NO FANGHI: BAGNOLI NON E’ PIU’ UN EMERGENZA
Il comitato NO Fanghi replica alle affermazioni del sindaco, e cerca di spiegare quali sono i problemi che, secondo i rappresentanti del comitato stesso, l’operazione continua ad avere. Leggiamolo insieme.
«Il Sindaco Anselmi – inizia il comunicato – non risponde alle domande del Comitato No Fanghi. Di tutto parla meno che dei rifiuti industriali di Bagnoli. Lo comprendiamo, perchè sarebbe costretto ad ammettere che i presupposti dell’accordo sono venuti meno.
E’ vero o no che l’intesa del 21 dicembre 07 prevedeva come condizione la stipula di un ulteriore accordo per Piombino entro 4 mesi e che i 4 mesi sono passati senza che ciò sia stato rispettato? E’ vero o no che il 15 Febbraio 2008 il Sindaco affermava: “Dal Ministero dello Sviluppo c’è la volontà di rispettare i tempi definendo il nuovo accordo entro la fine di marzo”. E vero o no che il 7 Marzo 2008 lo stesso Sindaco affermava a proposito dello stesso argomento: “Al massimo entro il 10 aprile, cioè prima delle elezioni”. E’ vero o no che il 2 Aprile 2008 il Sindaco diceva: “Comunque, anche se non firmiamo prima delle elezioni l’accordo…”.
E’ vero o no che sono venuti meno i presupposti dell’emergenza di Bagnoli sui quali si fonda l’architettura dell’intero progetto? Il Sindaco sicuramente era a conoscenza dell’ordinanza del Presidente del Consiglio del 1° febbraio che dichiarava la cessazione dell’emergenza. Perché non l’ha resa nota? Risponda precisamente a queste domande.
Chiarisca una volta per tutte le ragioni per le quali a luglio 2007 era pronto a firmare un accordo che prevedeva -a partire dallo scorso autunno- di stoccare e trattare a Piombino 2,6 milioni di mc. di fanghi (tra cui oltre 500.000 pericolosi) senza sapere come e dove farlo.
Se questo scenario è stato cancellato lo si deve prima di tutto alla reazione dei cittadini di Piombino e al Comitato No Fanghi. Essi hanno subito ben compreso che dietro quell’intesa si nascondeva un pericolo grave per le già precarie nostre condizioni ambientali e per il futuro dello sviluppo del porto.
Restano invece attuali, come lo erano prima dell’accordo, i problemi della bonifica dei territori inquinati, dello sviluppo del porto, del risanamento delle industrie, della realizzazione della strada per il porto, della riqualificazione urbanistica. Temi che hanno una loro urgenza a prescindere dall’arrivo dei rifiuti di Bagnoli per i quali devono essere stanziate le risorse finanziarie necessarie con la necessaria trasparenza, senza scambi o operazioni sbagliate. La colmata di Bagnoli deve restare a Napoli per le esigenze del porto di Napoli e a Piombino servono risorse per le bonifiche, le infrastrutture e lo sviluppo del porto.
Questa è la realtà con la quale il Comune deve confrontarsi, con serietà e competenza e senza tatticismi politici. Cosa pensa la Regione di tutto questo?
Infine poniamo un’ ulteriore domanda – conclude il comunicato – e questa volta non solo al Sindaco di Piombino. E’ vero o no che l’autorizzazione alla firma dell’accordo fu data con un odg del Consiglio comunale che vincolava la firma al presupposto di un secondo accordo, da stipulare entro 4 mesi dal primo, per risolvere i problemi legati alle bonifiche a terra delle aree industriali? Visto che questa condizione non si è verificata cosa dicono i firmatari dell’odg e cioè PD, Gruppo Misto, SD, Verdi, AN?»