IL WWF VOLA CON GLI IBIS PORTANDO UN MESSAGGIO DI SPERANZA
Un mese di viaggio, 1.300 km percorsi, preceduti da 14 voli di allenamento
di circa 15 km ognuno. 11 ibis a seguito di un ultraleggero, un team di 15
persone: sono questi i numeri di uno straordinario programma sperimentale,
alla sua quinta spedizione, promosso dall’Associazione ambientalista
austriaca Waldrappenteam in collaborazione con il WWF Italia, che “ospiterà”
gli ibis nei mesi invernali, e con il patrocinio della Provincia di
Grosseto.
Nell’Oasi WWF Laguna di Orbetello le due
associazioni hanno dato il benvenuto ai primi 6 ibis eremita dello stormo
partito da Gorizia lo scorso 7 settembre, che si prepara a trascorrere l’
inverno nell’Oasi per cercare di recuperare un istinto migratorio ormai
perso. Gli altri esemplari sono attesi nei prossimi giorni.
Questi rari e grandi uccelli neri dal lungo becco rosso sono giunti in
Toscana “guidati” da un’equipe di ricercatori, vere e proprie “madri
adottive umane”, che mirano a reinsegnare a questi uccelli l’antica rotta
migratoria verso Sud, utilizzando un deltaplano che li affianca nel volo,
proprio come una vera madre. Con la progressiva scomparsa delle paludi e
delle isole che segnavano la rotta della migrazione (e offrivano riparo per
le soste), gli ibis eremita hanno infatti dimenticato il loro istinto di
viaggiatori, rinunciando a migrare verso i luoghi più caldi. L’obiettivo di
questa peculiare tecnica quindi è quello di intervenire sull’apprendimento
delle rotte migratorie, in modo da poter utilizzare in futuro quanto
acquisito per integrare le popolazioni naturali esistenti (Siria e Marocco).
L’Oasi di Orbetello sarà la loro area di svernamento, date le particolari
condizioni ambientali che consentono un’accoglienza ideale per la specie. Da
oggi fino alla loro prossima migrazione, gli ibis verranno lasciati alle
cure dello staff WWF, che inizialmente si occuperà di rendere gli animali
socievoli per la loro manipolazione, cercando di trascorrere il maggior
tempo possibile con il giovane stormo. Provvederanno quindi alla loro
alimentazione, alla loro salute, e gli applicheranno dei GPS a zainetto che
consentono di registrare quotidianamente gli spostamenti degli uccelli,
controllando periodicamente il loro peso. Ogni giorno verranno registrati i
parametri meteorologici e la presenza/assenza degli individui. Se
l’apprendimento ha funzionato, gli uccelli ritorneranno da soli in Baviera
una volta raggiunta la maturità sessuale (2° o 3° anno).
L’Oasi WWF Laguna di Orbetello offre allo stormo un habitat ideale per il
loro svernamento. Grazie alla sua posizione lungo le rotte migratorie vede
la concentrazione di migliaia di uccelli, specialmente nel periodo
invernale, come fenicotteri, cavaliere d’Italia, airone bianco maggiore,
airone cenerino, falco pescatore, mestoloni, spatole, avocette. Solo un
ambiente integro, ricco di insetti e piccoli invertebrati di cui cibarsi,
con siti da usare come sicuri dormitori, costituisce un luogo sicuro e con
le condizioni ottimali dove gli ibis potranno svernare e ritrovare il
proprio istinto migratorio.
Zona umida di importanza internazionale, Orbetello rappresenta l’Oasi
storica del WWF Italia, oltre ad essere un prestigioso “polo” naturale per
la ricerca in campo ambientale. Numerosi gli studi di conservazione avviati
e seguiti all’interno dell’Oasi WWF Laguna di Orbetello: dall’inanellamento
delle anatre per studiarne i processi migratori, agli studi sull’aviaria in
collaborazione con l’INFS. L’Oasi, che protegge 1553 ettari di laguna, è
inoltre un importante “cantiere” per l’osservazione e lo studio dei
cambiamenti climatici in Italia.
E INTANTO LA CACCIA RIAPRE SOTTO CATTIVI PRESAGI
La stagione venatoria 2008 si è riaperta al limite della legalità nazionale
ed europea, confermando i cattivi presagi delle settimane passate. Dal primo
settembre, infatti, 15 regioni su 20 hanno approfittato della preapertura,
prevista come eccezione solo per poche specie migratorie, per aprire
ufficialmente la caccia anche alla fauna stanziale. 7 regioni hanno
approvato la caccia in deroga a specie protette, nonostante l’Italia stia
per essere condannata dalla Corte di Giustizia Europea per una procedura d’
infrazione sulle deroghe illegittime aperta nel 2006. Ed è notizia di questi
giorni la proposta del Ministero dell’Ambiente, che il WWF ha chiesto di
ritirare, che allenterebbe la normativa vigente sulla caccia nelle aree
Natura 2000 – Zone a Protezione Speciale (ZPS) e Siti di Importanza
Comunitaria (SIC) – modificando un decreto che, seppure migliorabile,
risponde alle richieste dell’Unione europea e ha permesso all’Italia di
uscire dalla procedura d’infrazione aperta nel 2006 proprio sulla scorretta
attuazione della direttiva Habitat e Uccelli in Italia.
I CRAS WWF IN ALLERTA: GIA’ ARRIVATI I PRIMI ANIMALI FERITI
Sono già arrivati diversi animali appartenenti a specie protette – come
sparvieri, gheppi e poiane – nei Centri di Recupero Animali Selvatici (CRAS)
del WWF, ospedali dedicati alle specie in pericolo e alla fauna selvatica,
che ogni anno ricevono e curano gli innumerevoli animali appartenenti a
specie protette che restano vittime dei tanti casi di bracconaggio e di chi
non rispetta le regole.