AMERINI: GRAVE ERRORE IL PORTO A POGGIO BATTERIA
Il capogruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio comunale a Piombino, Giampiero Amerini pone seri dubbi sulla fattibilità, utilità e costi del progetto di porto turistico per grandi Yachts a Poggio Batteria. Leggiamo insieme il suo intervento.
«Il porto turistico si farà a Poggio Batteria, ormai sembra questa la scelta. Il perché di questa scelta – si chiede il rappresentante di AN – almeno ufficialmente, non riusciamo a capirlo. L’architetto Viviani ha lasciato capire, in modo abbastanza chiaro, che Poggio Batteria è la soluzione migliore, senza però portare argomenti validi per dimostrarlo, almeno a nostro giudizio. I vantaggi elencati, come la presenza di alti fondali e la vicinanza alla città, non ci sembrano affatto positivi. Di fronte a Poggio Batteria ci sono fondali di oltre venti metri, costruirci una diga non è impresa facile, senza pensare ai costi e alla pietra necessaria. Mancano, inoltre, gli spazi a terra per le strutture, i parcheggi e i servizi necessari.
La realizzazione dell’opera, a partire dalla viabilità, sarà tutta estremamente costosa. C’è infine il problema più importante che è quello della sicurezza: i panfili, perchè di questi si tratterà, quando arriveranno all’uscita si troveranno di fronte il traffico delle navi da e verso il porto commerciale, un traffico che secondo le previsioni di sviluppo previste non sarà poca cosa. Ci saranno solo panfili, o comunque barche di lusso da 16 a 40 metri e oltre, perché il costo dei posti sarà così alto che solo pochi potranno accedervi. Un porto per pochi, che non risponderà alle esigenze dei Piombinesi; un porto “riservato”, lontano dalle piccole barche “noiose” dei cittadini modesti; un porto dove non si vogliono i rumori di un cantiere nautico e dove non si vogliono i pescatori con i loro pescherecci. Forse sono proprio questi i motivi, non detti, che spingono a questa scelta.
Una scelta, che ormai sembra certa, fatta senza pensare neppure all’impatto ambientale, che sarà sicuramente superiore rispetto a quello alla Foce del Cornia. Non regge neppure il discorso delle indicazioni contrarie della Regione a nuovi porti scavati nella sabbia. A Est della Chiusa di Pontedoro, dove si prevede il cantiere nautico e l’approdo, definito di servizio, non c’è forse la sabbia?
Rimane, poi, da trovare una soluzione per i pescherecci e per un mercato ittico che si possa definire tale. Scartato quindi, per i motivi già accennati, Poggio Batteria, e visto che non si vuole andare verso la Foce del Cornia, rimane difficile capire come si pensa di risolvere il problema della pesca. Ma, forse, si tratta di un problema ritenuto secondario. Le perplessità, in merito a queste scelte, ci sono e non sono poche. Il nostro parere definitivo, comunque, lo daremo quando avremo esaminato con attenzione la relativa documentazione.