CAMPIGLIA E SUVERETO CONTRO LA CENTRALE A BIOMASSE
Riportiamo un comunicato congiunto di Silvia Velo Sindaco di Campiglia Marittima e Giampaolo Pioli Sindaco di Suvereto sulla proposta di centrale a Biomasse da 17 MW sul territorio dei loro comuni. Come avevamo accennato qualche giorno fa il parere dei due sindaci è negativo per la grandezza dell’impianto. E così l’unica centrale della Toscana da 20 MW si farà nella solita Piombino.
«La scelta di produrre energia elettrica e calore da fonti rinnovabili – inizia il comunicato congiunto dei due sindaci – è una scelta che ci trova assolutamente consenzienti. I Comuni e il Circondario, nel quadro della elaborazione in corso del nuovo Regolamento Urbanistico d’area, stanno regolamentando le possibilità di realizzare impianti di produzione pulita e rinnovabile. Il Regolamento Edilizio, approvato qualche mese fa dai nostri consigli comunali, incentiva in modo forte il risparmio energetico e la produzione di energie pulite.
Riteniamo perciò necessario che la realizzazione di nuovi impianti, soprattutto se di dimensioni industriali, non possa avvenire al di fuori degli strumenti di pianificazione territoriale e della destinazione d’uso e della funzione che questi assegnano alle varie aree. Ne è un esempio la richiesta, avanzata alla Provincia di Livorno, di autorizzazione alla costruzione di un impianto ad oli vegetali, in località “Cascina Amatello – Casalpiano”. La centrale, ubicata sul territorio del Comune di Campiglia M.ma, interessa anche, per parecchi Km il Comune di Suvereto, con il passaggio dell’elettrodotto interrato.
Non condividiamo questa scelta. Per più ragioni, di merito e di metodo:
1- La prima è che l’ubicazione prevista si colloca nel cuore di un territorio agricolo di grande pregio. Non si tratta di un impianto di piccole dimensioni. Capace di produrre 17,076 MW, si presenta come una grande installazione di tipo industriale del tutto incongrua rispetto al territorio. Consideriamo la difesa e la valorizzazione dell’agricoltura produttiva e del paesaggio agrario elemento fondamentale dell’economia del nostro territorio, fattore di grande attrazione turistica, componente essenziale della qualità della vita. Idea del resto sviluppata nel Piano Strutturale d’Area approvato nel 2007 e che sarà al centro delle norme del Regolamento Urbanistico.
2- Riteniamo che impianti di quel tipo debbano essere situati in aree adeguate, come le zone industriali o artigianali.
3- Il tema della produzione di energia da fonti rinnovabili è oggetto, proprio in questi mesi, di una grande attività di regolamentazione da parte degli enti competenti. La regione ha appena varato il Piano Energetico, del quale si attendono i documenti attuativi. Il Circondario sta lavorando al Regolamento Urbanistico che affronterà le stesse tematiche. Progetti del genere non possono vedere la luce che nel quadro normativo che ne scaturirà.
4- Non è accettabile che iniziative del genere vengano avviate senza un consultazione e concertazione preventive con i comuni interessati e che, come è avvenuto per Suvereto, l’amministrazione apprenda la cosa dai cittadini nei cui confronti è stata avviata procedura di esproprio.
Per questo – concludono i due sindaci – riteniamo necessario che tale operazione sia rivista, per evidente incompatibilità con la programmazione territoriale della Val di Cornia».