ASA, 80 MILIONI DI DEBITI E CONSENSO DEI CITTADINI A PICCO
E così, dopo che quasi l’87% dei clienti della Val di Cornia (cittadini proprietari) di ASA si dimostrano scontenti dell’operato della società per gli elevati costi dell’acqua che questa richiede, e quasi il 65% di questi vorrebbero tornare alla gestione comunale degli acquedotti (fonte sondaggio CorriereEtrusco.it) il consigliere comunale piombinese di AN Giampiero Amerini ci informa anche che la società ha attualmente debiti consolidati per circa 80 milioni di euro.
«Nella riunione congiunta della II Commissione Dipartimentale e dei capigruppo, con la partecipazione dei dirigenti ASA – inizia Giampiero Amerini capogruppo di AN in consiglio comunale a Piombino – tenutasi il 1 luglio scorso, è emerso che la società, oltre agli altri già noti, ha un debito scaduto verso i fornitori di circa 17 milioni di euro. Questa cifra, che il vecchio consiglio d’amministrazione di ASA si era “dimenticato” di divulgare, porta i debiti conosciuti della società ad oltre 80 milioni di euro.
Debiti conosciuti, perché alla precisa richiesta di specificare a quando ammonta quello verso fornitori e altri non ancora scaduto, gli amministratori, fingendosi offesi, hanno preferito non rispondere.
L’altra novità, emersa nella riunione, è che la famosa posticipazione del 30% dei canoni, che ASA paga agli enti locali che le hanno affidato il servizio acquedotto, è stata portata fino al 2026. Un prestito, in sedici anni, di ben 32 milioni di euro che i comuni, o meglio i cittadini, fanno ad ASA. Questo a favore di una società che applica le tariffe più alte d’Italia! Certo, come rappresentante dei cittadini e portavoce delle loro lamentele, ho detto chiaramente che gli amministratori di ASA hanno dimostrato di non essere stati capaci a gestire la società. Cosa si aspettavano un elogio per avere portato la società in una situazione così disastrosa? O forse l’elogio se lo aspettavano per avere il record delle tariffe più alte?
Ho anche affermato, e lo confermo – insiste Amerini – che per il bene dei cittadini i comuni non dovrebbero aiutare ASA: dovrebbero farla chiudere (fallire) … e poi tornare al vecchio sistema degli acquedotti comunali.
Il nuovo consiglio d’amministrazione e il nuovo presidente sono stati nominati il 2 luglio: è composto, come il precedente, da tre membri di cui due di nomina dell’azionista privato (40%) e uno, con le funzioni di presidente, di nomina della parte pubblica (60%). E’ abbastanza anomalo che l’azionista minoritario, tra l’altro privato, abbia la maggioranza nel consiglio d’amministrazione di una società pubblica. E’, invece, sconcertante che i sindaci dei comuni compresi in ATO 5 abbiano accettato, e continuino ad accettare, una anomalia simile.
Sinceramente viene da chiedersi se fanno veramente gli interessi dei cittadini che li hanno eletti come loro rappresentanti».
Amerini chiede quindi al Sindaco di Piombino, di comunicare l’esatto ammontare dei debiti di ASA, in modo che i cittadini sappiano finalmente la verità su questa società. Amerini desidera anche sapere quale azione intende il sindaco fare per modificare l’anomalia della nomina degli amministratori, e chiede infine di essere informato sulle iniziative che intende promuovere, e se intende promuoverle, per impedire un ulteriore aumento delle tariffe di ASA.