RIFIUTI: ADDIO ASIU, NASCE L’ATO COSTA TOSCANA
E così, come anticipato qualche giorno fa, dalle ceneri dell’ASIU (l’azienda raccolta rifiuti della Val di Cornia) nasce l’ATO Costa Toscana. Speriamo solo che il nuovo consorzio che raccoglie tutti i comuni delle provincie di Massa-Carrara, Lucca, Pisa e Livorno non segua le stesse “gesta eroiche” della sua controparte ASA che gestisce gli acquedotti. Quello che impressiona è come al solito la inesistente informazione per i cittadini che da un giorno ad un altro si vedono “cadere dall’alto” scelte dei quali non sono minimamente, ne partecipi, ne a conoscenza.
La Regione Toscana ha infatti inviato verso la metà di luglio 287 lettere raccomandate – una per ciascun Comune toscano – per sollecitare la costituzione delle nuove Comunità di ambito per la gestione dei rifiuti, i tre Ato Toscana Centro, Toscana Costa e Toscana Sud, previsti dalla legge regionale 61/2007. Dato che entro i termini fissati per legge, la scadenza era lo scorso 29 maggio, le nuove Comunità di ambito non sono state insediate, la Giunta regionale ha deciso di procedere con lettere di diffida. Se al prossimo 30 settembre i nuovi Ato non saranno stati tutti insediati, seguirà la nomina di un commissario regionale che procederà al posto dei Comuni.
Una «cura dimagrante» che non sarà indolore: ogni Ato rifiuti ha in media circa 11 poltrone che moltiplicate per le 10 province fanno 110 incarichi. Riducendoli a tre, come dice la legge, rimarranno al massimo una trentina di poltrone pubbliche.
COSA PREVEDE LA LEGGE
La legge 61/2007 prevede lo scioglimento degli attuali 10 Ato (uno per ciascuna Provincia) e la nascita delle tre nuove realtà (Toscana Centro per le Province di Firenze, Prato e Pistoia; Toscana Costa per le Province di Livorno, Lucca, Pisa e Massa-Carrara; Toscana Sud per le Province di Siena, Grosseto e Arezzo), istituite per superare la frammentazione della gestione, con il compito principale di affidare il servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti ma anche quello di definire la tariffa ed assegnare ai gestori i finanziamenti pubblici quando disponibili.
La nascita dei nuovi Ato è un elemento centrale della nuova legge 61, senza la quale rischia di restare bloccata la realizzazione degli impianti previsti dai Piani straordinari, indispensabili per colmare la carenza infrastrutturale della Toscana ed evitare future situazioni critiche.
Il testo (comma 5, articolo 30 della 61/2007) norma anche le procedure in caso di inadempienza, l’invio di lettere di diffida ai Comuni che non hanno rispettato i tempi previsti e, come ultima soluzione, la nomina di commissari regionali, che avranno il compito di far nascere i consorzi tra Comuni funzionali alla costituzione dei nuovi Ato, sottoscrivere l’atto costitutivo delle nuove Comunità di ambito, convocare l’assemble a per la nomina del nuovo presidente e del consiglio di amministrazione, svolgere tutte quelle funzioni e quelle attività necessarie per l’affidamento dei servizi. Gli oneri derivanti dalla loro attività saranno completamente a carico dei soggetti sostituiti.