WWF: CERTIFICAZIONE ENERGETICA IN OGNI EDIFICIO

Il WWF Italia ha espresso la sua ferma opposizione all’emendamento presentato dal Governo al DL 112/08 (“Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”), nella parte in cui abroga alcuni commi del Decreto legislativo 192/05 (di recepimento della Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia).

In una lettera inviata ai capigruppo della Camera dei Deputati il WWF chiede la cancellazione dell’emendamento e sottolinea le ripercussioni negative che avrà sull’efficientamento degli edifici in Italia l’abrogazione delle norme che rendono obbligatorio l’attestato di certificazione energetica negli atti di compravendita o locazione degli edifici esistenti. Il WWF da anni sostiene e ribadisce la necessità della certificazione energetica quale strumento cardine per poter conseguire i massimi livelli di efficienza energetica nel parco edilizio, e auspica la diffusione capillare e obbligatoria di questo strumento.

Per il WWF, da sempre, conoscere con certezza quanto consumano gli edifici (kWh/m2 anno) è un elemento imprescindibile per effettuare corretti interventi di efficientamento degli edifici stessi che, notoriamente, costituiscono veri e propri “colabrodo energetici”, con consumi che in Italia superano mediamente i 150 kWh/m2 anno, quando una edificio in classe A ne consuma meno di 30 kWh/m2 anno. E il settore residenziale è oggi responsabile di circa il 30% dei consumi energetici del nostro Paese. Per il WWF la certificazione energetica deve diventare una sorta di carta di identità per ogni edificio, come richiesto anche dall’Unione Europea, perché ogni cittadino, al momento dell’acquisto di un appartamento, deve sapere quanto consumerà la sua nuova casa. E lo stesso discorso potrebbe essere applicato per un affittuario: una casa efficiente è una casa che consuma poco, e che fa risparmiare sulle bollette energetiche. Infine, la certificazione energetica rappresenta anche l’unico strumento concreto e oggettivo per poter rilasciare, con cognizione di causa, tutti gli incentivi volti a premiare gli interventi di efficientamento, come quelli previsti dalle ultime leggi finanziarie.

L’efficienza degli edifici è uno dei pochi atti di taglio delle emissioni di CO2 attuati in questi anni dal nostro Governo, e sarebbe assurdo demolire anche quel poco che si è fatto.
Il WWF chiede quindi con forza che l’emendamento in questione sia ritirato e che le normative comunitarie e nazionali (di recepimento) in materia di certificazione energetica degli edifici siano rispettate nel modo più ferreo.
Per contrastare questa iniziativa legislativa, negativa e controcorrente rispetto all’Europa, il WWF si rivolgerà anche alle realtà imprenditoriali e di settore che da anni lavorano per rendere concreta in Italia l’efficienza energetica.

BREVE EX-CURSUS NORMATIVO

L’Italia si era dotata già nel 1991 di una legge (legge 10/91, appunto) in cui si chiedeva che tutti gli edifici avessero una propria certificazione energetica. Purtroppo questa legge non fu mai accompagnata dal decreto attuativo che la rendesse effettivamente operativa.
Solo di recente con il D.Lgs 19 agosto 2005, n. 192 e il D.Lgs 29 dicembre 2006, n. 311 varate in Italia per ottemperare alla normativa comunitaria (Direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico nell’edilizia), si era finalmente giunti a sanare, almeno in parte, l’enorme ritardo accumulato.

A tale proposito giova rammentare che il DLgs 311/06 prevedeva che:

§ dal 1 luglio 2007 sarebbe dovuto scattare l’obbligo di certificazione energetica in caso di compravendita di immobili con superfici superiori ai 1000 mq;
§ dal 1 luglio 2008 che l’obbligo della certificazione energetica fosse esteso agli edifici inferiori a 1000 mq;
§ dal 1 luglio 2009 la certificazione energetica sarebbe dovuta divenire obbligatoria anche per la compravendita del singolo appartamento.

OGGI

§ L’abrogazione dei commi 3 e 4 dell’articolo 6 del decreto legislativo 192/05, previsti dall’emendamento firmato dal Governo lo scorso 10 luglio, comporterebbe l’eliminazione dell’obbligo, negli atti di compravendita o locazione di edifici, di mettere a disposizione del compratore o del conduttore l’attestato di certificazione energetica.
§ L’abrogazione dei commi 8 e 9 dell’articolo 15 del decreto legislativo 192/05 eliminerebbe la nullità dell’atto di compravendita o locazione in caso di mancata presentazione del certificato.

L’emendamento del Governo contrasta quindi innanzitutto con le finalità della Direttiva europea 2002/91/CE, che all’Art. 7 sancisce che “Gli Stati membri provvedono a che, in fase di costruzione, compravendita o locazione di un edificio, l’attestato di certificazione energetica sia messo a disposizione del proprietario o che questi lo metta a disposizione del futuro acquirente o locatario, a seconda dei casi.”
L’emendamento governativo appare peraltro in netto contrasto anche con quanto disposto dal recente (e condivisibile) Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n.115 in attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE. Pubblicato sulla GU n. 154 del 3-7-2008 .

Scritto da il 23.7.2008. Registrato sotto ambiente/territorio. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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