IL PD STRIZZA L’OCCHIO ALL’UDC, MA MAI CON RIFONDAZIONE
Il Partito democratico Val di Cornia Elba fa partire la campagna elettorale per le prossime comunali 2009 con un documento della Direzione territoriale Val di Cornia-Elba dove indica un dialogo allargato per eventuali coalizioni con tutti i partiti del centro-sinistra, eccetto Rifondazione comunista con la quale, secondo il documento, è impossibile ogni dialogo.
«Su programmi chiari e condivisi a livello territoriale – commenta il comunicato del PD – e su scelte concrete e dettagliate sul piano dei singoli comuni, partendo dal consolidamento delle maggioranze esistenti ricercheremo alleanze per costruire localmente un nuovo centrosinistra, più largo, ricco e forte».
L’elenco dei partiti con cui il PD vuole allacciare un dialogo parte «dal Partito Socialista a cui ci accomuna una medesima sensibilità riformista e con cui ci impegneremo a stringere alleanze in tutto il territorio lavorando per recepire le sollecitazioni che ci vengono da quella forza politica.
Allo stesso tempo si pone l’esigenza di rafforzare i legami politici con chi ha condiviso con noi una lunga stagione di governo come i Comunisti Italiani e Sinistra Democratica perché una sinistra che rifiuta il massimalismo e che vuole governare contribuisce a qualificare la proposta di governo locale, così come è necessario raccogliere il contributo di movimenti
come l’Italia dei Valori che hanno sostenuto le scelte di questi anni.
Altresì riteniamo utile aprire un confronto con quelle forze ambientaliste come i Verdi che vorranno collocarsi su un terreno concreto del governo, se vorranno superare un doppio binario non riproponibile tra una comune responsabilità di governo in Regione e in Provincia, che non si verifica nei livelli locali.
Per la comune opposizione al governo Berlusconi ed una non lontana sensibilità per il ruolo delle istituzioni al fine di misurarsi con i problemi concreti, il PD ritiene opportuno aprire con coraggio un confronto con l’UDC, laddove questo partito è organizzato, in particolare a Piombino e all’ Isola d’Elba; un confronto segnato dalla pari dignità politica e dalla condivisione dei programmi».
Un centro sinistra rinnovato, segnato da programmi condivisi che parlano direttamente ai cittadini, questo è l’obiettivo del Partito Democratico per le prossime elezioni amministrative. Il consenso e la forza che il P.D. ha avuto fino ad oggi, pongono responsabilità più grandi al partito stesso, sia nel garantire un equilibrio più solido alle maggioranze, sia nel ricercare momenti di collegialità più marcati nel percorso di fine legislatura e per costruire criteri fondativi delle nuove alleanze.
«Per questi motivi, concreti e non ideologici ed in assenza di tangibili ravvedimenti, riteniamo conclusa la stagione di governo con Rifondazione Comunista. Una forza politica che anziché porsi il problema del governo si è caratterizzata per un insieme “di no” allo sviluppo del nostro territorio e per un opposizione che ha sconfinato perfino nell’utilizzo della leva giudiziaria contro i nostri amministratori. E’ nei confronti della direzione politica di Rifondazione Comunista che esprimiamo una linea autonomista, non certo dal suo elettorato e da istanze di maggiore giustizia sociale e di difesa dei diritti del lavoro, espressione di tante donne e uomini insoddisfatti della conduzione locale di quel partito e in cerca di un forza adeguata che li rappresenti».
Questa scelta del PD di escludere definitivamente Rifondazione comunista dalle possibili alleanze (condivisa comunque anche dal partito della falce e martello), nella logica del bicchiere mezzo pieno mezzo vuoto almeno un risultato certo a livello statistico lo porterà: finalmente sapremo alle prossime elezioni quanti comunisti, o post comunisti sono rimasti davvero a Piombino, potremo contarli, e sapere finalmente quanti sono davvero in una città che fino a 20 anni fa ne aveva anche l’80% in consiglio comunale.