ADDIO SISS, FINE DELLA SPECIALZZAZIONE PER l’INSEGNAMENTO SECONDARIO

Importante notizia per tutti i neolaureati interessati ad intraprendere i corsi SISS (le scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario). Non sarà attivato il X Ciclo (anno scolastico 2008-09). Gli 11mila specializzandi del IX ciclo potranno accedere alle graduatorie riservate, anche se in coda.
Riportiamo in proposito un articolo tratto da “La tecnica della scuola” del 17 settembre 2009.

«Lo ha detto il ministro Gelmini durante un question time alla Camera: così poniamo fine al paradosso di corsi destinati a sboccare nel nulla. Con un emendamento al dl 137 gli 11 mila specializzandi del nono ciclo potranno invece inserirsi. Ma in coda: protesta l’Anief che il 2 ottobre manifesterà a Roma.
Stop alle Ssis (le scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario), ma gli oltre 11 mila specializzandi del nono ciclo sono “salvi”: potranno accedere alle graduatorie riservate, anche se in coda. A dare notizia dell’intendimento del Governo è stato il primo responsabile del dicastero, Mariastella Gelmini, rispondendo il 17 settembre ad un’interrogazione posta dagli on. Cicchitto, Bocchino, Baldelli e Caldoro (Pdl).
In linea con quanto dichiarato nei mesi scorsi, il Ministro ha detto che a partire dall’anno scolastico in corso, 2008-2009, si bloccheranno tutte le procedure per l’accesso alle varie Ssis allo scopo di porre così “fine al paradosso di corsi destinati a sboccare nel nulla”.

A sorpresa, sempre rispetto a quanto dichiarato nelle precedenti audizioni parlamentari, il Ministro ha invece assicurato che, attraverso un suo prossimo emendamento del dl 137 (che dopo il parere della commissione Cultura alla Camera approderà in aula dal 29 settembre per la discussione generale), “coloro che supereranno gli esami del nono ciclo delle Ssis e dei corsi biennali di secondo livello ad indirizzo didattico potranno iscriversi alle graduatorie ad esaurimento”.
Gelmini ha spiegato i motivi che, con il decreto-legge n. 112 del 2008, hanno indotto il Ministero a prendere questa decisione: “il precedente Governo – ha ricordato il Ministro del Miur – con una norma inserita nella legge finanziaria 2007, ha trasformato, con decorrenza 1 gennaio 2007, le graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento. Ciò nonostante, ha ritenuto di autorizzare, comunque, tanto i corsi relativi al nono ciclo delle Ssis, quanto i corsi biennali presso gli istituti di alta formazione artistica e musicale. Come dire – ha continuato Gelmini – si è dato con la mano sinistra il via libera ad un treno destinato a fermarsi davanti ad un muro costruito con la mano destra. Inoltre, la legge finanziaria 2008 ha abrogato l’articolo 5 della legge 28 marzo 2003, n. 53, facendo venir meno il valore abilitante della laurea in scienza della formazione primaria, su cui confidavano gli iscritti”.

“Credo che lo Stato – ha proseguito il Ministro – non possa far pagare tali incertezze a centinaia di laureandi e laureati, che si vedono costretti ad impegnare anni del loro tempo e migliaia di euro inutilmente. Al fine di ovviare alla situazione che si è venuta a determinare, nel decreto-legge attualmente all’esame dell’Aula della Camera, ho voluto una norma con la quale è stato nuovamente riconosciuto il valore abilitante della laurea in scienza della formazione, sanando anche la posizione di coloro i quali si sono laureati dopo l’entrata in vigore della norma contenuta nella precedente finanziaria”.
“Al fine di garantire adeguata tutela alla legittima aspettativa di coloro che supereranno gli esami del nono ciclo delle Ssis e dei corsi biennali di secondo livello ad indirizzo didattico, organizzati da conservatori e accademie – ha annunciato Gelmini – presenterò un emendamento al dl che l’Aula di Montecitorio inizia oggi ad esaminare”.

Le rassicurazione non sono bastate placare le proteste delle associazioni degli specializzandi: “chiediamo un’immediata e doverosa rettifica da parte del ministro Gelmini – ha commentato Marcello Pacifico, il presidente Anief – l’Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione – perché i docenti devono essere inseriti a pieno titolo e non in coda alla graduatorie ad esaurimento”.
In serata il Miur ha infatti emesso una nota nella quale si specifica che “questi docenti potranno essere inseriti a domanda nella graduatoria ad esaurimento in coda a coloro che risultano già inclusi”. Il loro inserimento nelle graduatorie comporterà, quindi, non un’inclusione alla pari degli altri già inseriti ma la possibilità di puntare al ruolo solo una volta esauriti gli attuali aspiranti.

L’Anief ha così confermato la manifestazione a Roma del 2 ottobre, iniazialmente organizzata per risolvere lo sbarramento delle ex graduatorie permanenti. “L’essere inseriti in coda – incalza Pacifico – ovvero in una quarta fascia ratificherebbe la situazione esistente, essendo gli aspiranti inseriti già nella seconda fascia delle graduatorie d’istituto: in quella fascia che è dopo la prima e dove sono inseriti coloro che si ritrovano nella terza fascia delle graduatorie ad esaurimento. Non c’è bisogno – conclude il presidente dell’associazione – di una norma di legge per metterli in coda, basta un atto amministrativo come si è fatto per alcuni insegnanti di sostegno quest’anno scolastico. Ma ciò sarebbe illegittimo e ingiusto visto che i colleghi conseguiranno la stessa abilitazione degli altri docenti precari”.
La richiesta dell’emendamento era pervenuta ieri dalla stessa Anief, durante l’audizione presso la commissione Cultura alla Camera cui avevano partecipato oltre venti associazioni (di docenti, studenti, genitori, ma anche enti ed amministrazioni locali) . Quasi tutte le associazioni hanno in prevalenza contestato il dl 137 (appoggio pressoché totale invece da parte dei presidi) perchè non conterrebbe un’adeguata valorizzazione della professione docente dando invece spazio a discusse manovre, in particolare il ritorno al maestro unico. Nulla da dire, invece, anzi spesso sono stati dati apprezzamenti, sempre da parte delle associazioni, sul ritorno del voto di condotta, dell’ora di educazione civica e sul blocco della riedizione dei libri per cinque anni.

A questo punto è chiaro che l’emendamento del ministro Gelmini sulla riapertura delle graduatorie verrà sicuramente accolto: i corsi di specializzazione erano stati infatti avviati durante l’ultimo governo Prodi ed è praticamente certo che il centro-sinistra non si opporrà al provvedimento.
La chiusura delle attività formative per gli oltre 11 mila specializzandi presso le Scuole di specializzazione universitarie dovrebbe cadere tra il 1° ed il 3 ottobre. Ed entro fine 2008 avranno la possibilità di inserirsi nelle graduatorie, deve già sono iscritti, è bene ricordarlo, circa 300 mila docenti abilitati».

Scritto da il 19.9.2008. Registrato sotto Giovani e Sapere. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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