STOP ALLE CENTRALI GIGANTI A BIOMASSE IN VAL DI CORNIA
E’ questo il sunto di due comunicati di Rifondazione Comunista di Piombino e del Partito Socialista che rimarcano come centrali più grosse di 5 MW in Val di Cornia non sono compatibili con il nostro territorio e con il concetto di filiera corta (il combustibile che alimenta gli impianti deve provenire dal territorio circostante la centrale e non dal Venezuela o Brasile) tanto invocata dalla Regione Toscana. Leggiamoli insieme.
«Dopo che i buoi sono scappati dalle stalle (vedi centrale di Montegemoli nel comune di Piombino su cui non è stata pronunciata una sola parola contraria) – commenta il comunicato dell’esecutivo di zona di Rifondazione Comunista – i sindaci ora si preoccupano per la realizzazione di un’analoga centrale a biomasse nella piana di Cafaggio al confine tra due dei comuni comuni della Val di Cornia.sostenendo che si tratterebbe di un problema circondariale.
Rifondazione Comunista si è sempre opposta a queste centrali, a Piombino come a Campiglia e Suvereto perché, ben lungi dal rappresentare un’alternativa pulita e sostenibile alla produzione di energia da combustibili fossili, si configurano come un altro danno all’ambiente. E, nel caso del progetto di Cafaggio oltre al danno prodotto dalla “filiera lunga” (arriverebbe olio vegetale da paesi del terzo mondo con evidente assurdo spreco di materie prime, petrolio per trasporto e distruzione delle foreste) si aggiungerebbe il danno prodotto alla pregiata agricoltura locale perché quella centrale dovrebbe servire ad alimentare 10 ettari di serre per la produzione di fiori già autorizzate dal Comune di Campiglia con un impatto ambientale negativo per quanto riguarda anche l’acqua, il paesaggio e le infrastrutture.
Che fine faranno le produzioni ortofrutticole locali che tanto valore hanno dato all’economia agricola della Val di Cornia ? Ed è ora chiaro che il silenzio dei sindaci e del Circondario di fronte alla situazione di Montegemoli ha aperto la strada ad altri progetti dannosi per tutta la Val di Cornia che comunque devono essere bocciati con l’impegno di tutti i livelli istituzionali . Perché si è taciuto? Forse le cordate di imprenditori di montegemoli sono migliori di altre?
E, a proposito di filiera lunga o corta, – conclude il comunicato dell’esecutivo di zona di Rifondazione Comunista – anche sui fanghi di Bagnoli noi privilegiamo la filiera corta: i rifiuti di Bagnoli nel porto di Napoli, quelli della Lucchini nel porto di Piombino».
Ancora più espliciti i rappresentanti del Partito Socialista piombinese:
«Siamo stati i primi a sollevare il tema della centrale a biomasse in costruzione a Piombino, siamo quindi contenti che i Sindaci Velo e Pioli ed il Circondario abbiano detto di no a quella costruibile a Campiglia! Risulta però davvero strano che solo adesso che una centrale è già in costruzione a Montegemoli, dopo aver ricevuto l’autorizzazione dal Comune di Piombino e dalla Provincia di Livorno, il Circondario presieduto dal Sindaco di Piombino e la stessa Provincia si muovano per impedirne una nuova nel Comune di Campiglia. Perché a Piombino sì e a Campiglia no? Perché quando noi ponemmo la questione e l’iter poteva essere ancora bloccato nessuno, a cominciare dal Sindaco Anselmi, si mosse? Con quante voci parla il PD che esprime le massime cariche locali?
Allora apprendemmo dai giornali che il Comune di Piombino aveva concesso il terreno, senza che una benché minima discussione venisse fatta. E sempre dai giornali apprendemmo che l’autorizzazione della Provincia arrivò in sede tecnica pochi giorni prima che in Consiglio Provinciale se ne discutesse. Quello del Circondario, composto da Sindaci tutti del PD, appare allora come un provvedimento assolutamente ipocrita, elettoralistico e di facciata, buono solo per mostrare una falsa sensibilità ambientalista, ma assolutamente inutile perché a Montegemoli la centrale è già in costruzione!
Aggiungendo ulteriore inquinamento ad una realtà che su questo ha già pagato e paga il suo prezzo, creando una bassa e poco qualificata occupazione a regime, ponendo problemi di consumo dell’acqua potabile e di smaltimento di acque e fanghi reflui come ha opportunamente segnalato il Sindaco di Grosseto Bonifazi nel negare l’assenso ad una centrale analoga nel suo Comune, dove va a finire la famosa “diversificazione” su cui abbiamo basato il nostro programma locale di governo?»