PIOMBINO: COMUNE E MASSONERIA, LE CRITICHE DI RIFONDAZIONE
Il gruppo Consiliare di Rifondazione comunista di Piombino critica fortemente il patrocinio che è stato dato dal comune di Piombino ad un convegno organizzato da una loggia massonica. Leggiamo insieme integralmente.
«Si è svolto sabato scorso all’Hotel Centrale – inizia il comunicato di Rifondazione Comunista – un convegno organizzato da una loggia massonica con il patrocinio del Comune di Piombino e l’intervento del sindaco Anselmi. Ci chiediamo se è corretto che il Comune patrocini e sostenga l’iniziativa di una associazione massonica, quando lo statuto stabilisce al contrario la trasparenza delle scelte. A noi sembra un fatto grave, che riguarda il modo di intendere la vita pubblica e il governo della città, come del resto si è già manifestato nel recente passato.
Negli anni scorsi il Comune di Piombino è stato al centro di una polemica nazionale proprio perché si tentò di sopprimere l’articolo dello Statuto comunale riguardante l’obbligo degli eletti di rendere pubblica l’eventuale appartenenza a logge o ad altre associazioni. Allora dovette intervenire Piero Fassino per consigliare ai solerti amministratori locali di lasciare tutto com’era. Oggi con questa iniziativa si riapre il discorso sul rapporto tra l’amministrazione comunale e la massoneria piombinese.
La massoneria è una associazione di persone legate da reciproci interessi. Essa ha certamente una sua storia ed ha svolto un ruolo in vari passaggi della storia d’Italia, ma un Comune deve privilegiare sopra ogni altra cosa la trasparenza e l’interesse collettivo sopra quello particolare. Non ci spieghiamo dunque questa scelta di sostenere, per di più all’insaputa del Consiglio comunale, il convegno sugli anni ’50 promosso dalla Provincia massonica di Piombino.
Ci sono esigenze di chiarezza e di trasparenza – conclude rifondazione – che impongono a chi guida il Comune di dire che cosa pensa dei rapporti tra politica e massoneria, affinché non si formino gruppi di pressione politica che, anche a causa della crisi dei partiti, possano orientare le scelte pubbliche a proprio vantaggio e interesse. Attendiamo fiduciosi, ma con poche speranze, da questa Amministrazione un cenno di chiarezza e di trasparenza».