RESPINTO DAL TRIBUNALE IL RICORSO DEI «NO FANGHI»
Il giudice Paola Caporali, della sezione distaccata del Tribunale di Piombino, ha respinto il ricorso presentato dal Comitato “No Fanghi”, contro la bocciatura del quesito sull’arrivo delle bettoline dalla colmata di Bagnoli e dai sedimenti dei fondali antistanti effettuato dal consiglio comunale di Piombino.
Il giudice le ha valutate inammissibili, ai sensi degli articoli 669 septies e 700 del Codice di procedura civile, e ritenuto l’azione infondata perché il quesito referendario non ricade nell’ambito delle materie di esclusiva competenza locale.
Sfumata, quindi, almeno ad oggi, la prospettiva per il Comitato di bloccare le lancette del cronoprogramma dei lavori previsti nell’accordo per gli interventi di bonifica negli ambiti marino-costieri di Piombino e Bagnoli-Coroglio, sottoscritto a Roma il 21 dicembre.
Appresa la notizia della bocciatura del ricorso avanzato, il Comitato No Fanghi valuterà la possibilità di un reclamo dopo aver letto le motivazioni della sentenza. «Ma è certo che andremo avanti in questa lotta contro il progetto fanghi e per la democrazia, rispetto ad un atteggiamento dell’Amministrazione comunale che la stessa Regione Toscana ha definito “politicamente insufficiente”. Non si può rifiutare a priori la partecipazione dei cittadini a scelte di tale importanza – continuano i “No Fanghi” – che mettono a repentaglio l’ambiente e l’economia di un territorio. Il referendum è uno strumento della democrazia, che deve essere praticata anche per altre vie, che a Piombino sembrano cancellate. Ora ci attende un lavoro di merito sui contenuti dell’accordo, per i quali sono possibili altri ricorsi al TAR e alla Corte dei conti».
I “No fanghi” chiedono anche di poter incontrare nuovamente a breve l’assessore regionale Bramerini per poter approfondire direttamente le problematiche emerse nelle corrispondenze emerse (di cui potete leggere la lettera integrale nel forum dedicato).
Il Comitato chiede inoltre prima dell’incontro con l’assessore di visionare le copie ufficiali sia dell’Accordo sia dei due Allegati che ne costituiscono parte integrante (Documento Tecnico Allegato e Cronoprogramma) e magari anche la copia della Gazzetta Ufficiale o del BURT dove sono stati pubblicati.