruppo consiliare di Alleanza Nazionale
Il capogruppo

Giampiero Amerini

Scritto da il 6.2.2008. Registrato sotto ambiente/territorio. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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