AN: ADDIO ASIU, FARAI LA FINE DEL CIGRI CON L’ASA
Nel più “assordante” silenzio il prossimo 6 agosto l’ASIU (l’azienda che raccoglie i rifiuti in Val di Cornia) sarà ceduta all’ATO costa Toscana. E’ questa la denuncia di Gampiero Amerini di AN che teme che questo significhi per l’azienda il rischio di fare la stessa fine che ha fatto il Cigri quando si è trasformato in ASA. Tariffe raddoppiate e servizi dimezzati.
«Nella riunione del prossimo consiglio comunale, fissata per il 6 di agosto – inizia Amerini – all’O.d.G. c’è anche l’approvazione della convenzione e dello statuto della Comunità d’Ambito Toscana Costa. Si tratta della costituzione di un Consorzio denominato “ATO Costa”, per la gestione integrata dei rifiuti urbani “secondo criteri di efficacia, efficienza ed economicità” (?). Tradotto vuol dire che Asiu farà la fine del Cigri e dell’USL Val di Cornia, con le conseguenze che tutti conosciamo. C’e rimasto solo l’Asiu a Piombino, che tutto sommato funziona e ci fornisce un servizio accettabile a costi buoni: con questa operazione i nostri amministratori ci “vendono” anche quella.
La parola “vendono” forse non è appropriata perché, in effetti, la regalano, in cambio di un forte peggioramento del servizio e un raddoppio (speriamo che basti) delle tariffe: la regalano a una logica di partito imposta dall’alto, dalle stanze dei bottoni regionali, senza neppure avere la forza di abbozzare una minima protesta.
Con la fine di Asiu a Piombino non rimane nulla – continua Amerini.
Rimane solo una città inquinata piena di polvere: una città in perenne lotta con l’industria, ora travestita da agnello, che si prende tutto, anche quello faticosamente conquistato in passato, come Città Futura, e non da il giusto ritorno ai cittadini.
Abbiamo ceduto, e continuiamo a cedere il nostro territorio, le nostre società, le nostre risorse e la nostra salute per agevolare altri, vicini e lontani. Eravamo riusciti, finalmente, ad avere il progetto di una viabilità che risolveva il problema, caotico e anche drammatico, dell’accesso alla città (il braccio della 398 che arrivava in Viale della Resistenza), ora anche quello è sparito, ceduto alla fabbrica in cambio di posti di lavoro … per cittadini d’altri paesi.
Ci rimane solo l’orgoglio, ferito, spesso anche calpestato – conclude Amerini.
Possiamo dire no all’ATO Costa e tenerci la nostra Asiu? Certo che possiamo! Possiamo anche riprenderci il nostro acquedotto, basta volerlo. Per fare questo, però, si deve rinunciare ad alcune aspirazioni, a qualche incarico importante. Ma questo è solo utopia, e comunque non è il caso dei nostri amministratori. Qualcuno in passato l’ha fatto … è stato “scaricato”.
Noi di Alleanza Nazionale diremo no a questo ulteriore danno che, con la costituzione di ATO Costa, sarà arrecato ai cittadini. Purtroppo siamo pochi, non possiamo impedirlo, ma chissà … la speranza è l’ultima a morire».